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Intervista a j. shoulderblade

Creato il 07 ottobre 2013 da Linda Bertasi @lindabertasi
INTERVISTA A J. SHOULDERBLADECiao J. Shoulderblade, benvenuto nel mio blog. E’ doveroso iniziare questa intervista spiegando ai lettori che ci seguono che tu scrivi sotto pseudonimo. Perché questa scelta?
Ciao e grazie a te per l’ospitata! Mi chiamo Giuseppe Scapola e ho deciso di usare lo pseudonimo di Shoulderblade, che è la traduzione letterale del mio cognome, perché preferivo che i miei ebook avessero come autore un nome più internazionale del mio e scrivendo di Sci-Fi, mi sembrava l’opzione migliore.
Sei un appassionato di letteratura  e spazi dalla fantascienza al giallo, dal medievale allo storico. Quali le letture che più ti hanno appassionato?Sono nato come lettore di gialli...letti centinaia fin da piccolo, poi sono passato ai testi storici e medievali, sempre romanzi, fino ad approdare alla fantascienza. Ho letto con molto gusto Agatha Christie e SS.Van Dine, per poi arrivare a Evangelisti ed Eco con "Il Nome Della Rosa".
Philip K. Dick  e Valerio Evangelisti sono tra i tuoi autori preferiti. Per chi non conosce questi due autori quali letture consiglieresti come primo approccio?Sicuramente due libri fenomenali, che esulano dai contesti della fantascienza ma possono essere considerati quasi mainstream, sono "Ubik" di Dick e "Cherudek" di Evangelisti.
Qual è stato l’input che ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Ho iniziato a scrivere dai tempi delle medie. I miei temi di italiano erano sempre i più estrosi e già all’epoca, fantascientifici. Poi ho condensato alcune idee in racconti che ho poi raccolto insieme. L’input è stato sicuramente il fatto di aver letto tantissimo e voler replicare i grandi autori.Sei autore di parecchi racconti di Fantascienza. Come affronti il racconto? E’ un genere che ti stimola più del romanzo?
Si, il racconto è una storia che deve iniziare e finire in poche pagine. Una sfida. Un romanzo ha tempi lunghi per raccontare una storia, il racconto deve essere veloce, incisivo e originale, il tutto in poche pagine. I miei racconti nascono da idee impossibili che tento di trasporre su carta, sfidando me stesso a risolvere un enigma che ho creato nelle prime righe. Nascono così.Nel novembre 2012 pubblichi la tua prima raccolta “Nell’aria nel vento e nella pioggia”. Di cosa tratta il tuo esordio?
Dodici racconti, tutti con il COLPO DI SCENA, una mia ossessione. Sono racconti fantastici, di fantascienza e di atmosfera. Chi ha letto Matheson, sa di cosa parlo.
Nel febbraio 2013 pubblichi il tuo secondo libro “Il cubo” che ti vale la vincita del Concorso letterario indetto da Talemotion.com. Cosa ricordi di questa esperienza?Con "Il Cubo", un racconto nato e scritto in una notte, ho vinto, appunto, il primo premio del Concorso Letterario di Talemotion. Il premio voleva una storia circolare. E io gliel’ho data. Penso sia uno dei più intricati, misteriosi e irrisolvibili racconti che abbia mai scritto. E anche il più bello! :-) Finora.
Questo secondo edito viene anche tradotto in inglese. Una bella soddisfazione. Come mai questa scelta?Uno dei premi del concorso è stato quello di avere la traduzione dello scritto in una lingua a scelta. Ho scelto l’inglese perché il mercato anglofono è il più vasto. Ho deciso di metterlo in vendita per vedere come andava, ma i risultati sono stati deludenti. Troppa concorrenza.
Nel giugno 2013 esce il tuo terzo romanzo “Sine Die”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?"Sine Die" ha avuto una genesi particolarissima. Nato da un racconto che avevo nel cassetto. Poi ho deciso di darlo in pasto ai lettori di TheIncipit per vedere come portarlo avanti. E da lì è proseguito il tutto, ho scritto 10 capitoli, indirizzati dai lettori, e messi on line. Uno dei racconti più intricati che abbia mai scritto, molto complesso e con vari livelli di lettura.

INTERVISTA A J. SHOULDERBLADE
Quali tematiche affronti nel tuo libro?Le tematiche care a Philip Dick. Cos’è vero? Cos’è reale? Come faccio a capire che quello che mi circonda è materia oppure il risultato dell’elaborazione dei nostri sensi?
Qual è stata l’idea per “Sine Die”?Spunto durante l’esame di Logica ai tempi dell’università, tutto qua.
Hai qualche progetto futuro di cui vuoi metterci a parte?Si, c’è un romanzo che stiamo scrivendo a ben 8 mani! Un romanzo che spero piaccia a molti ammiratori di Dan Brown.
Inoltre il mio nuovo racconto su theIncipit sta procedendo alla grande, dategli un’occhiata, http://www.theincipit.com/2013/07/doppelganger-giuseppescapola/
In più, un progetto che sto portando avanti con una bravissima fumettista, è di portare su ebook la versione graphic novel del Il ‘Cubo’!
Ti invio, in anteprima, un’immagine tratta dalle bozze!

INTERVISTA A J. SHOULDERBLADE
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!Grazie Linda, anche per me è stato un piacere! Alla prossima!

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