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Intervista a James Ellroy 2a parte

Creato il 29 maggio 2015 da Tiziana Zita @Cletterarie
James Ellroy“Io amo leggere i libri. Amo stare da solo la sera tardi con una lampada sul comodino. Già da ragazzino ero un “tossico”… tutto quello che volevo fare era leggere, ma non ti puoi guadagnare da vivere leggendo. Così quando avevo otto anni ho deciso di diventare uno scrittore”. Continua l’intervista a James Ellroy, fatta da Antonio Monda. Se volete leggere la 1a parte cliccate qui.Monda Uno dei personaggi chiave di Perfidia è un personaggio realmente esistente che si chiama William Parker ed è stato un grandissimo Logo Pagine gialle fissopoliziotto. Ma se come poliziotto era impeccabile, ammirevole e ha risolto infiniti casi, umanamente era molto ambiguo, aveva i suoi lati oscuri. Era un ubriacone, lo chiamavano Whiskey Bill. E’ impossibile essere puri nell’universo dei suoi libri?  Ellroy E’ difficile essere puri. Però puoi essere coraggioso, spiritoso, puoi essere dannato, puoi apparire bello. E non sono dettagli. Questo, l’Italia, è un paese di bell’aspetto. Voi, italiani, siete gente di bell’aspetto. E non sono cazzate. Voi fate le macchine più veloci, i migliori vestiti, avete avuto molti premi Nobel – come gli americani – avete belle rovine, ottime reliquie, c’è il Vaticano: queste sono cose importanti. Non vi guardo dall’alto in basso. Voi potete essere tutte queste cose, anche se non siete puri. E la massima rappresentazione di tutto ciò è la letteratura.Monda E’ vero che suo padre lavorava per Rita Hayworth?Ellroy Sì, mio padre me l’ha detto quando avevo dodici anni. Non sono cazzate. Mio padre era di Boston, Mussacusseth, un bell’uomo grande e grosso, e il mio vecchio aveva un pene di 18 pollici. Non dico stronzate: 18 pollici. Era un asino, un grande asino, e non è una fantasia di bambino. Tutto i suoi amici ne parlano. Mio padre, quando avevo dodici anni, nel 1960, un giorno mi disse con il suo accento bostoniano: “Ehi Rita_Hayworth_4ragazzino, io mi trombo Rita Hayworth” e io ho detto: “Cazzo, papà”, perché io gli parlavo così, “Non è vero”. “Sì, è vero, la trombo fino a farla strillare”. Non gli ho mai creduto. Poi, circa dieci anni dopo la morte del vecchio, nel 1965, ho visto una biografia di Rita Hayworth in una libreria, dove non si dice che lui la faceva strillare ma che, alla fine degli anni Quaranta, lui era il manager che curava i suoi affari e che ha organizzato il suo matrimonio con Ali Khan, a Parigi, nel 1949. Allora io spero che abbiano avuto un rapporto sessuale. Questo è tutto quello che mi interessa di Hollywood, chi ce l’ha più grande, chi ce l’ha più piccolo, chi è omo, chi è lesbo, chi è ninfomane, chi è alcolizzato, chi è tossico. Questo più un assegno occasionale per aver scritto qualche film.Monda Quando ha deciso che sarebbe diventato uno scrittore?Ellroy Avevo circa otto anni. Ho pensato di farlo perché mi piace leggere. E’ la cosa che mi piace di più. Io amo leggere i libri. Amo stare da solo la sera tardi con una lampada sul comodino. Già da ragazzino ero un “tossico” che spiava dentro le case dalla finestra. Tutto quello che volevo fare era leggere, ma non ti puoi guadagnare da vivere leggendo. Così quando avevo otto anni ho deciso di diventare uno scrittore. Però ci ho messo soltanto altri 24 anni per riuscirci.Monda C’è stato un libro in particolare che le ha dato l’ispirazione, o le ha cambiato la vita, tra quelli che leggeva da bambino?Kiss Me Deadly Spillane1Ellroy Non leggevo solo libri da bambino. Sono passato ai romanzi gialli per adulti all’età di undici anni. Leggevo i libri di Mickey Spillane con Mike Hummer, Kiss Me, Deadly (Bacio mortale), The Big Kill (Il colpo gobbo), The Long Wait (La lunga attesa), One Lonely Night (Tragica notte), I, the Jury (Ti ucciderò). C’erano sempre dei comunisti che usavano la pistola come arma di contusione e questo mi piace.Monda Ritiene che il cinema sia una forma di espressione inferiore rispetto alla letteratura?Ellroy Il romanzo è l’espressione massima in letteratura, perché cattura un intero mondo tra le sue pagine. Questo (mostra Perfidia) è un grande, grande libro. E’ il lavoro di un’anima. Di un individuo. Non c’è mai stato un romanzo scritto da più di una persona. La maggior parte dei film sono forme d’arte collettiva. Ci vogliono un sacco di soldi per farli quindi devono recuperare molti soldi, quindi devono assecondare gusti depravati e volgari. Ecco perché anche film bellissimi hanno dei difetti.Monda Ritiene che il linguaggio delle immagini, il cinema, abbia in qualche modo cambiato il linguaggio della parola scritta, della letteratura?Ellroy Io non mi sono mai loggato su internet Perfidiacon la sola eccezione di una volta che con un mio collega abbiamo acquistato un paio di camice. So che ora con l’arrivo di internet, del telefono cellulare, della pornografia via internet e via dicendo, alla gente manca la qualità della concentrazione necessaria per leggere un buon romanzo lungo, altamente concentrato. Sono abituati a inspirare immagini in una frazione di secondo. I film, a causa di internet, sono diventati sempre più ipercinetici, vanno troppo velocemente. Oggi non c’è qualità e riflessione nella maggior parte dei film. Il romanzo è riflessivo al massimo grado. Perché? Perché devi dire le parole a te stesso.Monda Esiste però qualcosa che è possibile rappresentare al meglio nel cinema, o comunque con le immagini, che la letteratura non riesce a fare? Una volta un regista mi ha detto che per esempio le scene d’inseguimento, sulla pagina scritta funzionano poco.Ellroy Sì, ma se stai appeso fra la vita e la morte e ripensi ai grandi momenti artistici che ti hanno influenzato, in quei momenti penseresti a un cazzo di inseguimento di macchina?Monda Voglio chiudere tornando sul suo libro che oscilla tra la terza persona con cui viene raccontata la storia e dei diari. Come mai questi due stili diversi?Noir Art RunEllroy Sì, ci sono tre punti di vista alla terza persona: lui disse, lui disse, lui disse: William H. Parker, Dudley Smith e un chimico forense giappo-americano chiamato Hideo Ashida. Il principale ruolo femminile, Kay Lake, che era la protagonista nel mio romanzo Dalia nera, scrive in prima persona in forma di diario. Questo perché le donne, non gli uomini sono le più grandi scrittrici di diari del mondo e perché volevo che Kay Lake raccontasse le vere e immediate percezioni del peggio di Los Angeles nei momenti difficili. Ho voluto che lei tracciasse dettagliatamente, in prima persona, la posta morale in gioco nel dicembre 1941.Monda Prima ha definito Kay come un personaggio puro a differenza di quasi tutti gli altri. Dicevo che Perfidia significa “tradimento” in spagnolo perché in questo libro prima o poi tradiscono tutti. Kay, a detta di Ellroy, è un personaggio che ha una sua purezza. Perché la definisce pura?Ellroy C’è un atto coraggioso che lei compie in questo libro che conta come purezza, secondo tutti gli standard morali. I tre protagonisti maschili del libro hanno avuto tutti i motivi per compiere quel gesto, ma nessuno di loro ne ha avuto il coraggio. Lei l’ha avuto.Monda E’ più difficile per uno scrittore scrivere dei personaggi femminili?Ellroy Se volete dire che il mio è un amore onanistico e narcisistico perché lei non esiste al di fuori dalla mia immaginazione, avreste ragione. Ma lei ha gironzolato nella mia mente per trent’anni, fin dal primo momento che ho scritto di lei. Quindi, in questa prospettiva, non è stata gran che complicato. .Traduzione di Tiziana Zita

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