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Intervista a Jo Walton

Creato il 16 dicembre 2013 da Visionnaire @escrivere
Dopo aver avuto il piacere e l’onore di intervistare Leonardo Patrignani ho avuto il privilegio di fare alcune domande a un’autrice sensazionale, vincitrice di premi prestigiosi quale lo Hugo Award e il Nebula Award.
Forse avete già letto la recensione di “Un altro mondo”, romanzo fantasy edito da Gargoyle Books, ed è proprio l’autrice di quel romanzo che ho potuto intervistare, Jo Walton.
Ne approfitto per ricordare che nessuno degli staffer di È Scrivere è un traduttore professionista, le nostre traduzioni sono amatoriali e potrebbero contenere errori. Ci impegniamo molto a pensare e a tradurre in inglese le domande da rivolgere agli autori e allo stesso modo ci impegniamo a tradurre le loro risposte. Purtroppo potrebbero esserci degli errori, e in quel caso vi chiedo di perdonarci. Proprio per evitare ogni tipo di equivoco pubblicheremo sia l’intervista tradotta che quella in inglese, in modo che chiunque mastichi un pochino la lingua possa godersi le risposte dell’autrice nel migliore dei modi. Vi comunico che l’intervista contiene spoiler su “Un altro mondo”, quindi vi consiglio di leggere prima il libro e poi l’intervista.
Buona lettura! Intervista a Jo Walton

Jo Walton a Orsanmichele

Intervista in italiano | English version
Ed ecco l’intervista in italiano:

Salve Jo,
sono Guerino Di Mattia dal sito italiano È scrivere, una community per lettori appassionati e aspiranti scrittori.
È stato un mio privilegio poter leggere in anteprima il tuo Among Others, tradotto da noi con il titolo “Un altro mondo” da Gargoyle.
Ti ringrazio per il tempo che ci concederai per rispondere a qualche domanda su di te e sul tuo lavoro.

Guero: 1) Una delle cose che mi ha colpito di più del romanzo è stata una sorta di ambiguità che vi ho riscontrato durante la lettura. Mi chiedevo spesso: “questo tipo di magia esiste davvero o è tutta una fantasia di Mori?”. Credo che la risposta possa riguardare Wim, che riesce avedere le fate, ma potrei sbagliare. Puoi darmi la risposta definitiva: la magia esiste davvero in “Un altro mondo”?

Jo Walton: Si, nell’universo del romanzo la magia esiste davvero. L’ambiguità era intenzionale, ma come hai perspicacemente notato anche io intendevo il fatto che Wim vedesse le fate come una prova evidente della loro esistenza

2) Ho trovato grandiosa la tua idea di magia nel romanzo, un tipo di magia lontanissimo da quello utilizzato di solito nel fantasy. Come mai hai scelto di scrivere di questo particolare tipo di magia? Questione di originalità o trovi qualcosa di sbagliato nella “magia classica”?

JW: Nei libri ambientati in quello che dovrebbe essere il mondo reale ho dei problemi con la “magia classica”. Se quel tipo di magia esistesse davvero di certo la noteremmo, se non lo facessimo saremmo stupidi. E noi non lo siamo. Mi sono quindi chiesta che tipo di magia potrebbe esistere in questo mondo senza che noi ce ne accorgessimo, ed è così che mi è venuta in mente questa magia non falsificabile, una magia con una negabilità plausibile, una magia che cambia il passato e i ricordi delle persone. E che porta in primo piano interessanti questioni etiche sull’utilizzo di una magia che funziona in questo modo.

3) Hai scritto ance di sesso, masturbazione e incesto. In particolare mi hanno colpito le idee di Mori riguardo l’incesto. Lei ha letto in Lazarus Long di Heinlein che l’incesto è ok, e fa sua l’idea. Il tuo era un modo per indicare quanto sia facile da giovani assimilare nozioni non propriamente corrette? M

JW: Sì, precisamente. La maggior parte delle cose che Mori impara dai libri è inequivocabilmente buona, ma ho voluto mostrare come queste cose a volte possono avere l’effetto opposto.

4) Hai citato decine di libri nel tuo romanzo. Libri di fantascienza e fantasy, soprattutto. Se Un altro mondo fosse ambientato nel 2013 e non nel 1980 quali sarebbero gli altri titoli e autori che avresti citato?

JW: Oh Dio, decine di altri. Una quindicenne di oggi sarebbe stata influenzata dalla Rowling, e probabilmente dalla Meyer e da molti altri. L’intero genere YA non esisteva ai tempi del romanzo. Il Fantasy era molto molto più ridotto. Spesso ricevo email da giovani in cui mi dicono che, mentre i libri specifici che hanno letto sono diversi da quelli della protagonista, la loro esperienza di lettura è simile alla sua. E, sorprendentemente, capita spesso che mi dicano che stanno andando a leggere alcuni dei libri citati nel romanzo e che sono stati significativi per Mori, Delany e Le Guin.

5) Hai inserito talmente tanti spunti interessanti in Un altro mondo che la domanda sorge spontanea: hai valutato l’idea di un possibile sequel? Voglio sapere qualcosa di più sulle sorelle di Daniel!

JW: Ci ho pensato, ma non lo farò. So molto di quello che accadrà nel loro futuro, ma in realtà queste informazioni non hanno la struttura di una storia. Le storie hanno bisogno di una forma, e in questo caso non ce l’hanno. Mi dispiace.

6) In “Un altro Mondo” Mori è lontanissima da qualsiasi tipo di intrattenimento. Non sembra interessata alla musica, al cinema o alla televisione. Qual è invece il tuo rapporto con questi mezzi di comunicazione?

Odio la TV, mi piace il cinema, (anche se preferisco il teatro) e amo ascoltare tanta musica specifica come quella di Bach, Leonard Cohen, Vivaldi, Sassafrass. Ma i libri sono quello che mi interessa davvero.

7) Ormai “Un altro mondo” è uscito da qualche anno. A cosa stai lavorando attualmente? Puoi darci qualche anticipazione? Mi auguro davvero di trovare anche i tuoi prossimi lavori sugli scaffali delle librerie italiane!

Ho un romanzo in uscita che verrà pubblicato dalla Tor negli Stati Uniti e nel Regno Unito dalla Corsair a maggio 2014, intitolato “My real Children”. È la storia alternata di una donna la cui vita si divide nel 1949, e che da allora vivrà in due vite diverse in due diverse versioni della seconda metà del ventesimo secolo. Non c’è ancora alcun interesse da parte di editori italiani, ma sarei lieta se ci fosse, siccome in una delle sue vite la protagonista si innamora di Firenze e si occupa di narrativa di viaggio, vivendo part-time in Italia. Una delle cose che tutti dicono a proposito del libro è che fa venire voglia di gelato!
Attualmente sto scrivendo un fantasy in due parti su viaggiatori del tempo che istituiscono la Repubblica di Platone. Le due parti della saga si intitolano “The Just City” e “The Philosopher Kings” e saranno pubblicati sempre dalla Tor nel 2015.
E prima ancora, ho una raccolta di dissertazioni in uscita a gennaio 2014, dal titolo “What Makes This Book So Great”, che è una raccolta dei miei vecchi post riguardanti la fantascienza pubblicati su Tor.com. Coloro che hanno amato tutte le digressioni sui libri in “Un altro mondo” potrebbero apprezzarlo.

8) Il nostro portale è un luogo di ritrovo per giovani scrittori. Speriamo di trovare in loro la nostra karass*. Puoi dare ai nostri lettori qualche consiglio su come affrontare il loro percorso di scrittori?

Non pensate che tutto debba essere perfetto la prima volta. Non abbiate paura di sperimentare. Continuate a lavorare sulla tecnica di scrittura – cose come essere più concisi, la gestione del ritmo e del punto di vista. Non sarà affascinante, ma se avete questi strumenti ve li ritroverete nel momento del bisogno. Non credete al mito romantico degli scrittori come geni tormentati. Bach ha vissuto una vita lunga, era felicemente sposato, ha avuto otto figli, ha scritto ogni singolo giorno e il suo lavoro non è mai stato meno che meraviglioso.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai gentilmente concesso, ancora complimenti per il tuo libro e in bocca a lupo per il futuro!

Grazie a voi per le domande, interessanti e intelligenti.
Allego una mia foto a Orsanmichele, Firenze, del 2011, in cui tento di tirare su il morale a un leone di pietra!
Vi auguro il meglio,
Jo Walton

*Nota di Guero: per karass nel libro si intende un gruppo di persone unite da passioni e scopi comuni

English version | Intervista in italiano

Guero: 1) One of the things which has impressed me the most about your novel was a sort of ambiguity i found in it. During the reading I was often wondering: “Does this magic exist or is it all Mori’s fantasy?”. I think the answer may affect Wim, who sees the fairies, but I could be wrong. You can give me the definitve answer: Does magic really exist in Among Others??

Jo Walton: Yes, within the universe of the novel it really exists. I intended the ambiguity, but as you perceptively noticed I also intended the fact that Wim sees the fairies to be evidence for their reality.

2) I think that your idea of magic in the novel is just great. Your vision of magic is way far from the other types we usually read in fantasy novels. Why did you choose to write about this particular kind of magic? Is it all about originality or is it about some problem you found in “classic” magic?

JW: I have problems with “classic magic” in books set in what’s meant to be the real world. If that kind of magic was really here, we’d notice it, and if we didn’t notice it we’d be stupid. And we’re not stupid. So I asked myself what kind of magic we could have in this world without noticing, and that’s what I came up with — nonfalsifiable magic, magic with plausible deniability, magic that changes the past and people’s memories. And that brings up the interesting ethical issues of using magic that works that way.

3) You also wrote about sex, masturbation and incest. I was impressed by Mori’s ideas about incest. Mori read in Heinlein’s “Lazarus Long” that incest is fine and she accepts it right away. Was that passage a way to show how much easy it is for teenagers to assimilate wrong ideas?

JW: Yes, precisely. Most of what she learns from books is unambiguously good, but I wanted to show how these things can sometimes backfire.

4) You mentioned dozens of books in your novel, fantasy and sci-fi ones in particular. If Among Others had been set in 2013 which other books and authors would you have mentioned?

JW: Oh gosh, dozens of different ones. A fifteen year old today would have been influenced by Rowling, and probably Meyer and all kinds of things. The entire genre of YA didn’t exist at that time. Fantasy was much much smaller. I often get email from young people saying that while the specific books they’ve read are different their experience of reading is similar — and surprisingly often that they’re going on to read some of the books that are really meaningful to Mori, Delany and Le Guin.

5) You put so many interesting ideas in “Among Others” that the question arises: have you considered the idea of a sequel? I’d like to know something more about Daniel’s sisters!

JW: I have considered it, but I’m not doing it. I know a lot about what happens in their future, but it doesn’t really have the story nature. Stories need a shape, and that doesn’t have it. Sorry.

6) In “Among Others” Mori doesn’t seems to be attracted by music, cinema or television. What is your relationship with these communication media?

I hate TV, I like cinema, (though I like live theatre better) and I love lots of very specific music. Bach. Leonard Cohen. Vivaldi. Sassafrass. But books are what I really care about.

7) “Among Others” was published a couple of years ago. What are you working on now? Can you give us some anticipations? I hope I will find your next novel on italian bookshops’ shelves!

I have a novel coming out from Tor in the US and Corsair in the UK in May 2014, called _My Real Children_. It’s an alternate history about a woman whose life splits in 1949, and who thereafter lives two different lives in two different versions of the second half of the twentieth century. There’s no Italian interest yet, but I’d be delighted if they wanted it, as in one of her lives she falls in love with Florence and becomes a travel writer and lives part time in Italy. One of the things everyone says about the book is that it makes them crave gelato!

Right now I’ve been writing a two-part fantasy about time travellers setting up Plato’s Republic. The parts are called _The Just City_ and _The Philosopher Kings_ and they’ll be out from Tor in 2015.

And before that, I have an essay collection coming out in January 2014, which is called _What Makes This Book So Great_, which is a collection of my posts about older SF on Tor.com — people who like the stuff about books in _Among Others_ might enjoy that.

8) Our site is dedicated to readers and writers. We hope to find in them our own karass. Can you give to our readers some advice in order to face their writers’ path?

Don’t think everything has to be perfect the first time. Don’t be afraid to experiment. Keep working at the technical craft of writing — like making things more concise and handling pacing and point of view. It’s not glamourous, but if you have those tools they’ll be there when you need them. Don’t believe the Romantic myth that writers are tormented geniuses. Bach lived a long life, was happily married to one person, had eight children, wrote every single day and his work never less than wonderful.

Thank you again for your time, congratulations for your book and good luck for the future!

Thank you for your interesting and thoughtful questions.
I attach a photo of me in Orsanmichele in Florence in 2011, trying to cheer up a stone lion.
All the best,
Jo Walton


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