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Intervista a Leila Mascano

Creato il 01 ottobre 2013 da Paolo Franchini

Nome: Leila
Cognome: Mascano
Ultimo lavoro: Le avventure di Mademoiselle de Maupin

Intervista a Leila MascanoHai carta bianca: descriviti come preferisci.

Una strana combinazione di testa fredda e cuore caldo. Razionale e fantasiosa. Mi è sempre piaciuta la raffigurazione del Budda, che con una mano tocca il suolo, la terra, e con l’altra indica il cielo.

Ti va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?

Le avventure di Mademoiselle de Maupin, il celebre romanzo di Gautier rivisitato in sogno, tra amore, eros, avventure e tanta voglia di rompere tutti gli schemi e scrivere una storia avvincente dove spesso francamente si ride e qualche volta chissà… Io l’ho letto all’infinito per i vari editing eccetera, eppure io stessa ogni volta sono rimasta sorpresa di aver tirato fuori dal cappello a cilindro una storia come questa.

Quando hai iniziato a scrivere, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuta in un romanzo come questo?

Non sono sicura di essermi imbattuta in questo romanzo. Ho l’impressione che Madeleine, la protagonista, mi abbia cercata per raccontarsi, di essere insomma stata solo un tramite per un sogno che ha voluto diventare un romanzo.

Hai mai ballato sotto la pioggia?

Sinceramente no; odio la pioggia come e più di un gatto… Mi piace solo sentirla di notte battere sui vetri quando sono a letto.

Esiste un libro che avresti voluto scrivere tu?

Nove racconti di Salinger.

Ecco quello che ne scrissi qualche tempo fa: “La perfezione di un attimo sospeso,di un pomeriggio effimero,di un riflesso irripetibile sull’acqua, l’istante che vorresti perpetuare per sempre in cui il viso che ami è bellissimo e intanto “sai” che lo perderai. I nove racconti sono l’attimo in cui la nota insopportabilmente sale fino all’esplosione del cristallo. Il timore di non ritrovare, dopo un lungo intervallo, la stessa sensazione di riconoscenza, perché ti sei rispecchiato in qualcuno che ha lo stesso tuo straniato sentimento della realtà, e sarebbe terribile non ritrovare più quell’affinità che ti fece sentire meno solo. Esmé, con amore e squallore… Il mondo è a un passo, e io, e loro, restiamo sulla soglia. Con amore e squallore, appunto.”

La tua canzone preferita è…?

Un classico: Unforgettable, e la misteriosa Mac Arthur Park; dico misteriosa perché mi sconvolge, anche se ad essa non mi sembra di associare nulla di particolare, ma che mi causa una violentissima quanto appunto misteriosa emozione.

Che rapporto hai con la televisione?

Nessun rapporto, neppure ne posseggo una.

E con il cinema?

Con il cinema è stata una lunga storia d’amore.

Hai mai parlato al telefono per più di due ore?

Qualche volta tutta la notte, per molte notti.

Ti piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?

Non mi piacciono particolarmente, anche se qualcuno, soprattutto in dialetto napoletano, mi fa sorridere e mi sembra particolarmente efficace.

Hai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?

Una frase del libro: “Madeleine o Théodore io son io, e tu, mercante, vescovo o re sei il mio amore, e mi stai facendo morire”.

Ti sei mai rapata i capelli a zero?

Ho una gran massa di capelli bruni, indomabile. Ogni tanto minaccio allo specchio tagli drastici, ma in fondo ho scoperto che mi piaccio così.

Intervista a Leila MascanoSe potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? Altro?

Aggiungerei solo un grazie al mio editore Messina della Robin e all’amico Sergio Calderale che ha curato l’editing e che mi hanno aiutata e realizzare il libro esattamente come l’avevo sognato.

Quando scrivi, hai un lettore di riferimento oppure scrivi solo per te stessa?

Quando scrivo si crea una specie di sdoppiamento, per cui mi identifico col mio Lettore Ideale con quale si crea un rapporto meraviglioso. Una volta che ho incontrato sull’autobus una ragazza che stava leggendo Fammi ridere ho provato una sensazione bellissima che neppure saprei descrivere, ma di gratitudine immensa per avermi accolta in quel colloquio a due che isolava la me del libro e il suo sé dal resto dell’autobus.

Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.

Un libro, Peter Pan. Uno specchio rotondo molto comune con un lato che ingrandisce l’immagine e il mio pc. L’aggettivo è “indescrivibile”…

La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.

La cosa che più mi annoia sono le attese eterne ovunque si debba aspettare. Mi divertono le scuse non richieste di chi è colto a fare una scorrettezza e se ne imbarazza, e non sopporto assolutamente la maleducazione.

Intervista a Leila MascanoStai già lavorando alla tua prossima pubblicazione? Se sì, ci regali un’anticipazione?

Sto lavorando ad un libro diversissimo da Fammi ridere, il mio primo romanzo, ma anche da Le avventure di Mademoiselle de Maupin. Un libro umoristico, che si legge tutto d’un fiato, concepito come un giallo soft e a lieto fine.

Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.

Ma tu cosa vorresti fare da grande?

Quello che sto facendo: scrivere…


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