INDILIBR(A)I - Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti
Libreria Scripta Manent
Via Pietro Fedele, 54 – Roma
Intervista a Lina Monaco
I consigli di Scripta Manent (maggio)
Il libro più venduto
Le inziative di maggio
Quando nasce la sua libreria e perché ha deciso di aprirla?
La libreria Scripta Manent. (con un punto e le righe bianche e rosse) ha aperto le porte il 4 dicembre 2012, un attimo prima che il mondo finisse…per ospitare come un’arca di Noè parte di quella bellezza che pensavamo non dovesse andare perduta. Poi il mondo non è finito, l’arca non è salpata e la libreria è diventata luogo di incontro tra libri e persone. A farci decidere di aprirla è stato un sogno condiviso tra me e Maurizio. Da sempre, infatti, le nostre vite si sono incrociate con i libri, come un dna indissolubile, all’inizio come semplici lettori curiosi, e poi, come complici, attraverso il lavoro dello studio di design IFIX che cura da vent’anni la progettazione e l’art direction di alcune case editrici indipendenti che operano in Italia. È stato un passo naturale, quindi, dedicare una parte del nostro spazio proprio ai libri. La quadratura del cerchio.
Volendo descrivere la figura del libraio attraverso i miti letterari, sceglierebbe quello di Don Chisciotte o di Giovanni Drogo del Deserto dei Tartari, o un altro ancora?
Credo che il libraio debba essere annoverato come il quarto dei Re Magi. Oro, Incenso, Mirra e Libri.
Quali differenze ci sono tra un libraio e un venditore di libri?
Riporto la definizione di Treccani: libràio s. m. (f. -a) [dal lat. librarius]. – 1. Chi esercita, in proprio o alle dipendenze d’altri, il commercio dei libri ed è a diretto contatto con il cliente.
Dal mio punto di vista non ci sono differenze. L’unica distinzione che faccio io sta nella presenza o assenza di passione. È soltanto quella che mi fa percepire la professionalità di chi vende libri. In una libreria piccola e indipendente emerge il carattere del libraio; in una libreria di catena emerge il progetto commerciale rispetto al quale quelli che vengono definiti semplici “venditori di libri” non hanno alcuna autonomia. Io e Maurizio abbiamo scelto titolo per titolo studiando i progetti editoriali delle case editrici che abbiamo voluto con noi. Un piccolo lusso che ci siamo voluti concedere.
E quali sono le case editrici che avete privilegiato?
Non siamo stati noi a privilegiare alcune case editrici a discapito di altre; è avvenuto l’esatto contrario. Cioè sono state le case editrici a privilegiarci sposando la causa della libreria indipendente. Noi abbiamo proposto il nostro progetto e chi lo ha amato ha scelto di sostenerci con la loro presenza. In primis Hacca, 66thand2nd, minimum fax e Sur, ma subito dopo sono arrivati i bellissimi libri di Keller, e/o, Voland, Nottetempo, Playground, Caratteri mobili, Del Vecchio, Piano B, i Due Punti, Stampa Alternativa, Mattioli, Elliot, Amos, Gaffi, Logos, Orecchio Acerbo, Topipittori, Corraini, FC Panini, Donzelli, Edizioni di passaggio, Clichy, Taschen, Emons. Recentemente abbiamo posato il nostro occhio curioso sul mondo delle autoproduzioni e così sono arrivati anche i libri Else, Teiera, Resina, Bubka, Inuit e, ovviamente Watt• senza alternativa• Ringraziamo tutti gli editori già ospiti nella nostra piccola dimora e anche quelli che vorranno arrivare e, in modo speciale, ringraziamo Davide Manni, amico prezioso e libraio di grande esperienza, per tutti i consigli e il sostegno offerto giorno dopo giorno.
Recentemente la famosa Scuola Mauri per librai ha premiato Arion, il marchio di libreria indipendenti romano. Ma parliamo sempre di catena, per quanto indipendente dai grandi marchi editoriali. Per avere successo, dunque, si deve essere comunque grandi e organizzati?
Essere grandi sicuramente è un vantaggio, organizzati una prerogativa. L’organizzazione è fondamentale in qualunque ambito, a prescindere dalle dimensioni. Il resto è una questione di scelte e di possibilità. Scripta Manent non poteva che essere così, perché somiglia a me e Maurizio in ogni dettaglio. Il nostro è un confronto costante tra due formazioni diverse. Se un domani dovesse succedere che Scripta Manent cresca, lo farà seguendo l’impronta che le abbiamo dato.
Se lei fosse “solo” un lettore, che cosa le piacerebbe trovare in una libreria?
L’accoglienza e la discrezione, una selezione non prevedibile di titoli, la possibilità di chiedere consiglio al libraio. Per il resto scegliere un libro resta per me un momento intimo che preferisco non dover necessariamente condividere anche se quando sono mossa da dubbi e curiosità trovo conforto nelle parole di quei librai che mi sanno raccontare un libro e tutto ciò che ruota intorno alla sua storia.
Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia?
Di lettori e libri belli. Belli dentro e fuori. E lettori che siano il più possibile affamati di curiosità. Certo, le politiche dovrebbero fare la loro parte e sostenere chi opera in questo settore. Le scuole dovrebbero alimentare la curiosità dei ragazzi mentre le famiglie seminare l’amore per il sapere. Ma anche i librai devono fare la loro parte ovvero nella scelta e nella selezione editoriale che offrono.
Proponete iniziative per incoraggiare la lettura e l’incontro con i lettori?
Abbiamo inventato un format: Letti a colazione che proponiamo la domenica mattina. Letture comodamente in pigiama, con la colazione calda e le ciambelle fatte in casa, direttamente sul letto della libreria. Ci divertiva l’idea di restituire quel calore domestico e al tempo stesso chiedere agli autori di condividere le proprie abitudini di lettura a chi decide di intrattenersi con noi. Gli appuntamenti continueranno fino a luglio per poi riprendere a settembre insieme a una rosa di proposte nuove. Per tutto il mese di maggio, invece, saremo in promozione con l’iniziativa Non siamo scontati proponendo libri a partire da 5 euro.
Che tipo di clienti avete?
Il quartiere si sta accorgendo pian piano della nostra presenza ed entrano incuriositi. Passeggiano di fronte alle vetrine domandandosi cosa facciamo, ci dicono che vendiamo “libri strani”. Questo ci piace. C’è varietà di pubblico, e c’è interesse. Molti sono gli appassionati di illustrazioni e fumetti; molti si interessano alla narrativa e saggistica contemporanea. Un pubblico sicuramente eterogeneo.
Il libro che consigliate per questo mese e il libro più venduto
Di libri ne vorremmo consigliare due che ci piacciono tantissimo: San Francesco, di Herman Hesse (Piano B) e Non avere paura dei libri, di Christian Mascheroni (Hacca). Mentre il titolo più venduto in assoluto è Gatto Mondadory nella valle dei cugini (Grrrzetic).
Chi è Maurizio Ceccato?
Ho partecipato alla Grande Estrazione Occidentale del 1970 e sono uscito con il numero 14 di aprile. Ho imparato a leggere, scrivere e disegnare con i fumetti. Vestito da illustratore, graphic designer e art director collaboro con diverse case editrici e periodici nazionali ed esteri. Nel 2007 come imprenditore autarchico ho avviato IFIX studio di design, comunicazione visiva e publishing. Fondatore nel 2004 del rotocalco di intrattenimento radicale «B comics – fucilate a strisce» e nel 2011, insieme a Oblique studio, di «WATT • senza alternativa• » libro-rivista di narrazioni e illustrazioni.
(Vedi lo Speciale WATT di Via dei Serpenti).
Chi è Lina Monaco?
Sono nata e cresciuta in Abruzzo, su una collina che guarda il mare all’alba e il Gran Sasso al tramonto. Sono stata boy scout per venti anni, ho studiato pianoforte e chitarra classica, il greco e il latino, legge all’Università di Teramo e per mantenermi agli studi ho cominciato a lavorare prestissimo in una azienda dove sono rimasta per dieci anni occupandomi di commercio prima e di comunicazione e marketing poi. A 34 anni mi riscrivo all’Università. Stavolta incuriosita da Scienze della comunicazione. Scrivo due romanzi pubblicati nel 2008 e nel 2010 e collaboro alla nascita di «Prima Pagina» una testata locale curando la rubrica cinica “femminile plurale”. Approdo a Roma per amore lo scorso settembre e con Maurizio Ceccato iniziamo una fitta collaborazione professionale che vede nascere la libreria Scripta Manent.