· Lorenzo Spurio, autore emergente e… ? Raccontaci di te, permettici di conoscerti.
Innanzitutto grazie per questa intervista. Ho ventisette anni e a novembre dello scorso anno ho ottenuto la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne presso l’università degli Studi di Perugia. Negli ultimi tre o quattro anni, complice il mio percorso di studio imboccato, mi sono appassionato molto di letteratura e al contempo di scrittura e ho scritto i miei primi racconti. Delle narrazioni brevi, di stampo contemporaneo, dalle atmosfere in parte surrealiste ma mai completamente fantastici. Alcuni poi vennero pubblicati su varie riviste, tra cui Segreti di Pulcinella (diretta da Massimo Acciai e di cui sono ora, vice-direttore), Il Leviatano (rivista che oggi non esiste più), Frigidaire, La Ballata ed altre. Dopo queste prime pubblicazioni ho continuato a scrivere racconti e, contemporaneamente, ad interessarmi di critica letteraria scrivendo alcuni saggi su opere di letteratura inglese e recensioni per alcuni autori esordienti che, man mano, pubblicavo sul mio spazio internet, Blog Letteratura e Cultura.
· “Ritorno ad Ancora e altre storie” è una raccolta di racconti che parla di scelte e di cambiamenti. Com’è nata l’idea e quale messaggio vuoi lanciare ai tuoi lettori attraverso i racconti?
La prima caratteristica di “Ritorno ad Ancona” è il fatto che si tratta di una scrittura a quattro mani e che, quindi, ingloba due diversi punti di vista sulle storie che si raccontano anche se, poi, non si avverte mai discordanza nelle tre narrazioni brevi. Questo libro è il prodotto ultimo di un anno di scrittura a intermittenza tra me e Sandra Carresi, scrittrice fiorentina con vari libri alle spalle, conosciuta casualmente in Internet, sul sito Racconti Oltre dove lei pubblicava. Il libro ha volontà di aprirsi a un pubblico trasversale per la semplicità e quotidianità del linguaggio impiegato, come pure per la domesticità degli eventi che vengono narrati che possono essere vissuti da chiunque perché non hanno niente di astruso. Il messaggio del libro, è forse contenuto nello stesso titolo in cui si parla di “ritorno” dato che tutti e tre i racconti prendono piede da dei viaggi o comunque da degli spostamenti che i personaggi sono chiamati a fare. Sono viaggi in parte edificanti, in parte problematici ma ad ogni modo consentono ai protagonisti di riscoprirsi e di imparare a conoscersi. Importantissima è, infatti, la componente psicologica che assieme alla Carresi ho cercato di tratteggiare. Come tutti i viaggi sono però delle fasi momentanee della vita, dei momenti di rottura che poi debbono ritornare alla normalità, alla routine. Sono viaggi però che allo stesso tempo ci consegnano identità diverse da quelle che abbiamo conosciuto all’inizio dei racconti e che, dunque, hanno la volontà di mostrare al lettore come l’isolamento momentaneo, la solitudine, la voglia di staccare la spina e la riscoperta di sé non siano altro che valvole di sfogo al nostro solito vivere.
· La scrittura nella tua vita quale ruolo gioca, come ti ci sei avvicinato e quali soddisfazioni hai raggiunto con questo canale comunicativo?
La scrittura è molto importante ed essa ha un significato vero e buone fondamenta – a mio parere- se si basa anche sulla lettura (dei classici, dei contemporanei, degli esordienti). Come tutti gli ambiti dell’uomo, è un qualcosa che è in continuo divenire e che si evolve a seconda del nostro vissuto e della nostra sensibilità. Tra le soddisfazioni più grandi c’è di sicuro l’ampia visualizzazione del mio blog letterario dove pubblico articoli, segnalazioni, saggi, recensioni e, su richiesta, testi di altri autori ma anche la recente richiesta da parte dell’Aci di Prato di far parte della giuria del premio letterario “Giacomo Massoli”, oltre a varie segnalazioni o pubblicazioni in antologie.
· Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Se dovessi diventare uno scrittore pluripremiato e conosciuto, a chi ti piacerebbe assomigliare e quali errori vorresti evitare?
Non sono un tipo a cui piaccia programmare le cose per tempo. Di sicuro continuerò a scrivere racconti, recensioni e qualche saggio di critica letteraria e a collaborare con alcune riviste. In cantiere non c’è ancora niente di particolare ma, in fondo, è ancora presto per pensarci. Magari una nuova silloge di racconti che raccolga anche quelli pubblicati in giro sulle varie riviste durante gli anni. Non ho mai pensato a quale scrittore mi piacerebbe assomigliare anche se mi è capitato spesso di dire quali sono i miei scrittori preferiti. Immagino che se una persona ama la scrittura di un certo autore è perché, in fondo, oltre ad apprezzare la sua narrativa, in un certo senso vorrebbe un po’ essere lui. E allora di certo.. Ian McEwan o John Irving.
· Che rapporto hai con l’editoria digitale? Sei un lettore digitale oppure preferisci il cartaceo? Che cosa ne pensi riguardo all'analfabetismo italiano?
Il mondo editoriale italiano è un po’ in crisi, e questo non è un mistero per nessuno. Le grandi case editrici italiane raramente pubblicano un autore alle prime armi mentre quelle di media-piccola dimensione spesso lo fanno, chiedendo il pagamento di un tot di numero di copie e garantendo un lavoro di diffusione un po’ deludente. Purtroppo ce ne sono troppe e spesso le case editrici più che puntare sulla reale qualità dei materiali che ricevono puntano sui fattori economici. E’ inevitabile. Credo che ci siano molti bravi editori in giro, così come il sign. Roberto Incagnoli della Lettere Animate Editore, il cui lavoro e professionalità impeccabili mi permettono di consigliarlo a chiunque sia interessato a pubblicare seriamente. Certo è che, in qualsiasi caso, spetta allo scrittore-esordiente darsi molto da fare per promuovere o farsi conoscere. Mi piacciono di gran lunga le pubblicazioni in cartaceo ma di certo non disdegno anche quelle in digitale, per le quali sono al passo coi tempi, grazie al mio lettore Kindle fiammante.
Grazie mille per questa intervista.