Magazine Cultura
Vivo a Milano e, da un anno circa, ho realizzato il mio sogno di scrivere e pubblicare il mio primo libro "In un battito d'ali". Lo ritengo un ambizioso traguardo che ho finalmente raggiunto nella mia vita. Amo scrivere da sempre e, fare, adesso, di questa mia passione un lavoro è davvero una gran bella soddisfazione per me. Sono una sognatrice per natura e, come tale, ho sempre creduto e incoraggiato i miei sogni. Noi siamo la “linfa vitale” che alimenta i nostri sogni e le nostre passioni, senza quella linfa i sogni muoiono, viceversa si accendono e prendono vita.
A breve la laurea in Giurisprudenza. Hai maturato esperienze lavorative in ambito notarile, bancario e assicurativo prima di dedicarti all'organizzazione di Eventi artistici e culturali nella città dove vivi, Milano. Dove trovi il tempo per scrivere?
Scrivere per me è come respirare. Ho scritto il mio libro “In un battito d'ali” - di oltre duecento pagine circa - nel giro di una decina di giorni e così, è stato anche, qualche mese fa', per una commedia teatrale di una cinquantina di pagine circa che ho scritto in tre giorni. La mia ispirazione è lampante e fulminea e non richiede alcuno sforzo da parte mia, permettendomi, in tal modo, di continuare a coltivare, contestualmente, ogni altro settore della mia vita.
Hai seguito vari corsi di psicologia e comunicazione e sei un’appassionata studiosa di psicologia, psicanalisi, astrologia e numerologia. Da dove nascono queste tue passioni?
Avrei voluto laurearmi in psicologia, ma nel '95 all'Università Cattolica di Milano, la facoltà era ancora a numero chiuso e, questo costituì, all'epoca, un grande scoglio per l'accesso. Fu così che optai, come seconda scelta, per l'iscrizione alla Facoltà di Giurisprudenza. La mia caparbietà nel conseguire sempre ciò che voglio, mi ha portato a frequentare vari corsi di psicologia e comunicazione, guadagnandomi , in tal modo – da parte di amici e parenti - l'appellativo di “psicologasa c'era dentro. Ho approfondito, nel corso degli anni, anche gli studi di psicanalisi freudiana e junghiana che “hanno aperto la mente” anzitutto a me stessa. Sono affascinata, inoltre, da tutto ciò che è mistero ed esoterismo e da qui nasce anche la mia passione per l'astrologia e la numerologia.
Sul social Facebook, curi personalmente una pagina dedicata all’arte e alla cultura ‘Questione di feeling’, Parlacene.
“Questione di feeling” è nata l'anno scorso a fine agosto. E' una pagina di notizia, cultura e arte e mi consente, anch'essa, di continuare ad esplicare il mio amore per la scrittura e per la condivisione di arte, cultura ed emozioni con gli altri. Mi piace l'idea di immettere nei social network delle pagine con un taglio diverso, che trasmettano messaggi nuovi.
E possiedi anche un sito internet www.oltreiconfinispirituali.it . Di cosa si tratta?
Il mio sito www.oltreiconfinispirituali.it è nato quest'anno a giugno ed è un sito di biografia che attraverso l'ascolto degli altri e della loro vita, mi consente di “entrare nella mente degli altri” e di scrivergli il libro sulla loro vita o sulla vita di qualcun altro a loro caro. Attualmente sto scrivendo un libro, in collaborazione con una mia amica psicoterapeuta che mi ha affidato dei suoi pazienti per raccogliere delle loro testimonianze di guarigione e conversione. Stargli vicino e ascoltarli, mentre si raccontano, è per me “fare anima”, poiché “fare scrittura è fare anima”. Quando scrivo per me o per gli altri, tiro fuori un pezzo di me stessa che condivido con gli altri e gli altri donano, a loro volta, qualcosa a me. Scrivere è catartico, terapeutico, liberatorio e lo è anche raccontarsi a qualcun altro che scrive per te. Anche dipingere lo è, ma mi accorgo che - quando dipingo - non provo la stessa sensazione di guarigione che provo quando scrivo. In entrambi i casi, partorisco emozioni, ma, mentre nel caso della pittura, le emozioni emergono a caso, nella scrittura esse sono ben pilotate e canalizzate e, quando emergono, hanno già raggiunto quel perfetto equilibrio tra ragione ed emotività e, quindi, sono emozioni ri-pulite, guarite, salve.
Ti sei cimentata in vari generi letterari, dai libri alle commedie teatrali, dalle canzoni alle favole per bambini. C’è tra questi un genere a cui sei più affezionata e che, trovi, ti rappresenti maggiormente?
Gesù, nei Vangeli, parlava al popolo in parabole, mentre si rivolgeva ai suoi Apostoli in termini aulici ed ieratici, in quanto sapeva che solo a loro era dato comprendere i veri misteri sulla vita e sul Regno di Dio. Un termine di paragone, questo, che non mi vede peccare di presunzione, ma mi porta ad esprimermi nei miei libri con un linguaggio semplice e diretto e, come tale, rivolto a tutti. Un genere che mi permette di fare ciò è quello del “romanzo”, che cerco, però, di filtrare e depurare il più possibile, immettendo – a tratti – argomenti e tematiche più di spessore, rivolti ad un pubblico più erudito, il “pubblico apostolico”, appunto, di cui citavo prima.
Nel dicembre 2012 pubblichi il tuo primo romanzo in ebook “In un battito d’ali” divenuto poi cartaceo nel febbraio 2013. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
I lettori del mio libro troveranno al suo interno, vita vissuta ed emozioni vere, attraverso la scelta ben precisa dei personaggi e delle tematiche trattate. Vi troveranno anche cenni filosofici e psicologici, amore per l'arte e per la vita. Fame e sete di sogni sempre.
Quali temi affronti nel tuo libro? Affronto, in primis, il tema dell'interiorità. Mi piace definire il mio libro un viaggio interiore alla ricerca di noi stessi e dei nostri potenziali. Tutti i personaggi, intraprendono questo viaggio, seppur in modo diverso, e tutti hanno qualcosa da trasmettere al lettore. Le voci che urlano di più, sono quelle della protagonista principale, Carla e del co-protagonista Sergio. Nel mio libro ricordo il motto di Picasso: “Diventa chi sei!”. Carla, più di tutti, è riuscita a diventare “chi è veramente”. Affronto anche i temi dell'alcolismo e della tossicodipendenza, come forma di denuncia sociale su una piaga che colpisce molto spesso i giovani e gli adolescenti. Parlo anche di anoressia, come forma di disturbo alimentare molto diffusa e collegata ad un preciso squilibrio psicofisico da riequlibrare. Esalto la figura dello psicologo ed invito alla comunicazione in ogni sua forma, scritta e verbale. Mi soffermo, in particolare, sui rapporti uomo-donna e su quelli genitori-figli dando consigli su come affrontarli al meglio e il segreto consiste proprio nell'imparare a COMUNICARE. Parlo, infine, della mia conversione di fede autobiografica avvenuta a Medjugorje nel 2010.
Com’è nata l’idea per “In un battito d’ali”?
“In un battito d'ali” è il titolo che meglio esprime il contenuto e l'intero significato del mio libro. La farfalla della copertina del libro, incarna in pieno quel “battito d'ali”. Il viaggio interiore che si svolge all'interno del libro, conduce alla necessaria e obbligata tappa del cambiamento e della metamorfosi interiore, quella da “bruchi in farfalle”. Alcuni dei personaggi intraprendono tale passaggio, solo Carla e, in parte Sergio, lo portano a termine, poiché “diventare farfalle” non è semplice, non è da tutti. Occorre avere tanta volontà e coraggio. Ecco perché “diventano farfalle” solo i più forti e i più coraggiosi. Dedico il mio libro: “A tutti gli inizi e a tutte le rinascite”, alla rinascita dei personaggi, ma anche a quella di ciascun lettore.
Il tuo è un libro auto-pubblicato, perché questa scelta e cosa ne pensi, a oggi, dell’editoria italiana?
Io sono, al momento, autrice ed editrice di me stessa, per mia scelta. Ho voluto mettermi alla prova in prima persona e autolanciarmi la sfida del coraggio, per far spiccare il volo, io per prima, alle mie ali di farfalla. Non escludo, per il futuro, la pubblicazione del libro con Editore.
Vuoi anticiparci qualche tuo progetto in cantiere?
Sto scrivendo il mio secondo libro che prevedo di pubblicare entro la fine dell'anno. Da gennaio 2014, sarò a capo di un' Associazione Culturale “Mix and Art”, che mi vedrà impegnata ufficialmente nelle Pubblic Relations e nell'organizzazione di viaggi ed Eventi. Cari lettori, mi piace ringraziarvi per l'attenzione e salutarvi con questa frase, da me molto amata e che uso, sovente, alle serate di presentazione dei miei libri : “ART IS LIFE!” - L'ARTE E' VITA – dunque, vi dico: “BUONA ARTE E BUONA VITA A TUTTI!”.
E' stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
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