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Intervista a marta savarino

Creato il 21 dicembre 2015 da Linda Bertasi @lindabertasi

INTERVISTA A MARTA SAVARINOCiao Marta, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda e grazie di cuore per lo spazio che mi dedichi.Allora, sono una ragazza ( posso ancora definirmi ragazza? ) di quasi 35 anni, mamma di due bimbe che ovviamente adoro, moglie e impiegata presso un istituto bancario.Sono queste cose ma sono anche una sognatrice, che nonostante l’età, la famiglia e gli impegni vive ancora le sue mille realtà parallele. Quindi leggo tanto, seguo diverse serie tv ( Hannibal e Il trono di Spade sono le mie preferite ) e…scrivo!
Il lavoro come impiegata in banca, il marito e due figlie. Dove trovi il tempo per scrivere e come nasce questa tua passione?
La passione nasce da quando ero bambina, ricordo che già alle elementari sognavo di fare della scrittura il mio mestiere. Con il tempo ho sperato di intraprendere la strada del giornalismo ma subito dopo il Liceo ho trovato lavoro in banca e il tempo per dedicarmi a sogni e passioni era veramente pochissimo. Così ho messo tutto in un cassetto fino a quando nel 2010 a 29 anni ho riaperto quel cassetto e tirato fuori il romanzo storico che avevo iniziato dieci anni prima. E così è nato "La vendetta di Isabelle" e ho cominciato a dedicarmi alla scrittura seriamente. E’ una passione enorme e purtroppo tra lavoro e impegni familiari dedicare il tempo che vorrei alla creazione di nuove storie è poco. Se poi consideri che sono molto scostante e l’ispirazione fa quello che vuole lei…quasi non ci credo di avere scritto quattro romanzi in questi cinque anni!
Sei un’appassionata di romanzi storici. Cosa rappresenta per te la Storia?
Tante volte mi dico “Sono nata nel secolo sbagliato”, lo credevo da ragazzina e lo penso ancora oggi.Ero una ragazzina del Liceo e leggevo decine di romanzi storici, sia classici della letteratura che narrativa basata su fatti reali. Il primo storico che ho letto su consiglio di mia madre è stato "La Duchessa di Milano", avevo 15 anni e credo di averlo letto almeno 5/6 volte da allora. Il passato e la storia per me sono non solo fonte di ispirazione per romanzi e racconti, ma vere e proprie realtà che avrei voluto vivere personalmente.Ti faccio un esempio, io amo la storia francese, in particolar modo il periodo che va dal Regno di Luigi IV, quello della Rivoluzione e il periodo Napoleonico. Io vado a Parigi o alla reggia diVersailles,e ci sono stata diverse volte, e mi sento come a casa. Sento nostalgia per qualcosa che avrei voluto vivere direttamente. 

Hai avuto la fortuna di visitare Francia e Scozia, mete da te amate e inserite anche nei tuoi romanzi. Raccontaci qualcosa di più di queste esperienze.
La Francia è il mio primo amore, come accennavo prima. Parigi e di conseguenza Versailles sono mete ormai classiche per me, l’ultima volta lo scorso agosto. Sento il bisogno di tornarci periodicamente e cerco di non far passare mai troppo tempo tra una visita e l’altra. La Francia è il posto dove probabilmente avrei dovuto nascere perché tra i suoi palazzi, castelli e monumenti storici io mi sento a mio agio.La Scozia è un capitolo a parte, non mi aveva mai colpito più di tanto fino a quando una mia collega non me ne ha parlato trasmettendomi il suo amore per questo Paese. E’ grazie a lei che ho deciso di ambientare il mio secondo romanzo storico tra Francia e Scozia e nel 2011 con mio marito e nostra figlia abbiamo trascorso qualche giorno on the road tra le Highlands… e lì ho lasciato il cuore. Dopo questo viaggio non solo ho riscritto gran parte de "La promessa di Jeanne" perché un conto è scrivere di un posto attingendo informazioni da libri e Internet, e un conto è viverlo. E poi ho ambientato "Tutta colpa del tè", il mio ultimo romance contemporaneo, proprio a Inverness nel cuore delle Highlands scozzesi, città che più di tutte mi ha colpito.
Hai scritto molti racconti pubblicati in diverse antologie. Come nasce un tuo racconto?
Trattandosi di antologie traggo spunto e ispirazione dal tema scelto per la raccolta. Ho scritto di mostri e demoni per antologie horror piuttosto che novelle a sfondo storico e romantico per raccolte a sfondo rosa.In poche parole…ho scritto di tutto!
Il tuo esordio avviene nel 2010 con il romanzo “Fuga da Versailles”, di cui esiste una seconda edizione ribattezzata “La vendetta di Isabelle”. Daccene un assaggio.
È il famoso romanzo che ho riesumato dal cassetto nel 2010 e che prende spunto non solo dal mio amore per la storia francese, ma soprattutto è un omaggio alla mitica Angelica, Marchesa degli Angeli, eroina creata negli anni ’50 dai coniugi Golon e famosa per i film con protagonista la bellissima Michel Mercier. Ero e sono ancora una grande fan di Angelica e la mia intenzione era di creare un’eroina forte, Isabelle, che non si arrende davanti alle avversità della vita e giura di vendicare la famiglia anche se sa benissimo che per farlo dovrà sfidare addirittura il Re Sole. Isabelle come Angelica è un’eroina che non ha bisogno di un uomo al suo fianco per sentirsi forte e per perseguire i suoi scopi. Certo, l’amore gioca un ruolo molto importante in questo romanzo, ma Isabelle è disposta a tutto e mette a repentaglio la sua stessa vita nonostante l’uomo di cui è innamorata cerchi in ogni modo di farle cambiare idea.
Nel 2014 esce “La promessa di Jeane”. Di cosa si tratta?
È il seguito de "La vendetta di Isabelle" dove protagonista è Jeanne, locandiera parigina e migliore amica di Isabelle che l’aveva aiutata nel suo progetto di vendetta nei confronti della Corona. La storia qui si svolge tre anni dopo rispetto al primo romanzo e Jeanne si è trasferita in Scozia insieme al marito Nicolas, Maresciallo di Francia che ha tradito il Re pur di aiutare Isabelle e Jacques, il compagno, a fuggire dal Paese. La promessa che Jeanne vuole a tutti i costi mantenere è quella che ha fatto a Isabelle tre anni prima: mai rivelerà dove è fuggita. I problemi però nascono nel momento in cui il Re Sole intuisce che Jeanne e il marito sanno molto di più di quello che vogliono far credere e farà in modo di riportare entrambi a Corte, a Versailles, per farli confessare e punirli per il tradimento nei suoi confronti. Jeanne e il figlio di pochi mesi vengono rapiti e Nicolas naturalmente fa di tutto per salvarli… diciamo che in questo romanzo succede di tutto e confesso di preferirlo a "La vendetta di Isabelle"!
Nel novembre dello stesso anno segue il romance contemporaneo “Parigi, amori e altri disastri”. Perché il contemporaneo?
Perché volevo scrivere qualcosa di più leggero e meno impegnativo, dico la verità. "La promessa di Jeanne" tra scrittura, riscrittura, taglia, modifica e chi più ne ha più ne metta, mi aveva impegnato per tre anni. No, volevo scrivere qualcosa di decisamente più soft e così è nata questa storia, ovviamente ambientata a Parigi, dove amore e ironia sono gli ingredienti fondamentali.
E nell’aprile 2015 esce “Tutta colpa del tè”. Un romanzo che ha la fortuna di essere scelto da Amazon Publishing. Parlaci di questa esperienza, delle tue emozioni.
"Tutta colpa del tè" è un romanzo a cui sono molto affezionata e devo confessarti che è molto personale. C’è molto di me e delle mie esperienze personali in questa storia. L’ho scritto mettendoci il cuore e anche questa volta non mi sono fatta grandi illusioni sul fatto che avrebbe avuto successo o che magari sarei stata notata anche io come stava accadendo a tante autrici in quel periodo.A dispetto delle mie aspettative il romanzo è andato subito bene e si è piazzato in vetta alla classifica rosa… un vero e proprio miracolo dal mio punto di vista. A due settimane circa dalla pubblicazione sono stata contattata da Alessandra Tavella, responsabile di Amazon Publishing per l’Italia. All’inizio ero scettica e non ho accettato subito, ma ora sono felicissima di avere detto di sì. Subito non avevo compreso bene ma adesso posso dire di essere onorata di essere stata scelta da Amazon insieme ad altri tre autori per entrare nel mercato italiano. A prescindere dalle vendite, dalla classifica e dalla popolarità, sono molto felice di far parte della squadra di Amazon Publishing.
Cosa troveranno i lettori all’interno di questo libro?
Come ho già accennato troveranno molto di me e della mia famiglia. Ma troveranno anche tanta ironia, amore, passione e tenerezza. Ma anche i differenti drammi che vivono i protagonisti. 
http://www.amazon.it/Tutta-colpa-del-Marta-Savarino/dp/1503952509
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
L’abbandono, la perdita e la rinascita.Entrambi i protagonisti, Luisa e David, vivono i loro drammi personali. Lei si ritrova a crescere una figlia da sola dopo che il compagno l’abbandona ( letteralmente ) in ospedale subito dopo la nascita della bambina. E David deve superare i sensi di colpa e il dolore legati a una perdita che l’ha segnato nel profondo. Nessuno dei due crede di poter rinascere e tornare a sorridere alla vita, fino a quando non si incontrano ( e qui si mettono di mezzo Viola, la figlia di Luisa, e una tazza di tè ) e un po’ alla volta nasce una passione che lascia entrambi spiazzati e diffidenti ma che si trasforma in un amore solido e sincero, ma che affronterà un bel po’ di ostacoli prima di poter mettere la parole lieto fine alla storia!Il messaggio che voglio dare con la storia di Luisa e David è che la vita nonostante tutto va avanti e grazie all’amore si supera anche il dolore più grande. Ma amore inteso anche come affetto familiare,infatti le figure della sorella, della mamma e della figlia di Luisa sono molto importanti.
Qual è stata l’idea per “Tutta colpa del tè”?
L’idea di base è nata da una mia paura. Quando aspettavo la mia prima figlia avevo 26 anni e il terrore ( infondato, ma all’epoca era difficile farmelo capire ) che mio marito tornasse da un momento all’altro con la ex moglie. Cosa che invece ho fatto accadere alla mia Luisa. Motivo ben più che giustificato per lei per non volerne più sapere degli uomini. Fino a quando non arriva David e il cuore ricomincia a battere anche per lei. David però nasconde un segreto doloroso, anche qui posso dire di esserci passata e quindi scrivere è stato terapeutico!
Il tuo pensiero sul self-publighing?
Un’opportunità enorme a cui sono felice di essere passata nel 2014 dopo esperienze non esattamente gratificanti con piccole case editrici. Quando sei self fai tutto da sola è vero, ma non significa he non lavori seriamente. Per i miei romanzi e racconti mi sono sempre affidata a grafiche professioniste per le cover e ho speso tempo e soldi per avere un editing professionale. Le cose si devono fare seriamente per pubblicare un prodotto di qualità. Questo per rispetto prima di tutto nei confronti di chi legge e spende anche solo un euro per acquistare un tuo scritto. Potrà anche non piacere il contenuto di quello che scrivo, ma non mi si può definire superficiale o poco seria come autrice. È anche vero che l’autopubblicazione ha aperto le porte a tutti, indistintamente. Quindi se si possono leggere moltissimi romanzi di qualità tra gli autori self, è anche vero che c’è chi pubblica la prima cosa che ha scritto di getto senza prestare attenzione a tanti aspetti importanti, l’editing prima di tutto.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Sì, ho in mente una nuova storia ma per ora sono ferma ai primi capitoli! Spero di trovare tempo e ispirazione.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!
Linda ti ringrazio, è stato un piacere rispondere alle tue domande. incrocio le dita per il futuro!
Per seguire Marta   MARTA SAVARINO - AUTRICE

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