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Intervista a Mathilde Bonetti

Creato il 20 gennaio 2014 da Visionnaire @escrivere

È scrivere ha avuto il piacere e l’onore di intervistare Mathilde Bonetti, autrice Piemme di libri per ragazzi. Giovedì16 gennaio, tra le 21:30 e le 23:00, gli utenti e gli amici di È scrivere, così come i fan dell’autrice, si sono incontrati su Facebook, durante l’evento organizzato dalla nostra pagina, per partecipare all’intervista.

Intervista a Mathilde Bonetti

Come sempre, ecco a voi le domande che le abbiamo fatto noi dello staff. Più sotto troverete quelle fatte dai partecipanti.

Buona lettura!

1) Giornalista, traduttrice e infine scrittrice. Qual è stato il percorso che hai intrapreso per arrivare a diventare un’autrice affermata? La gavetta è importante?

Mathilde Bonetti: La mia è proprio una storia di gavetta, quindi sì, per me è importante, forse più dei titoli e delle specializzazioni. Ho iniziato appena uscita dal liceo, mandando articoli ai quotidiani su tendenze e novità con cui venivo a contatto nel mio quotidiano di ragazza appena uscita dalla maturità. Ho avuto la fortuna che proprio Il Giornale pubblicasse un mio pezzo. L’ho scoperto da mio padre, che mi telefonò dall’ufficio per dirmi che stava leggendo un articolo di una certa Mathilde Bonetti. Da lì è iniziata la mia carriera di giornalista free-lance. Quando sono arrivata a scrivere anche per i periodici Mondadori, sempre con lo stesso sistema di proposte a caso alle redazioni, mi sono presentata al piano dei libri dicendo che se avevano bisogno di una traduttrice, be’, io sapevo l’inglese come l’italiano. Sono stata a studiare negli Stati Uniti per un anno di liceo. Perché non metterlo a frutto? È andata bene anche lì. Ho cominciato a tradurre libri di tutti i tipi: romanzi in costume, libri per ragazzi, libri per bambini… E siccome mi piaceva scrivere facevo anche le proposte per libri che avevo voglia di scrivere io, perché fare l’autrice era il mio sogno di bambina.

2) Sei una famosa scrittrice per bambini/ragazzi. Come mai hai scelto di rivolgerti proprio a questo target di lettori?

M. B.: Quando ho cominciato a tradurre romanzi per ragazzi, mi sono resa conto che mi divertivano molto… e che sarei stata in grado di scriverne di miei con facilità, un po’ per la mia natura di eterna adolescente, un po’ perché ho una fervida fantasia e la capacità di farmi ispirare da tutto ciò che mi circonda. Infatti come vedrai, le mie storie ruotano tutte attorno alle mie passioni nella vita: il pattinaggio, gli animali, il ballo… e naturalmente, l’amore

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3) Oltre a essere una scrittrice, sei anche un’abile pattinatrice, ti piace la danza e ami gli animali. Si può dire che sono le tue passioni a darti l’ispirazione per scrivere i tuoi romanzi?

M. B.: Credo di averti risposto sopra senza aver aspettato questa domanda…. Sì, è così! Pensa che una delle mie gatte, Fantàsia, è la protagonista di una serie per bambini. È diventata così famosa che mi accompagna alle presentazioni!

4) Visto che ami scrivere per ragazzi, qual è il libro che hai maggiormente amato da bambina?

M. B.: Il primo, indimenticabile: I misteri della giungla nera di Emilio Salgari.

5) Credi che con l’avvento della tecnologia e dei Social Network il modo di rivolgersi ai bambini e il target d’età a cui sono destinate certe storie sia mutato negli ultimi anni o i bambini in fondo son sempre gli stessi?

M. B.: Cambiano i mezzi, ma i bambini secondo me sono sempre gli stessi e si conquistano con le cose di sempre: favole che li incantino e che li facciano sognare.

6) C’è un personaggio delle tue storie a cui sei particolarmente legata? Se sì, quale e perché?

M. B.: Tutti in realtà, perché in ognuno di loro c’è un pezzo di me. Tutte le mie protagoniste mi assomigliano molto, anche se per aspetti del carattere molto diversi.

7) Pensi che per un aspirante scrittore sia utile rivolgersi alle agenzie letterarie prima di tentare la pubblicazione con una big o è meglio inviare il manoscritto direttamente alle grandi casi editrici?

M. B.: Io credo molto nell’autopromozione. Se sei determinato, se sei in gamba, basta alzare il telefono o mandare una mail e rompere un po’ le scatole per farsi ascoltare. Io ho fatto così e non mi ritengo migliore di nessuno. Ricordo il numero interminabile di telefonate che facevo ai miei contatti in Mondadori per avere delle risposte. Rifarei lo stesso percorso anche oggi se dovessi cominciare da zero.

8) Quali consigli daresti agli autori che sperano di farsi strada nel mondo dell’editoria dell’infanzia?

M. B.: Di credere in se stessi e non darsi per vinti davanti ai no. Uno dei miei best seller per bambini, La gatta magica – quello in cui la protagonista è la mia gatta – è stato rifiutato da uno dei Big con cui già lavoravo. Ma io credevo nel progetto – e nella mia gatta magica…. L’ho portato a un altro editore del gruppo ed è piaciuto. E la cosa sensazionale è che dopo un mese dalla prima pubblicazione era già in ristampa. Dopo 3 anni è stato ristampato 9 volte

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Intervista a Mathilde Bonetti

E ora le domande poste dai partecipanti all’evento:

Laura: Avendo a che fare coi bambini non ti senti addosso una grande responsabilità? Qual è la morale delle tue fiabe?

M. B.: Be’, sì, infatti cerco sempre di passare messaggi positivi: l’amore per tutti, anche i diversi, che siano animali, o persone che hanno qualche differenza da noi, sia fisica, sia culturale… Poi nei libri in cui parlo di sport, cerco sempre di passare messaggi di sana competizione sportiva e di scegliere sempre con la propria testa, senza farsi influenzare dalla moda, o da come la pensa qualcun altro. Alla fine comunque pubblicando con il Battello a Vapore, c’è anche un attento controllo dell’editore. Ad esempio non posso mai descrivere gente che fuma, nemmeno gli adulti, o che beve alcol… o che dice parolacce!

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Vischio: In riferimento alla risposta che hai dato alla prima domanda, volevo chiederti:
Pensi che ora la situazione sia un po’ differente, visto quanto il mercato editoriale è saturo o c’è ancora speranza per gli attuali esordienti che vogliono tentare questo tipo di approccio?

M. B.: Io credo che indipendentemente da come vadano le cose, se l’idea è buona, trova comunque spazio, magari non subito… ma con pazienza e determinazione, be’, si arriva!

Intervista a Mathilde Bonetti

Laura: Avresti voglia di scrivere cose anche per adulti o il tuo target ti soddisfa?

M. B.: Ho molta voglia di scrivere per adulti e sto cominciando a muovermi. Intanto per il settore young adult ho già pubblicato “Love Factor”, una bellissima storia di amore e musica che è stata definita un Liala moderno…

Barbara: Hai dei nuovi progetti in cantiere? E, se sì, metterai su carta un’altra delle tue passioni o stavolta sarà qualcosa di più lontano da te?

M. B.: Aiuto… progetti tantissimi! Sto scivendo proprio in questi giorni il numero 12 di “Tre amiche sul ghiaccio” e subito dopo devo attaccare con il nuovo “Stella Bianca”. Quindi qui ci sono ancora le mie passioni: ghiaccio e cavalli. Ma ho appena proposto una trilogia fantasy, un po’ diversa dalle cose che faccio di solito… più adulta come target di età e con… un felino, naturalmente, ma non un gatto. E poi c’è il mio nuovo romanzo “Un’estate con i delfini”, che uscirà nel 2015 e che devo ancora scrivere….

Ci sono state altre domande interessanti, perciò, se volete leggere l’intera intervista su Facebook, vi basterà cliccare qui.

Grazie mille a Mathilde Bonetti! E di nuovo grazie a tutti quelli che hanno partecipato!

A presto, con le prossime interviste!


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