Magazine Cultura
Vorresti presentarti ai nostri lettori?( studi, lavoro, hobbies…)Vediamo... Liceo classico, laurea in ingegneria elettronica, il che dice da subito come funziona il mio (bizzarro) cervello. Come lavoro, al momento e non so fino a quando, sono assorbita a tempo pieno dalla scrittura (il che stupisce più di tutti me); per hobby un tempo avevo quello di scribacchiare storie... ma adesso mi limito a leggere, disegnare, andare al cinema e fare torte.
Lettrice o scrittrice… ti senti piú uno o piú l’altra o entrambi? e per quali motivi?Mi sento più lettrice. Decisamente. Non mi sono ancora abituata al fatto che la gente pensi a me come scrittore. Nonostante, come dicevo,al momento sia il mio lavoro. D’altronde se non mi fosse piaciuto leggere non avrei mai provato a scrivere qualcosa, quindi credo che le due passioni siano strettamente legate.
Quali sono le tue letture preferite, insomma quale genere prediligi e come scegli i libri da ammettere nella tua libreria?Sono una lettrice onnivora. Nella mia libreria c’è di tutto! Dal classico (che viene sempre troppo percepito come scolastico) di Iliade e Odissea, ai Tre Moschettieri, Ivanhoe, e Moby Dick al classico più ‘moderno’ di Buzzati, Campanile, ai gialli (di tutto) e agli storici, al fantasy(ovviamente) di Tolkien (e moltissimi altri, come l’amatissimo Pratchett o la Hobb, ad esempio) e alla meravigliosa fantascienza di Asimov(e Heinlein e Bradbury ecc ecc), persino i noir e, per finire, i libri per ragazzi(e non solo)... come potrebbero mancare nella mia libreria la Wynne Jones, la Rowling e Milani, Moers, Verne, Stevenson e tantissimi altri(mi perdonino quelli che ho dimenticato)? Insomma, sui miei scaffali ci sono, per lo più libri di “nodi da sciogliere”!
Cos’è per te la scrittura, è una vera e propria passione che coltivi da tempo oppure un modo di dare libero sfogo alla tua fantasia?Tutte e due le cose. Scrivere un libro è dare libero sfogo alla fantasia, ma è anche coltivare la storia come una pianta. Da un piccolo seme far crescere un albero! Io ho cominciato tardi a scrivere (all’università) ma posso dire che anche se è un lavoro che spesso viene visto come semplice (insomma... se ti piace si pensa in genere che ti venga facile) il più delle volte è tutt’altro che facile. Forse per questo è appassionante.
Vorresti parlarci della tua avventura editoriale? Come sei arrivata a pubblicare con la Piemme?Semplicemente ho spedito il Libro Prigioniero in lettura. È stata una trafila molto lunga, pensa che quasi avevo dimenticato di averlo spedito... insomma, non mi aspettavo di essere contattata. Era una possibilità che non avevo considerato seriamente. Volevo solo accontentare i miei (!) e sapere di aver dato una possibilità al mio lavoro. Per non restare con i soliti ‘se’ e ‘ma’.
Parlando delle tue pubblicazioni, vorresti raccontarci com’è nata la serie della Scacchiera nera? quali sono state le tue fonti d’ispirazione e per quale motivo hai scelto di ambientare la tua storia e i tuoi personaggi all’interno proprio di una scacchiera( cosa che tra l’altro mi ha particolarmente colpita in positivo ovviamente)?A volte con i libri non sai esattamente come ti venga un’idea... ci sono molte storie in cui i protagonisti entrano all’interno delle vicende, a partire dalla Storia Infinita. Qui non fa molta differenza. Il punto focale credo è che le scacchiere mi affascinano da sempre, anche se non sono una grande scacchista. L’ispirazione principale è stata vedere su alcuni libri le antiche pedine di Lewis. Però mi piaceva l’idea di avere personaggi moderni (che potessero fare battute e citazioni) e avere delle pedine che non fossero pilotate ma potessero decidere da sole che mosse fare; per avere il massimo della sfida inoltre occorreva che i personaggi fossero abbastanza giovani, ovvero che non dovessero solo scoprire le doti e le possibilità della loro pedina di riferimento ma anche le loro capacità e possibilità, nel bene e nel male... così è nata la Scacchiera Nera. Solo che, quando sono arrivata circa a tre quarti del libro mi sono resa conto che non sarebbe bastato un libro (a meno che non fosse di ‘troppe’ pagine) o avrei compresso irrimediabilmente la storia. Perché per accorciare occorre semplificare... Quindi l’ho divisa in tre; il primo volume sarebbe stato conclusivo, ma non del tutto. D’altronde nessuno può diventare un serio Guerriero, Arciere o Ladro in così breve tempo...
Passiamo quindi al tuo nuovo libro, La Scacchiera Nera, l’Ombra del Guerriero, vorresti presentarcelo?Bè... quando mi chiedono di parlare di un libro in uscita vado sempre un po’ in confusione. Non voglio rovinare la lettura ai lettori. Naturalmente ritroverete i ragazzi, Ryan, Milla e Morten, ma si aggiungerà anche un’altra pedina (guardate il retro della copertina e saprete chi!);l’Ingannatore dopo tutto resta ancora da sconfiggere e la Guerra della Scacchiera deve ancora finire... quindi ci ritroveremo a fare i conti con le macchinazioni contorte dell’Ingannatore e i suoi soci. Ne incontrerete uno personalmente. Al contrario del primo libro, in cui sia i personaggi che i lettori erano assorbiti (spero) dall’effetto sorpresa della scacchiera e del mondo diverso, qui ho cercato di fare in modo che i personaggi conoscessero un po’ di più loro stessi, comprendendo anche il loro ruolo. Naturalmente con alcuni filtri, il primo dei quali è il narratore, che osserva tutto da un unico punto di vista. Per questo ho cercato di far crescere Ryan ‘senza farlo crescere’. Si troverà infatti davanti a una sfida che non si aspetta e ancora di più si troverà in una posizione che non si aspetta. Starà a voi dirmi se sono riuscita a fare un buon lavoro...
Una domanda un pó strana … per te quale sarebbe la colonna sonora ideale per i tuoi due libri?Strana? Non saprei... ascolto sempre colonne sonore! ;-) Direi che mi piacerebbe un misto tra “Batman Begins”,”l’Ultimo Samurai”, “Io, robot” e un pizzico di “Star Wars”. Una miscellanea troppo complessa da mescolare...?
Parlando delle cover dei libri ed essendo fan di Paolo Barbieri volevo chiederti se la tua collaborazione per le copertine con lui fosse una scelta tua o della casa editrice?io le trovo entrambe fantastiche, tu cosa ne pensi e quale delle due preferisci?È naturalmente una scelta della casa editrice. Per la mia esperienza le copertine lo sono sempre. Altrettanto naturalmente sono d’accordo con te, sono stata fortunata e... preferisco la seconda.
Stai giá lavorando ad un prossimo volume della Scacchiera Nera? Comincerò tra brevissimo a lavorare al terzo (e ultimo) volume perché, come scoprirete, non posso certo lasciare la storia lì dove l’ho condotta senza dire altro...
Grazie mille per la disponibilità a rispondere alle nostre domande, attendo con ansia di leggere questo tuo secondo libro! In bocca al lupo! Spero che ti piaccia e che piaccia a tutti i lettori. Grazie a te e crepi il lupo!
Lya
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