Intervista a Nicola Brunialti, autore de "Il Mummificatore", edito da Newton Compton

Creato il 19 dicembre 2011 da Maila Tritto
Entrate nel mondo dei fantasmi!
L'unico rischio è non uscirne vivi
Sinossi: Sophie ha tredici anni e tutti pensano che sia "strana". Forse perché è indipendente, introversa, ama la musica gothic e parla poco. L'unico con cui si confida è nonno Thomas, che l'ha sempre accettata e amata così com'è. Ma il nonno è morto, da tre anni...Eppure Sophie ogni mattina, prima di andare a scuola, lo va a trovare a Ober St Veit, il cimitero di Vienna, e gli racconta segreti e paure. Ma un giorno, tra tombe e alberi spogli, Sophie scompare, senza lasciare traccia. La polizia indaga, ha pochi indizi e un unico terribile sospetto...Che sia stata vittima del serial killer che terrorizza la città? Nessuno può immaginare che la ragazza sia stata risucchiata in un inquietante mondo parallelo...Tra fantasmi che camminano sulla Terra, città infestate e case pericolanti, Sophie si troverà coinvolta in un'avventura più grande di lei. Riuscirà mai a tornare a casa?

IL BOOKTRAILER

Intervista a Nicola Brunialti
Buongiorno Nicola e benvenuto in A dream of reading. Ti va di presentarti ai lettori?

Sono nato nel 1972. Ho fatto il pubblicitario per più di dieci anni nelle più importanti agenzie d'Italia e poi in un'agenzia tutta mia, la "Mortaroli and Friends"con la quale ho realizzato la campagna pubblicitaria del vigile urbano per Tim, con Christian De Sica, la campagna per Telecom Alice, con Abatantuono ed Elena Sofia Ricci, e quella Alitalia, con Raul Bova. Da undici anni, insieme a Mario Mortaroli sono anche autore delle avventure di Bonolis e Laurenti nel Paradiso Lavazza. Nel frattempo mi sono sempre più appassionato al mondo dei bambini. Così ho scritto una ninna-nanna intitolata "Dormono tutti", che chiude "Presente", l'ultimo album di Renato Zero. E nel 2009, sono stato fra gli autori di "Chi ha incastrato Peter Pan", condotta da Paolo Bonolis. Non contento, ho pubblicato due libri di filastrocche, un libro illustrato e tre romanzi per ragazzi intitolati "Pennino Finnegan e la fabbrica di baci", "Il fantastico viaggio di Willy Morgan" e "Willy Morgan e l'isola dei cinque anelli", tutti per la Lapis Edizioni.


Una caratteristica, speciale e al tempo stesso particolare, è il fatto che sei pronipote di Alessandro Manzoni. Che effetto ti fa avere - in comune - la passione per la scrittura?
Quando andavo a scuola non l'ho mai detto a nessuno. Avevo paura che i miei compagni se la prendessero con me, visto che erano costretti a studiare "I promessi sposi". Però, allo stesso tempo, avere un lontano parente diventato famoso con la scrittura, mi ha fatto sempre pensare che quello dello scrittore fosse un mestiere vero. Qualcosa con cui si potesse vivere. Come fare il meccanico, il pompiere o l'astronauta.
Quando e come nasce la voglia di scrivere? Ho sempre desiderato scrivere. Fin da piccolo.
Probabilmente per tanti motivi insieme. Uno di questi è il fatto di avere una mamma professoressa di italiano che a cinque anni, non sapendo dove lasciarmi, mi portava a vedere Pirandello a teatro. Un altro è questa mia discendenza manzoniana, appunto, per cui ho sempre sentito parlare del mestiere dello scrittore. E poi, ultimo ma non per importanza, ho sempre avuto il piacere della lettura. Che devo ad una suora molto brava. Proprio leggendo ho deciso che scrivere sarebbe stato il mio mestiere: potevo realizzare le storie che volevo io, con i personaggi che sceglievo io e i finali che mi piacevano di più. Bastava solo un po' di fantasia e una penna. 

Il Mummificatore è il tuo primo romanzo per adulti. Perché hai scelto di discostarti, un po', dalla narrativa per l'infanzia?
In realtà non è stata una scelta consapevole. Scrivo in base alle idee che mi vengono, senza chiedermi a quale fascia di lettori siano dirette. Se credo di averne una che funziona la seguo, le vado dietro cercando di realizzare una storia interessante per me. Ma soprattutto per chi legge! Probabilmente, però, con il passare del tempo ho cercato di scrivere storie sempre più "complesse", con trame più arzigogolate. E questo mi ha portato necessariamente verso un pubblico più adulto, capace di seguirle senza perdersi. Almeno spero!

Dedicherai, in ogni caso, i tuoi lavori ai giovani lettori?
Certo che si! Credo che i bambini abbiano ancora il desiderio di ascoltare. C'è ancora spazio dentro di loro per imparare qualcosa. Sono curiosi. Cosa che molti adulti ormai hanno smesso di essere. I bambini hanno voglia di ascoltare senza pregiudizi, senza preconcetti. Si fidano di te. E poi sono ottimisti: si aspettano ancora un mondo in cui ci sia sempre un lieto fine.
Com'è nata l'idea di scrivere Il Mummificatore e a chi o a cosa ti sei ispirato per la sua stesura?

Una sera ero a letto e un attimo prima di chiudere gli occhi mi è venuta in mente un'idea: una seduta spiritica al contrario! Ci sono moltissimi libri che parlano di sedute spiritiche, di presenze e spettri che passano dal mondo dei morti a quello dei vivi. Nessun libro, però, che parli di una seduta spiritica al contrario , una seduta "vivatica", come l'ho chiamata io: sono i fantasmi questa volta che evocano un vivo nel loro mondo. Mi è sembrato un ottimo spunto per costruirci sopra una storia. Mi piace molto ribaltare le consuetudini. Ma, soprattutto, mi piace pensare che ci sia qualcosa dopo la morte...

Cosa non dovrebbe mai mancare quando si scrive?
Un'idea. Qualcosa di originale su cui costruire una storia.

Quali sono gli elementi per rendere un romanzo un "buon romanzo"?

Be', non ci sono delle vere e proprie ricette, altrimenti chiunque potrebbe farlo. Per il genere di libri che scrivo io, ma forse per tutti i generi, credo che la differenza la faccia l'idea su cui si fonda la storia. A cui bisogna aggiungere, sicuramente, un buon ritmo narrativo, che non conceda punti di noi al lettore ma che anzi, lo tenga sempre avvinghiato al libro, nell'ansia di scoprire cosa succede alla pagina seguente. In più bisogna sempre porsi una domanda, prima di cominciare: quanto è interessante la storia che si ha in testa? La scrittura non è come la pittura: non può permettersi di non essere capita. Il rapporto con chi ne fruisce è fondamentale. Quindi prima di tutto bisogna liberarsi dalla presunzione e chiedersi se veramente la storia che abbiamo in testa possa essere interessante per chi la leggerà. Riusciremo a far venire un po' di nostalgia al lettore, e a farlo sentire un po' perduto, quando finirà di leggere l'ultima pagina? Riusciremo a fargli dire "E adesso?".
Oltre a essere narratore, sei stato - per anni - pubblicitario; scrivendo spot conosciutissimi quali Paradiso Lavazza che vede la partecipazione di Bonolis e Laurenti.
Sono tutt'ora autore della campagna Paradiso, insieme a Mauro Mortaroli che della campagna è il papà. Ci divertiamo moltissimo a raccontare le avventure di Luca e Paolo, due personaggi molto terreni e molto poco paradisiaci. E anche il pubblico sembra divertirsi almeno quanto noi, visto il gradimento che supera quasi sempre il 90%. Il prossimo anno raggiungeremo un incredibile traguardo: nel 2012 festeggieremo i diciassette anni di campagna, record di longevità di una campagna pubblicitaria che appartiene, guarda caso, sempre alla Lavazza con la straordinaria serie di spot con Manfredi.
Una curiosità, preferisci dedicarti al settore pubblicitario o a quello editoriale/letterario?
Be' devo dire che entrambi mi hanno dato enormi soddisfazioni. Così come mi sono divertito molto a scrivere per Renato Zero o per la televisione. Insomma, mi piace scrivere storie. Speriamo che me ne facciano scrivere ancora molte! C'è forse qualcosa di più divertente?
Grazie Nicola, per essere stato ospite del Blog. Torna, presto, a trovarci.
Grazie a voi. Se volete avere news sui miei libri o sui miei incontri con i lettori potete visitare il mio sito http://www.nicolabrunialti.com/ . Buona lettura a tutti! Anzi, buon terrore!

Nicola Brunialti: è nato a Roma nel 1972. Dopo quindici anni come copywriter, nel 2009 decide di dedicarsi a tempo pieno alla sua vera passione: la scrittura. È autore di racconti e romanzi per ragazzi. Ha vinto il premio Critici in erba 2010. Nel 2009 è stato autore della trasmissione Chi ha incastrato Peter Pan? e della canzone Dormono Tutti di Renato Zero. È uno dei creatori degli spot del Paradiso Lavazza.

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