Magazine Cultura
Ciao Ornella, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda, ti ringrazio molto per lo spazio che mi concedi.
Chissà come mai, quando si descrivono le altre persone, le parole escono da sole, mentre, quando si deve parlare di sé, si entra un po' in crisi.
Sono una donna con “parecchio vissuto” (modo diplomatico per indicare una persona di mezza età) che, nel corso degli anni, ha subito una lenta ma continua trasformazione del proprio carattere. Da ragazza riservata e timida, dovuto prevalentemente a una estrema insicurezza, sono diventata, via via, più aperta verso gli altri, più disponibile al confronto e al dialogo. Ciò, è sicuramente dipeso dalle esperienze di vita che mi hanno costretta a prendere coscienza della mia forza interiore e ad adoperarmi per rafforzarla, inducendomi a credere nelle mie potenzialità. Ora, al contrario di prima, sono una persona che sa stare bene con gli altri perché sta bene con se stessa. Non teme la solitudine, anzi, molto spesso la cerca per trarne vigore ed ispirazione. Ciò che, invece, è rimasto del tutto invariato, è la mia repulsione per la menzogna, la falsità, l'arrivismo e le ingiustizie. Tendenzialmente, sono un animo pacifico, ma tendo ad accendermi facilmente, quando mi trovo di fronte a uno di questi atteggiamenti.
Il diploma in Ragioneria, il lavoro come impiegata amministrativa in una ditta di costruzioni. Dove trovi il tempo per scrivere?
Già, me lo chiedo anch'io. Oltre al lavoro, c'è anche una casa da seguire e un cagnolino che, se pur non richieda un enorme impegno, ha pur sempre le sue necessità. A ogni modo, ritengo che, quando si tiene davvero a una cosa, si riesca sempre a trovare del tempo per ottenerla. Dunque, ecco che mi trovo a scrivere durante la pausa pranzo, la sera, dopo cena e nei fine settimana, dopo avere ottemperato alle doverose incombenze. Per me, scrivere è diventato una necessità a cui difficilmente so rinunciare anche se, alcune volte, bastano poche righe perché venga assolta la loro funzione “terapeutica”.
Tra i tuoi hobby figura anche il cinema. Parlacene.
Sì, amo molto il cinema, forse ancora più della letteratura. Questo, probabilmente, è dovuto al lato del mio carattere che dispone di poca pazienza, che esigerebbe il “tutto e subito”. Senz'altro, il film, rispetto al libro, è una forma di comunicazione più immediata, in cui non c'è bisogno di ricorrere molto alla fantasia per immaginare i luoghi e i personaggi; tutto è distintamente stabilito e viene già proposto, a te basta lasciarti trasportare dagli eventi e dalle emozioni. I generi che più amo vedere sono i thriller/polizieschi, ma mi piacciono molto anche i drammatici. Praticamente, gli stessi gusti dell'ambito letterario.
Assieme ad altri colleghi gestisci il blog “Gli scrittori della porta accanto”. Di cosa vi occupate nello specifico?
Inizialmente, il blog è sorto quasi per gioco, come una piattaforma di lancio per le nostre opere, poiché siamo tutti scrittori emergenti. Da subito, il gioco ci ha preso la mano, complice, senz'altro, il riscontro positivo, in termini di visualizzazioni, che abbiamo ottenuto. Questo, ci ha motivati a rendere più ampi i nostri contenuti e a dare spazio a tutti gli autori che desideravano promuovere i propri lavori. A un anno dalla sua costituzione, il blog ci ha resi davvero orgogliosi del nostro lavoro, superando, di gran lunga, le nostre più rosee aspettative. Con tutta probabilità, il nostro progetto iniziale è stato disatteso; in fatto di popolarità, i nostri libri non hanno beneficiato più di tanto, ma la soddisfazione di essere utili ad altre persone e la consapevolezza di portare avanti un progetto condiviso di informazione culturale, è altamente appagante.
Nel Febbraio 2013, esordisci con la raccolta “Quattro sentieri variopinti”. Perché la letteratura per ragazzi?
Il mio primo scritto, che andasse oltre alla lunghezza di una lettera, è stato un racconto per bambini, originato da una mia considerazione sul tema dell'intolleranza razziale, essendo convinta che l'apertura mentale di un individuo si determini, sin dalla tenera età, con l'insegnamento e il buon esempio. L'ho scritto di getto e poi, per lungo tempo, lasciato nel cassetto. Non so per quale motivo mi sia venuta l'ispirazione di rileggerlo e rielaborarlo, ma è stato da quel momento che mi è scattata la voglia di scrivere altri racconti e la “bizzarra” idea di pubblicarli. Questo, è stato il mio esordio come scrittrice emergente.
Nel Gennaio 2014, pubblichi il romanzo “Oltre i Confini del Mondo”. Di cosa si tratta?
Questo breve romanzo, tocca un altro argomento a me caro: la condizione femminile. Parla di due donne, un'Africana appartenente alla tribù dei Masai e un medico italiano che decide, a un punto cruciale della sua vita, di abbandonare le sue fittizie comodità e di fare la missionaria in Africa. Così, Assireni ed Eleonora, avranno modo di incontrarsi, di conoscersi e scoprire che l'essere donna, in qualsiasi condizione e località geografica, implica delle difficoltà comuni, dei malesseri insiti nel loro stesso genere.
E nello stesso anno esce la raccolta “Ad ali spiegate”. Daccene un assaggio.
Anche questo libro è costituito da una raccolta di racconti rivolti alla terza infanzia. Non c'è un filo conduttore che li lega, ma tutti vogliono portare un messaggio positivo e di speranza.
Vi si trova la storia del cagnolino che viene abbandonato dai suoi padroni. Egli rafforza il proprio carattere nell'affrontare la condizione di randagio ma riesce, comunque, a mantenere la sua bontà d'animo e la fiducia nell'essere umano.
C'è il racconto di Pino Silvestro, da quando è un piccolo seme, sino a diventare un albero secolare che, dalla vetta del monte, in cui è radicato, assiste all'opera degli umani, la quale, spesso, si dimostra alquanto distruttiva per se stessa e irrispettosa verso il proprio ambiente. Il loro operato susciterà il suo disprezzo, ma, ciò nonostante, non esiterà a sacrificare la sua vita per salvare un bambino.
Altri due racconti completano questa fantasiosa raccolta che vorrebbe essere un monito ai buoni sentimenti.
Nel Novembre 2014 pubblichi il romanzo “Non tutto è come sembra”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Questo romanzo, in una delle ultime recensioni che ha ricevuto, è stato definito “un giallo psicologico, che mette in luce il mondo interiore dei protagonisti”. Questa definizione mi piace, perché è quanto volevo ottenere e trasmettere al lettore. Dunque, non soltanto un complicato intreccio di indagini, ma anche un'analisi del lato umano dei personaggi. In particolar modo, mi sono soffermata e descrivere la personalità del protagonista, il maresciallo Giovanni Colucci, proprio per conferirgli un'anima all'interno della divisa che indossa con orgoglio e dedizione.
Quali tematiche affronti?
Essendo principalmente un giallo, la sua funzione sarebbe quella di incuriosire il lettore, tenerlo in continua tensione e regalargli una sorpresa finale, che è quanto mi auguro di non disattendere. Tuttavia, come accennavo in precedenza, avendo cercato di rendere umani i miei personaggi, si possono riscontrare alcuni temi che riconducono alla difficoltà di affrontare la rottura di un matrimonio e il conseguente problema a mantenere vivo il rapporto con il figlio che vive con l'altro genitore. Vi si trova, anche, un esempio di quanto possa essere destabilizzante, per la formazione personale, la percezione di non essere sufficientemente amati e accettati per quello che si è, o di quanto possa influire, nel corso della propria esistenza, una determinata scelta, al posto di un'altra.
Quale messaggio vuoi trasmettere?
In verità, la mia intenzione primaria era quella di offrire una lettura piacevole e avvincente e non finalizzata a trasmettere un messaggio diretto, anche se, alla fine, magari in via subliminale, ce n'è sempre qualcuno. In questo caso, la storia di tutti i miei personaggi è un po' travagliata, ma conosce, anche, dei buoni momenti e, in tutti loro, c'è una componente buona e una meno positiva. In pratica, è un sunto della vita, con in suoi alti e bassi e una rappresentazione degli esseri umani, ognuno con le proprie componenti caratteriali multisfaccettate. Il messaggio quale potrebbe essere? Quello di accettare ogni esperienza come fosse un'occasione di crescita e ogni persona per quello che è, cercando di evidenziare il suo lato migliore.
Qual è stato l’input per “Non tutto è come sembra“?
Anche se può sembrare inverosimile, lo spunto per il mio giallo l'ho ottenuto da alcuni eventi realmente accaduti nel mio paese. Nel giro di poco tempo, uno psichiatra è stato vittima di una grave malattia e uno psicologo di un incidente stradale. Questa tragica coincidenza ha messo in moto la mia mente macchinosa e mi ha fatto immaginare un possibile piano criminoso che, poi, si è sviluppato nella mia opera.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Grazie al cielo, non sono ancora stata affetta dal classico blocco dello scrittore e, se pur con i miei tempi, sono in continua produzione. Al momento, ho già completato la stesura di un romanzo di formazione e sto scrivendo un nuovo giallo. Non so ancora se e quando pubblicherò nuovamente; in tutta sincerità, ti confesso che sono un po' delusa dal mondo dell'editoria. Non che abbia mai pensato di arricchirmi, con i libri, ma nemmeno che costituissero addirittura un costo o di dovermi sobbarcare totalmente la fatica della loro promozione.
Certo che, a pensarci bene, poi basta un solo lettore che si complimenti con me per quello che ho scritto e mi si riaccende la voglia di tornare a stampare. Dunque, con tutta probabilità, lo farò, magari anche presto.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
E' stato un grande piacere anche per me. Viva il lupo.
Per seguire Ornella ORNELLA NALON
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