PAOLO BARBIERI,L'UOMO CHE HA RESO IL FANTASY REALTA'
Il disegno: quando è nata questa tua passione? Raccontaci il tuo iter professionale dalle origini sino ad oggi.
Io disegno fin da quando ero piccolo. Ho sempre avuto questapassione, e l'ho coltivata nel tempo disegnando di tutto, dai primi
robot giapponesi che si vedevano nei cartoni animati a cavallo tra gli
anni 70 e 80, alle creature che popolavano film come La storia
Infinita o Labyrinth. Poi, attraverso l'istituto d'arte e un biennio professionale a Milano,
ho affinato ciò che sapevo fare, ma è stato soltanto in seguito,
attraverso un impegnativo percorso da autodidatta, che ho imparato
tutto quello che mi ha permesso di realizzare i primi disegni
qualitativamente professionali.Mostrando le mie illustrazioni a studi professionali che lavoravano
per varie case editrici, sono riuscito ad ottenere gli incarichi per le
prime copertine di libri.
Svariati anni dopo, attraverso un lungo e paziente lavoro, sono riuscito a trasformare parte del mio immaginario fantasy in disegni e libri illustrati che sono stati apprezzati da fan e lettori.
Non ho un metodo specifico. Semplicemente disegno. Ho un'idea, che sia per una copertina o per un soggetto personale, e cerco di svilupparla attraverso uno o più schizzi, dopo di che, se l'effetto finale convince me e i committenti, passo alla colorazione finale.Per quanto riguarda la seconda domanda, credo che la perizia tecnica imparata nel corso degli anni sia assolutamente importante, così come disegnare con la passione, che inevitabilmente finisce miscelata tra linee e colori.
Le opere a cui sei maggiormente legato e per quale motivo.
Mi ha sempre affascinato il mondo del fantastico, e la mitologia greca l'ho conosciuta attraverso le repliche di film come Gli Argonauti o Scontro di Titani(1981), in cui le magie di Ray Harryhausen permettevano di dare vita a mostri mitologici di ogni genere.Quando ho disegnato Ares, ovvero il primo dio a prendere “vita”, avevo l'intenzione di creare un guerriero potente e oscuro. Solo in seguito ho deciso che quel guerriero sarebbe diventato Ares, in quanto mi piaceva quel tipo di interpretazione per una figura così classica.In seguito ho disegnato Afrodite e Medusa, e scritto alcuni racconti relativi a questi personaggi, presentando poi il progetto a Mondadori.La casa editrice si è dimostrata entusiasta, così il progetto ha preso vita, e dopo un anno è nato Favole degli Dei.In questo libro ho voluto dare un'interpretazione piuttosto originale della mitologia greca, scostandomi da una classicità che pur ben rappresentata, trovavo ripetitiva.Attraverso questi disegni e con l'utilizzo dei testi, ho voluto “avvicinare” il lettore alle passioni, alle rabbie e ai lati più nascosti di tutti i personaggi rappresentati, cercando di utilizzare due forme di comunicazione parallele per mostrare la mia idea di mitologia.
I tuoi progetti futuri?
Un saluto a tutti, e grazie per avermi ospitato qui con voi!
Ed eccovi qui sotto qualche illustrazione:
Che ne pensate?