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Intervista a René Frégni

Creato il 16 ottobre 2012 da Angeloricci @angeloricci
Ho incontrato René Frégni nel tardo pomeriggio di sabato 13 ottobre, in occasione della sua premiazione con La Targa Jean Giono. Scrittore dalla vita avventurosa e complessa, poeta e autore di pièces teatrali, ha risposto con grande disponibilità alle mie domande. 
In Italia le sue opere sono pubblicate da Meridiano Zero.
Poliziesco, giallo, polar, noir. Generi che a volte si intersecano e a volte rimangono distinti. Esiste veramente una differenza tra romanzo poliziesco e noir? Nel romanzo poliziesco classico c’è un delitto, c’è la polizia, c’è un’inchiesta e c’è un colpevole. Il poliziesco ha una struttura geometrica. Procede dall’incertezza verso la certezza. Il noir fa esattamente il contrario: procede dalla certezza verso l’incertezza. In una trama noir non c’è un colpevole definitivo che pagherà per i suoi delitti. Nel noir tutti sono in qualche modo colpevoli.
Marsiglia fa spesso da sfondo ai suoi romanzi. Sente qualche punto in comune con Jean-Claude Izzo, altro scrittore noir che ambientava le sue storie nella stessa città? Ne è stato in qualche modo influenzato? Ho iniziato a pubblicare prima di Izzo. Le letture che mi hanno profondamente influenzato non sono state legate solo al noir. Gli autori che mi hanno in qualche modo segnato sono stati Flaubert, Jean Giono, Camus, Chandler e inoltre la mia esperienza di scrittore deve molto alla mia attività prima di infermiere psichiatrico che organizzava spettacoli teatrali con i pazienti e poi di animatore di un laboratorio di scrittura alle Baumettes, il carcere di Marsiglia.
Può il noir essere considerato lo strumento più appropriato per raccontare i disagi e le contraddizioni politiche, economiche e sociali della nostra epoca? Certamente. Proprio per quello che dicevo prima, per quel procedere del noir dalla certezza verso l’incertezza. Dentro ognuno di noi c’è un noir. Ed è soltanto raccontadolo che si può sperare di superare il buio del disagio sociale per arrivare a vedere qualche luce.
Lei è considerato uno degli esponenti del noir mediterraneo. Che cosa caratterizza questo tipo di noir, al di là dell’ambientazione, del territorio? Una cosa sola, ma fondamentale: dietro il noir mediterraneo c’è tutta la terribile e affascinante grandezza della tragedia greca.

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