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Qual è il ruolo dell’Errore nella sua visione musicale? Dove per errore intendo un procedimento erroneo, un’irregolarità nel normale funzionamento di un meccanismo, una discontinuità su una superficie altrimenti uniforme che può portare a nuovi sviluppi e inattese sorprese...
Errando e rischiando si scoprono nuove strade e nuove possibilità… la cosa importante poi è l’estetica musicale, dare un senso a ogni nota che suoni. Da autodidatta penso di aver fatto tanti errori, ad esempio, mischiare informazioni e influenze diverse in contesti dove, di solito, era “sbagliato” o “fuori contesto”… avendo però delle belle soddisfazioni dopo. Penso che il mio modo di suonare sia cosi! Amo la libertà nel suonare e nel CD “Eles & Eu” mi sono permesso tutto questo! C’è anche un pezzo dove ho scordato la chitarra “a caso” per poi suonare improvvisando tutto senza sapere che note sarebbero venute fuori… e alla fine aveva un senso, un’estetica e l’ho lasciata nel disco.
Parliamo di marketing. Quanto pensa che sia importante per un musicista moderno? Intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?
Tasto importantissimo e per il quale ci vuole molta pazienza e voglia! Oggi la situazione è cambiata e se vogliamo venire fuori facendo della bella musica dobbiamo avere la consapevolezza di non poter contare più di tanto sulle varie etichette discografiche e usare i mezzi che abbiamo a disposizione. Avendo un home studio, ho potuto concretizzare vari progetti con la libertà di lavorare coerentemente con quello che sentivo. Una cosa fondamentale è poter poi suonare dal vivo; è indispensabile! È li dove si realizza il vero scambio tra l’artista e il pubblico, e dove si possono vendere i dischi senza dover dipendere di una distribuzione che tante volte non esiste, anche avendo una casa discografica. Insomma, bisogna adattarsi ai tempi e per fortuna ci sono i mezzi a disposizione, anche per creare un proprio seguito.
Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario? Tutta questa passiva tendenza ad essere aggiornati e di possedere tonnellate di mp3 che difficilmente potranno essere ascoltati con la dovuta attenzione non comporta il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi? Le faccio questa domanda anche in relazione al fatto che lei ha realizzato il suo doppio cd “Eles e Eu” autoproducendo il lavoro interamente .. come viene curata la sua distribuzione?
In parte penso di aver risposto parzialmente a questa domanda in quella precedente. Ma quello che dici rispetto al fatto di “possedere” tutta la musica che vuoi senza poi avere il tempo e l’atteggiamento giusto per ascoltare un lavoro musicale, è veramente triste! Penso a quanto mi ha fatto piacere ricevere le mail di persone che avevano comprato il mio Cd dicendo che ad ogni ascolto sembrava di scoprire nuovi colori, nuove emozioni… ma la musica è questo! E il lavoro artistico serve a far nascere nelle persone emozioni e sensazioni, facendoci diventare sempre di più “esseri umani”. Rispetto alla distribuzione di “Eles & Eu”, mi sono apoggiato a CD Baby per la vendita su internet e per il digitale, poi ho scelto dei negozi piccoli, non solo di musica, dove so che il disco avrà il suo posticino. Per finire lo vendo anche a quelli che mi scrivono tramite posta e nei concerti live.
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