Oggi intervisto i due autori che hanno scritto “La colonna di Antanacara – Avvento”, ossia Ronnie Pizzo e Nicolò Parolini.
1) Quando avete iniziato a scrivere e perché.
L’idea di lavorare insieme a un progetto fantasy si è manifestata circa un paio d’anni fa. Lo spunto iniziale è nato dalla voglia di raccontare una delle tante storie che hanno alimentato la nostra immaginazione, oltre che realizzare davvero il sogno di creare una saga fantasy che soddisfasse il gusto di entrambi. Abbiamo trascorso anni interi a giocare di ruolo, inventando mondi fantastici e dando vita a personaggi ogni volta sempre diversi. Trasformare questo in una grande storia era davvero un’ambizione che ci ha da sempre accomunati. Il processo di scrittura vero e proprio è frutto invece del lavoro dell’ultimo anno.
2) Com’è stato collaborare a un progetto comune?
A dire il vero ci aspettavamo fosse più complicato o comunque soggetto a molte più incomprensioni o tensioni. Invece non è stato per nulla così. Forse l’amicizia che ci lega da anni è servita a rispettarci a vicenda e a darci l’umiltà necessaria per ascoltarci e confrontarci senza mai litigare. Detto questo, sul lato pratico, è stato senza dubbio molto stimolante. Soprattutto sul piano creativo, è stato bello vedere le idee svilupparsi e arricchirsi grazie a uno scambio continuo di spunti. Infine, avere la possibilità di leggerci e correggerci prima ancora di consegnare il progetto all’editor, ha permesso di costruire uno stile che racchiude il gusto di entrambi e molto più efficace e potente che se avessimo scritto tutto da soli.
3) Il vostro libro si chiama “La colonna di Antanacara – Avvento”. Come mai un titolo così particolare? E vi siete ispirati al fantasy classico o ci avete messo del vostro?
La scelta del titolo è stata davvero lunga e complicata. Volevamo a tutti i costi un titolo che ci piacesse senza cadere in stereotipi o immaginari che non rappresentassero il reale respiro del libro. Alla fine la scelta giusta è venuta fuori d’improvviso e siamo molto soddisfatti perchè rispecchia il contenuto del romanzo, di certo non tradizionale e non scontato. L’ispirazione al classico è innegabile, anche perchè siamo cresciuti tutti quanti con Tolkien e i grandi romanzi di avventura. Resta però solo un’ispirazione, perchè la storia e l’ambientazione di Avvento e di tutta la trilogia sono davvero nuove e dai toni sia stilistici che di intreccio molto moderni.
4) Chi sono i quattro eroi del vostro romanzo?
Ti possiamo dire i loro nomi: Sadhyen, Mydion, Akim e Lyda. Si conoscono da molti anni, combattono insieme per servire al meglio l’impero di Kilarkos, la loro patria. Formano una squadra davvero molto affiatata, e l’imperatore fa sicuro affidamento su di loro, come suo padre prima di lui. Il popolo li riconosce per strada e festeggia al loro passaggio quando attraversano la grande porta principale della città al ritorno da qualche incarico.
5) Parlateci della Paladina.
Anche qui possiamo dire il nome: Isyl l’imbranata. Non tragga in inganno il soprannome: è una ragazza che ci mette tutto l’impegno, solo che le cose da fare e da imparare sono veramente troppe. E’ attraverso il duro lavoro, senza contare l’aiuto di Padre Scrivano, che è arrivata a questo giorno importante, probabilmente il più importante della sua vita, ed è parecchio emozionata.
6) Perché i lettori dovrebbero leggervi?
Beh, perché è un libro davvero bello che avvince dal prologo all’epilogo, una storia intrigante e ricca di colpi di scena vissuta fino in fondo da personaggi ben caratterizzati in un mondo vario e pieno di sorprese. Quello che si cerca in un buon fantasy è tutto qui.
7) Ci sarà un seguito del libro?
Si. L’Araldo della Distruzione.
8) Un link dove i lettori possano trovarvi.
http://www.antanacara.it