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Intervista a Serena Bertogliatti e a Davide Schito sul progetto di narrativa in seconda persona

Creato il 17 dicembre 2014 da Evelynstorm

Da un po’ non intervistavo nessuno? Vero. Così ho rimediato con Serena Bertogliatti e Davide Schito su un progetto molto particolare. Leggete qua.
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1) Serena e Davide, com’è nata l’idea di portare avanti un progetto di narrativa in seconda persona?
Serena & Davide: Tutto è nato con ottime intenzioni e poche aspettative: l’estate scorsa abbiamo deciso di fondare un gruppo Facebook (Scrittori che danno del tu: https://www.facebook.com/groups/776881485667317/ ) per radunare gli estimatori e i curiosi della narrativa scritta in Seconda Persona Singolare al Presente (SPSP).
Il motivo era semplice: a entrambi questa tecnica narrativa, così poco usata, piaceva. Parlandone con altri scrittori e lettori avevamo maturato la stessa impressione: che la SPSP fosse una di quelle cose che o si amano o si odiano – più la seconda che la prima, sembrava. Per questo, quando abbiamo aperto il gruppo, non avremmo scommesso di poter radunare più di dieci persone.
Invece, contro ogni aspettativa, il gruppo ha cominciato a crescere (al momento conta 192 membri). In breve è diventato un luogo di confronto e dibattito, in cui venivano caricati racconti e stralci di narrativa in SPSP. Non solo erano di ottima qualità, ma erano anche incredibilmente diversi tra di loro nello stile, nel registro, nel ritmo, nelle atmosfere.
Vedendo che il potenziale della SPSP cominciava a “sbocciare”, abbiamo voluto cavalcare l’onda: perché non organizzare una Selezione di racconti in SPSP, invitando chiunque – non solo i membri del gruppo – a sperimentare questa forma di scrittura?

2) Perché credete che gli autori e i lettori possano apprezzare la SPSP?
Serena: Come abbiamo detto, l’impressione generale è che la SPSP o la si ami o la si odi. Solo provandola – leggendola o scrivendola – si può capire da che parte si stia.
Se la si ama, la SPSP si rivela spesso una chiave che apre le porte alla creatività individuale. La SPSP costringe a improvvisarsi, sperimentando su un terreno che ha pochi precedenti: si è in qualche modo costretti a creare un proprio stile.
Non credo che il potenziale della Seconda Persona Singolare sia più ricco di quello della Prima o della Terza: credo che, semplicemente, la SPSP sia stata meno utilizzata, e quindi sia ancora tutta da esplorare. Che cosa ci permette di fare quando la sfruttiamo al meglio? Per quali tipi di narrativa è più adatta, per quali meno?
Una cosa è certa: la SPSP si rivolge direttamente al lettore e questo la rende una voce senza mezzi termini. Ti piace, Lettore, immedesimarti in un personaggio? Farlo leggendo narrativa in SPSP ha indubbiamente un sapore particolare.
Davide: io credo che la SPSP non sia poi così dura da digerire quanto si pensi. Forse può sembrare un mero artificio letterario, all’inizio, ma credo che se una cosa è scritta – bene – in SPSP anche un lettore medio possa immedesimarsi nel testo, forse anche di più che con una prima o una terza persona. La forza della SPSP è che fa aderire completamente il lettore al personaggio. Il lettore, in un certo senso, diventa il personaggio, ne assume le sembianze e prova le sue stesse emozioni, e questo può portare a un’esperienza di lettura molto coinvolgente.

3) Potete scriverci un link dove poter leggere un’introduzione alla stessa?
Serena & Davide: Ne trovate una non appena accedete al nostro sito: https://spspfiction.wordpress.com/

4) Ma c’è un bando per selezionare dei racconti. In cosa consiste e quando scade?
Serena & Davide: Cerchiamo racconti scritti in Seconda Persona Singolare al Presente di una lunghezza compresa tra i 10.000 e i 20.000 caratteri spazi inclusi (per capire quanto lungo sia il vostro racconto basta usare il conteggio caratteri di Word o simili). Non c’è vincolo né di genere né di tema. Il bando scade il 31 gennaio 2015.
La partecipazione è completamente gratuita. I racconti selezionati verranno pubblicati in un’antologia in e-book che verrà distribuita gratuitamente sulle principali piattaforme online. La gratuità completa che caratterizza al bando è dovuta al fatto che il nostro intento è di diffondere la SPSP e con essa chi saprà sfruttarne al meglio il potenziale.
Il bando è disponibile online anche in formato .pdf da scaricare: https://spspfiction.wordpress.com/bando/

5) Chi sono i membri sulla giuria?
Serena & Davide: Oltre a noi due, la giuria è composta da Alessandro Morbidelli e Ferdinando Pastori, a cui abbiamo chiesto di diventare giurati per l’esperienza che hanno nei rispettivi campi. Alessandro Morbidelli è giornalista, scrittore di narrativa e ha già esperienza come curatore. Ferdinando Pastori è un autore di romanzi e racconti cartacei e digitali che scrive anche in SPSP.
Trovate informazioni più dettagliate su tutti i membri della giuria a questo indirizzo: https://spspfiction.wordpress.com/giuria/

6) Quali testate e blog hanno pubblicizzato il vostro evento?
Serena & Davide: Sono stati pubblicati articoli sulla SPSP e sulla nostra iniziativa su diverse riviste online, tra cui Oubliette Magazine, Leggere a colori, Scrivendo volo e Il momento di scrivere. Il bando è stato segnalato all’interno delle communities letterarie più visitate, tra cui Scripta Volant, Writer’s Dream, Nero Cafè e La Tela Nera. Una lista di links di riviste, communities, forum e blog che pubblicizzano il nostro evento è disponibile a questa pagina: https://spspfiction.wordpress.com/approfondimenti/

7) Per iscriversi al vostro gruppo su Facebook, dove dovremmo andare?
Serena & Davide: Per iscriversi al gruppo Facebook Scrittori che danno del Tu basta aprire questo link e chiedere di potersi iscrivere: https://www.facebook.com/groups/776881485667317/
Il gruppo è la nostra piattaforma di sperimentazione e confronto. Ma è anche aperto a chi, semplicemente, vuole curiosare e farsi un’idea.

8) Un messaggio per i lettori.
Davide: Se già conoscete o avete letto qualcosa in SPSP e la apprezzate, il nostro gruppo è proprio quello che fa per voi, perché troverete tante persone che condividono il vostro stesso pensiero; se non la amate, chissà, potreste cambiare idea; se non ne avete mai sentito parlare, beh, allora questo è il momento giusto per venire a conoscerla! Senza dimenticare la nostra selezione: un’occasione per scrivere, sperimentare e partecipare a un’iniziativa del tutto gratuita che potrebbe contribuire diffondere il vostro nome in rete!
Serena: La SPSP può piacere, non piacere, lasciare indifferenti, ma una cosa è certa: è poco conosciuta, un po’ controversa, impossibile da giudicare se non viene prima assaggiata – e il primo assaggio è, come sempre accade, gratuito. Approfittatene.



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