Intervista a Simona Izzo

Dietro le quinte di “Cosi’ e’ la vita”, programma domenicale condotto da Lorella Cuccarini, siamo stati attratti da una bella donna, molto simpatica, comunicativa e disponibile . Si tratta di Simona Izzo. Allegra, obiettiva nei giudizi e particolarmente sensuale.

Chi e’ Simona Izzo?
E’ una regista, una scrittrice, una doppiatrice, una moglie, una madre, una nonna, una figlia…Tutto…Cerca di essere tutto. Ha un delirio di onnipotenza come tutte le donne della sua generazione che tentano di essere presenti su tutti i fronti.
Tra i ruoli suddetti, qual e’ quello che piu’ Le si aggrada?
La regista. Non tanto sulle scene, ma nel quotidiano. Impongo una certa drammaturgia alla vita…Tendo a tenere tutto sotto controllo. Ho la sindrome della sentinella.
Ci sveli la ricetta segreta che mantiene il rapporto tra Lei e Suo marito
La fortuna e’ stato il fatto di essersi incontrati. Se fosse vissuto in Giappone non lo avrei conosciuto. Giravo un film e ho scelto lui come attore. Condividiamo passioni come l’amore per il cinema ed il cibo, poi siamo fedeli.
La ricetta di cucina che piu’ Le assomiglia
Il sartu’ di riso, dove all’interno trovi di tutto
Il rapporto tra Lei e Suo figlio?
Francesco e’ un maschio per cui abbiamo un rapporto molto profondo e vivace. Siamo come la gabbianella ed il gatto, parliamo due lingue diverse. Il giorno della festa della mamma mi ha inviato 5 messaggi e ci siamo sentiti 2 volte
Il film che ha doppiato al quale e’ rimasta piu’ legata?
“Il postino suona sempre due volte” diretto da mio padre , e’ stato un ruolo molto intenso
Il libro che piu’ La rappresenta?
Il mio “L’amore delle donne” edito da Mondadori. Tra i libri che ho scritto mi rappresenta di piu’
Lei e’ molto sensuale. Che cos’e’ la sensualita’?
Credo che la mia sensualita’ sia involontaria, non mi sono mai posta il problema di sedurre . Ho una gemella, credo di essermi sempre confrontata a lei
Concludiamo con una citazione che racchiude il Suo pensiero
La vita e’ una tragedia per chi ha il cuore, e’ una commedia per chi la testa ( Oscar Wilde)

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