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Intervista a Stefania Munafò (Pdl) sul caso Ruby

Creato il 22 gennaio 2011 da Waltergianno

22/01/2011

Intervista a Stefania Munafò (Pdl) sul caso Ruby

Intervista a Stefania Munafò (Pdl) sul caso Ruby


Stefania Munafò è vicecapogruppo del Pdl al Consiglio Comunale di Palermo. Una donna che fa politica nel partito di cui è leader Silvio Berlusconi, al centro della burrasca per il caso Ruby.

Interpellata sull’argomento da BlogSicilia, ha affermato che “molti italiani sono sconcertati per la gravità delle accuse che sono state mosse nei confronti del presidente Berlusconi, se dovesse risultare tutto ciò, il quadro sarebbe sicuramente sconfortante”.

Ma la Munafò è “sconcertata ed indignata come donna, perché chi ha fatto uscire le intercettazioni ha voluto solo denigrare ancora una volta la figura delle donne, facendole passare come prostitute o escort. Il genere femminile è stato per l’ennesima volta usato come strumento per battaglie politiche“.

Il consigliere, poi, rimprovera i media: “Invece di essere impegnati su cose serie, tentano di fare intendere che la donna è, e continua ad essere, oggetto dell’uomo, dando addirittura le prime pagine dei giornali al caso Ruby, facendo passare in secondo piano la morte di un nostro soldato connazionale in Afghanistan“.

Stefania Munafò, inoltre, ha precisato che “ciò che realmente si sta contestando al Presidente è il fatto di avere ospitato, presso una delle sue abitazioni, alcune ragazze. Non c’è altro. Chiaramente, qualora emergessero dagli atti che penalmente riconoscessero le violenze sessuali a carico di questa donna, vedendo coinvolto il Presidente del Consiglio, ne prenderei politicamente le distanze”.

Però, “visto che ad oggi sono solo indagini preliminari, penso che sia soltanto ed esclusivamente una caccia all’uomo, fermo restando che l’unico organo competente ad accertare le accuse è la magistratura, non i giornali o le trasmissioni televisive o pseudo esponenti dell’opposizione”.

Per la Munafò, comunque, “il consenso degli elettori del Pdl scinde dai procedimenti e dagli attacchi contro Berlusconi. L’elettore non si sente coinvolto da queste vicende, e non c’è nessun calo di consenso, visto che un Governo va giudicato per le sue azioni, non per la vita privata dei suoi componenti”.

Pubblicata anche su BlogSicilia


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