A pochi mesi di distanza dall’uscita di Krokodyle, suo ultimo visionario lavoro selezionato anche in vari festival internazionali, Stefano Bessoni è già attivo su nuovi fronti, tra cui la riedizione di un particolarissimo workshop di cui ci parlerà in questa piccola intervista:
Puoi descriverci questa nuova edizione del tuo workshop avanzato di animazione stop motion?
Sarà una settimana intensiva dove si affronteranno teoricamente e praticamente le tecniche di animazione in stop-motion. Si parlerà della fabbricazione degli scheletri, da quelli semplici in filo di ferro intrecciato a quelli complessi con snodi a sfere e micro-regolazioni a vite. Si affronteranno brevemente le varie tipologie di materiali per la costruzione dei burattini, dalla modellazione allo stampo e alle repliche in serie, le varie tipologie di plastilina, le schiume, le resine e il lattice. La spiegazione sarà sempre accompagnata dalla proiezione di fotografie e spezzoni di film inerenti gli argomenti trattati. E poi tutto questo si tradurrà in pratica. Ci saranno dei giorni di laboratorio vero e proprio con la fabbricazione guidata di scheletri e burattini. Ogni iscritto potrà progettare ed impostare il proprio burattino.
A completamento di tutto questo ci sarà una visita con spiegazione al Leonardo Cruciano Workshop, per approfondire le nozioni riguardanti i materiali e le tecniche di fabbricazione di burattini e micro-set.
Poi, naturalmente, si vedranno i software per realizzare film in stop-motion, in particolare “Dragon Stop Motion”. Sarà analizzata approfonditamente l’interfaccia del programma e mostrate alcune animazioni realizzate. Infine gli iscritti realizzeranno brevi inquadrature in stop-motion.
Cosa ti ha portato a ripetere l’evento?
Il grande successo delle altre edizioni e l’attenzione che il workshop ha sollevato anche all’estero, in particolare in Brasile a Porto Alegre, nell’ambito del FANTASPOA 2011.
Nel corso si parlerà anche un po’ di storia dell’argomento e dei grandi nomi del passato?
Certo, si affronterà la storia di questa tecnica, con l’analisi di alcuni autori: Stanislaw Starewich, Ray Harryhausen, Jan Svankmajer, Brothers Quay ed Henry Selick. Si parlerà anche naturalmente dei grandi film in animazione stop-motion, come Coraline, Fantastic Mr. Fox, The Corpse Bride, ecc. Saranno proiettati varie sequenze tratte dai film citati.
Ritieni che il corso sia accessibile anche a neofiti o semplici appassionati mossi da curiosità?
È rivolto a tutti e personalizzato individualmente durante la parte pratica.
L’altro evento tenuto all’Accademia Griffith, in collaborazione col Murnau Institute, è un corso avanzato della durata di sei mesi dedicato al filmmaking di genere visionario e fantastico: puoi parlarci anche di questa iniziativa?
Il corso è diretto a coloro che, oltre ad apprendere o approfondire le regole e le basi del linguaggio cinematografico, vogliono iniziare un percorso personale ed autoriale ponendo le basi della propria poetica e del proprio stile. Questo in un versante del cinema dedicato alla visionarietà, al fantastico, al perturbante. Il corso si propone un itinerario che va dai primi esperimenti di Melies alle animazioni dei fratelli Quay, dall’occhio tagliato di Bunuel alle creature fantastiche di Guillermo Del Toro, dalle ossessioni di Greenaway ai moderni film di genere, passando per sperimentazioni, stilemi e tecniche che permetteranno agli studenti di identificare i propri punti di riferimento, atti a cominciare a costruire un proprio mondo espressivo.
Parallelamente il percorso sarà supportato da un solido apparato didattico tecnico dove verranno analizzate, anche praticamente, le moderne tecnologie di ripresa e di post-produzione, dalle leggere e rivoluzionarie fotocamere Canon 5D e 7D alla rivoluzionaria RED Camera.
Ritieni siano necessari alcuni prerequisiti per questo secondo corso?
Beh, il requisito necessario è avere tanta voglia di fare cinema e di vivere con la testa tra le nuvole, immersa in sogni, visioni ed ossessioni.
Come vedi la scena italiana indipendente di genere?
Male, molto male. Perché oggi il genere è sinonimo di commerciale, nell’accezione più bieca del termine, ed è caratterizzato da una mancanza totale di poetica, di ricerca visiva e inoltre il genere, almeno in Italia, è lontano da contenuti di qualsiasi forma.
Sappiamo anche che hai pronto un libro di illustrazioni, tuo altro lavoro, puoi accennarci qualcosa?
In realtà due. Uno è già uscito in libreria. Sono due libri illustrati pieni delle mie fissazioni: HOMUNCULUS e WUNDERKAMMER. Sono entrambi pubblicati da LOGOS.
Altri progetti futuri di cui vuoi darci un’anticipazione?
Tantissimi progetti, ma è inutile dare anticipazioni finché non prenderanno la giusta strada per essere realizzati. Posso solo dirti che sto lavorando ad una commedia macabra che affronta in maniera poetica e molto personale il ritorno dei morti. Il titolo è “La nonna cadavere”.
Per ulteriori informazioni, potete visitare la pagina http://stefanobessoni.blog.tiscali.it/2011/08/20/nuovo-workshop-avanzato-di-animazione-stop-motion/
Francesco Massaccesi
Scritto da Redazione il set 14 2011. Registrato sotto INTERVISTE, TAXI DRIVERS CONSIGLIA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione