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Intervista a The Leading Guy – Dylan, cantautorato irlandese e colla per tegole

Creato il 29 gennaio 2016 da Mandolinif @MandoliniF

14227260_4Dopo eoni torno a scrivere di musica con un’intervista a The Leading Guy.
Per me si è trattato di un’esperienza (e una scoperta musicale) molto piacevole e credo lo si intuisca dal tono dell’articolo.
Buona lettura

Ha sulla chitarra un adesivo di Bob Dylan. Si siede e ti incanta con la sua voce calda e roca. Si tratta di Simone Zampieri, in arte The Leading Guy, cantautore triestino che, reduce dalle aperture di artisti come Jack Savoretti e i 2Cellos, venerdì 29 gennaio alle 22:30 calcherà il palco del Piccadilly di Chiaravalle.

Intervistando un emergente è giusto cominciare con: chi è Tlg?
È un progetto molto personale di Simone Zampieri. Tempo fa avevo una band e Tlg è nato dalla necessità di dire qualcosa di personale che non coinvolgesse altre persone. Addirittura prima è arrivato il disco, scritto di getto, poi Tlg.

Ed il nome d’arte da cosa deriva?
Il nome, che in italiano significa “colui che conduce”, sembra presuntuoso ma è un gioco di parole sul fatto che son solo sul palco e faccio fatica già così, figurarsi se dovessi condurre altre persone.

Da quanto tempo esiste il progetto?
La fase embrionale è partita poco più di un anno fa ma la sterzata grossa e presa di coscienza è arrivata in estate aprendo Savoretti e i 2Cellos. Da lì la ristampa del primo disco con l’aggiunta di due brani inediti.

Domanda da giornalista svogliato: come mai canti in inglese?
I motivi sono due: a livello espressivo è la lingua del il mio background di ascolti e poi una canzone decente riesco a scriverla solo in inglese.

È una scelta dovuta anche al tempo passato in Irlanda?
Sì, circa a 20 anni ero saturo di vivere in Italia così ho deciso di partire e fare un’esperienza per formarmi veramente a livello musicale. L’Irlanda mi ha aiutato a esprimermi nel cantautorato folk.

Sull’acustica campeggia un adesivo di Dylan, è la tua maggiore influenza?
Adoro Bob Dylan soprattutto per l’approccio libero che ha alla musica. Quando scrivo mi chiedo “Dylan l’apprezzerebbe?”. Detto questo però l’adesivo è arrivato lì per caso. Diciamo che l’ho trovato una sera in casa dopo qualche bicchiere di troppo e pensai di attaccarlo. Il giorno dopo scoprii che risaliva agli anni ’70 e che ha una colla che ci puoi fissare le tegole del tetto. Per fortuna che si trattava di Dylan e non di Madonna.

Che spettacolo propone Tlg?
Uno spettacolo molto intenso. La durata è sacrificata a fronte della sincerità. Non lo dico per ruffianeria, ma perché il primo che prova ad emozionarsi sono io.

Francesco Mandolini

dal Resto del Carlino del 29/01/2016


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