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Intervista a una dittatrice fasciocomunista – di Iannozzi Giuseppe

Creato il 10 gennaio 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Intervista a una dittatrice fasciocomunista

di Iannozzi Giuseppe

Intervista a una dittatrice fasciocomunista – di Iannozzi Giuseppe
- Lei ha una salda reputazione di donna votata alla censura…

- Non è del tutto esatto, io applico la censura come ieri era normale castrare alla radice i più promettenti fanciullini.

- Credo di non capire.

- Ha presente Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, detto Farinelli?

- Il famoso mezzosoprano, il castrato? Certo che sì.

- Ieri si castravano i giovani per introdurli nel mondo della lirica, io oggi invece uso castrare quelle voci che mi sono sgradevoli affinché non mi penetrino con le loro idee nella mia sacrissima Corte.

- Chiaro. Questo è un mero atto di censura, tipico delle dittature.
- Sta forse insinuando che io sarei una dittatrice?

- Lei non si fa scrupolo alcuno ad adoprare i tipici mezzi della censura, questo è vero, sì o no?

- Le ho già spiegato che io, in fede, castro solamente le voci indesiderate.

- Risponda alla mia domanda per cortesia: Lei adopera i mezzi della censura, sì o no?

- Non le permetto di entrare nella mia privacy.

- Cosa!!!

- Sì, nella mia cazzo di privacy.

- Lei odia gli uomini?

- Farei un bel maschilicidio.

- In che senso?

- A voi porci depravati io vi castrerei tutti quanti con le mie mani.

- Che le hanno fatto di male gli uomini?

- Sono di sesso maschile. Il maschio è il nemico.

- … da censurare …

- Le ho detto di non entrare nella mia privacy. Se ci riprova, per quant’è vero che mi chiamo Benedetta Luperini Una & Trina, la querelo in quattro e quattr’otto.

- Dunque non vuole rispondere alla domanda con un o un no.

- Mi avvalgo della facoltà di difendere la mia intimità. Lei è uno sporco maschilista, se lo lasci dire.

- E Lei è una da manicomio.

- Come si permette d’insultarmi!!!

- All’insulto ricevuto si risponde con egual conio.

- Lei è un maschilista. Lei se ne approfitta solo perché io sono una cazzo di donna. A un uomo non glielo avrebbe mai detto che è da manicomio. Al Compagno Fidel lei non ce lo avrebbe mai avuto il coraggio d’inchiappettarselo.

- Con i fasciocomunisti sono stronzo all’ennesima potenza perché loro lo sono di più, sempre e in ogni caso. E in quanto a quel coglione di Fidel, be’, non c’è bisogno che me lo inculi: non ha più un metro d’intestino che sia il suo. Sarebbe impossibile anche volendo sbatterglielo in quel posto. Dio volendo, presto sarà Cerbero a mordergli le chiappe.

- Io la maledico.

- E’ pure una fattucchiera! Lo sospettavo, devo ammettere che lo sospettavo da tempo, e oggi me lo conferma.

- Io non sono quel genere di persona.

- Dittatura, fasciocomunismo e stregoneria vanno a braccetto, dai tempi di Caligola e ancor prima. Bene, cioè male, ma così è: non intende rispondere e io non ho tempo da perdere.

- Lei mi censura perché sono una donna.

- Una cazzo di donna, come Lei ha poc’anzi ben specificato. Comunque no. E’ solo che sono stufo di sentire le sue chiacchiere piene di un ‘nulla assoluto’, ragion per cui la lascio libera di farsi leccare i piedi dai suoi cortigiani, dai suoi adorati castrati.

FINE INTERVISTA

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