Oggi intervisto un’artista poliedrica: Agnese Monaco.
1) Agnese, sei un concentrato di energia. Partiamo dalla scrittura. Cosa puoi dirci in merito?
Il mio percorso nella scrittura e le sue tappe è iniziato negli anni ’90, dove già da infante leggere poesie di grandi autori mi donava leggere brezze e battiti intensi. Persa ed entusiasmata da grandi versi volevo in un certo qual modo esprimere la mia voce in prima persona. Timida ed introversa tenevo per me i miei scritti, fino a quando alle Superiori iniziai ad esprimere ciò che sentivo tramite il giornalino della scuola. Il primo approccio con “il mondo esterno”. Quell’esperienza fu un punto d’inizio anche per la mia svolta evolutiva nell’ambito caratteriale. Infatti mi diede la forza per provare a gareggiare al primo concorso di poesia nel 1996. All’epoca non era come ora, non c’erano tutti questi mezzi informatici, quindi risultare tra i segnalati ed essere inseriti in una antologia seria era davvero un gran bel passo avanti. Pensando che in quel concorso ero la più giovane dei partecipanti posso annoverarla come una delle più grandi esperienze personali d’esordio. Da quel momento decisi di provare in più concorsi e trovare un riscontro della mia poetica sia sul pubblico e sia sugli esperti del settore. Da quel giorno non mi sono più fermata. Ho pianto, sofferto, riso, esultato per i successi e gli insuccessi, ma non mi sono mai arresa. Questo è il mio punto di forza, andare sempre avanti e credere con tutta me stessa in ciò che faccio.
2) Come ti sei avvicinata alla poesia?
Grazie alla mia professoressa d’italiano delle superiori Marinella Garozzo, a cui sono molto legata, lei fece un corso di poesia facoltativo al quale partecipai con immensa gioia. Da quel momento Il mio rapporto con la poesia diventò quasi viscerale, è il mio modo di affrontare la vita. La mia valvola di sfogo quotidiana, la mia lussuria della vista e dell’intelletto! Senza mi sentirei smarrita, insoddisfatta e probabilmente soffocata dalle opprimenti e stressanti giornate perse nella quotidianità di una vita come tante. E’ il momento più solenne e privato che ho con la mia interiorità. La mia poliedricità mi spinge a cercare nuove sfide letterarie ed interiori, a superare i miei limiti psicologici, ponendo sempre nuovi accenti alla mia poetica e alle numerose evoluzioni di forma e contenuti. Mi sono avvicinata ad uno pseudo stile ermetico negli anni, ma non disdegno i regimi classicheggianti della “Madre poesia del passato. Diplomata nel Liceo Classico, ho avuto la fortuna di conoscere espressioni diverse di poesia dai primordi, come i lirici Greci ,i poeti latini, ai grandi Italiani e stranieri. Queste conoscenze hanno fatto di me una “spugna” in continua evoluzione che rielabora il passato e cerca di esprimere il proprio ego ponendo accenti completamente nuovi e rivoluzionari sia per la poetica del tempo e sia per quella contemporanea. Anche se i miei influssi sono sicuramente Montaliani. Tra i tanti componimenti , sono diversi quelli a cui sono più legata. In realtà dovrei dire a tutti, perché ognuno di esso rappresenta uno spaccato di vita vissuta, una esperienza personale o di persone a me care, amici, ecc. Non amo scrivere di ciò che non so. Dolore, gioia, ammirazione, disdegno, terrore sono tutte sensazioni che provo mentre scrivo dell’uno o dell’altro tema.
3) C’è un’opera a cui sei più legata?
Sì, Metamorfosi,questo ultimo libro, la presentazione ufficiale è stata questo 20 novembre alla Biblioteca Borghesiana con il patrocinio del Comune di Roma Capitale. Metamorfosi è la fase conclusiva della triloge che anni fa annunciavo. Tre libri che in continua evoluzione mutano il cammino dalle poesie giovanili a quelle sempre più mature fino a giungere nelculmine con Metamorfosi. Il cammino è iniziato nel 2011 con “E’ solo l’inizio”, è continuato con TriAde che aveva la peculiarità della molteplicità delle lingue. Infatti il volume è attualmente venduto in Europa, America Latina e Giappone. In esso poesie in più lingue come in una torre di Babele, ma questa volta per giungere all’uguaglianza nell’amore, vi sono poesie di età intermedie e poi con Metamorfosi parliamo dell’attualità. Il mio stile odierno, infatti il testo esclusivamente in italiano per gli italiani, racchiude poesie, haiku, aforismi, ossimori e paradossi. Classificandosi con una età più matura ed una maggiore consapevolezza del testo. Ricordo a tutti che acquistando Metamorfosi, mi aiuterete ad aiutare!infatti parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’Associazione AnimaLiberi Onlus a tutela degli animali in difficoltà.
4) Quando hai iniziato a dipingere?
Da sempre, ma alle superiori la mia professoressa di Storia dell’arte mi amava talmente tanto da spingermi a dipingere. Infatti mi fece fare molte mostre individuali nel liceo ed avrebbe voluto che io facessi l’Accademia delle Belle Arti. Credeva molto in me e nelle mie facoltà. Ancor oggi ci sono in contatto. Se penso che ora alcuni miei quadri grazie ad una nota bibita hanno fatto più o meno il giro del mondo ancora non mi sembra vero! In più attualmente ci sono mostre in Australia a Victoria e poi si sposteranno a Melburne, dove hanno scelto un mio quadro e lo stanno esponendo a tutela e alla riscoperta dei giovani artisti italiani e alla promozione in Australia del Made In Italy per talentuosi. proseguono poi itineranti mostre collettive in Italia.
Diritto alla vita con spiegazione del quadro stesso : DIRITTO ALLA VITA – Agnese Monaco – 2012 – 18×24 –Tecnica mista su tela. Questo quadro rappresenta il diritto alla vita osservandone la sua negazione. E’ diviso in tre parti, sulla destra a fare da sfondo i colori giallo e verde tipici delle bandiere africane. I soggetti sono due bambini denutriti con occhi languidi e sofferenti che combattono giornalmente tra stenti e fame per sopravvivere. Alla sinistra sfondo blu oltremare, una donna occidentale anoressica si sorregge le gambe pensierosa, affetta dal male di vivere, depressione, ansia ed anoressia. Strass rappresentanti la ricchezza sono il bordo del suo intimo. La donna ha tutto, ma nonostante ciò, inconsciamente si nega il diritto alla vita. In alto una porta e nel suo interno una donna con la sua ombra riflettuta sul terreno grigio. Essa rappresenta l’osservanza e la ragione della spettatrice che si accorge “delle brutture del mondo”. La porta è anche la via di fuga del subconscio per tornare alla normalità e per rendersi conto cosa realmente sia importante nella vita.
5) Come ti sei mossa in quest’ambito per arrivare a fare delle mostre?
Concorsi, il primo lo sentii in radio, partecipai quasi per gioco. Invece mi selezionarono come una dei 12 migliori giovani artisti del Lazio, e li vinsi unaserie di esposizioni con i miei quadri. Da lì poi è iniziato tutto.
6) Qual è la tua esperienza come commediografa?
Con la commedia teatrale “Cambia Canale” ho esordito a Teatro. Abbiamo scritto questa commedia per rivalutare la figura del sosia ufficiale di Franco Franchi.
7) Ora sono curiosa di sapere come hai mosso i tuoi passi nella musica.
A questa domanda la risposta sarà poco gradita al mio attuale compagno. infatti per quanto riguarda il settore musicale , le mie varie collaborazioni sono nate dal binomio e dal gioco di squadra tra me ed il mio ex fidanzato. Con il quale abbiamo scritto numerose canzoni e musiche Attualmente questo settore non lo stopiù praticando. Ma anni fa uscirono numerosi lavori a quattro mani.
8) C’è un sogno che ancora non hai realizzato?
Sì, quello di sposarmi e di diventare mamma, possibilmente almeno due o tre volte.
9) Un link al tuo sito o blog.
Quello italiano: http://agnesemonaco.altervista.org/
quello straniero: http://agneseemme.wix.com/agnesemonaco
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