Eleganza è la prima parola che mi viene in mente guardando l’arte di Alessandra Maria, colpiscono e incantano. Felice di ospitarla nelle pagine di WSF.
Benvenuta Alessandra Maria!
Elegance is the first word that comes to mind looking at the art of Alessandra Maria, they affect and enchant. Happy to host it in the pages of WSF.
Welcome Alessandra Maria!
Hai sempre percepito che saresti diventata artista? Cos’è che ha fatto scattare in te la scintilla artistica?
Io non sapevo che sarei finita nel campo dell’arte già a vent’anni. Avevo sempre disegnato da bambina, e per tutta la mia adolescenza… Sono andata a Pratt con il presupposto che avrei ottenuto un buon lavoro come graphic designer, carriera che mi sembrava la scelta più pratica. Era un presupposto giovane e ingenuo.
Più tardi nella vita mi sono resa conto che ero molto decisa su quello che volevo fare, ed ho iniziato a realizzare che questo cercare di fare puramente e unicamente quello che mi piace, era la definizione stessa dell’essere un artista. Si è come insinuato dentro di me, perché chi è che crede davvero di poter scegliere una carriera simile? Io no di certo, e sono ancora un po’ stordita ogni giorno che mi è stato concesso finora.
Have you ever felt that you would become an artist? What’s that triggered the spark in you artistic?
I didn’t really know I would end up in art until I was in my 20s. I had always drawn as a kid, and later throughout my teenage years.. I went to Pratt with the assumption that I would get a good job doing graphic design, as that struck me as the most practical career choice. It was a young and naive assumption.
Later in life I realized that I was very specific about what I wanted to make, and began to realize that this pursuit of making purely and only what I love is the definition of being an artist. It sort of crept up on me, because who honestly believes they can pull this bizarre career off? I certainly didn’t, and I’m still a bit dazed every day that I’ve been blessed enough to so far.
Cosa provi mentre lavori?
Concentrata, un po’ a disagio e spesso esaurita alla fine. La verità è che il lavoro è come un ingranaggio… disegnare è gratificante, ma è così difficile e sembra diventare sempre più difficile. Ma ne vale la pena, perché quando il pezzo è quasi finito sento crepitare quel senso di eccitazione e di gioia… Se funziona, così sia. A volte non funziona, allora mi sento infastidita, prendo una birra, strappo quel pezzo e ricomincio di nuovo al mattino.
How do you feel as you work?
Concentrated, a bit uncomfortable, and often exhausted afterwards. The truth is, work is often a grind.. Drawing is rewarding, but it’s so hard, and it seems to only ever get harder. But it’s worth it, because when the piece is nearly done I feel that sweeping sense of excitement and joy. …If it works, that is. Sometimes it doesn’t work out, then I just feel annoyed, get a beer, and scrap the piece, starting again tomorrow in the morning.
C’è una storia particolare dietro ogni tua opera?
Direi che è più una sensazione. Ogni pezzo ha un significato diverso – alcuni si basano molto sul femminismo (quelli di solito li concepisco quando spendo troppo tempo ad assorbire informazioni dai media, e sentirmi frustrata dagli stessi), altri mi vengono quando sono felice e immagino diverse sensazioni fisiche. È una cosa strana, ma spesso ci sono immagini che vengono da me dal nulla e che davvero comunicano la sensazione che voglio trasmettere. Quei pezzi sono sempre finalizzati ad essere sensazioni sia viscerali che fisicche, cose che ho fatto più di recente.
Non credo nell’usare l’arte come status symbol di qualcuno in grado di comprendere un concetto contorto scritto su un pezzo di carta (e che spesso richiedono un master in materia solo per capirlo). Sono stufa della teoria senza amore.
There is a special story behind each of your work?
More a feeling. Each piece has a different meaning – some are very much about feminism (those are often conceived when I’m spending a little too much time absorbing popular media, and get frustrated by it), others come about when I’m happy and imagining different physical feelings. It’s a strange thing, but I often have images come to me out of nowhere that really nail this sensation I want to convey. Those pieces are always aimed at being either visceral or physical sensations, and I’ve been doing more of those lately.
I’m not into using art as a status symbol of ones ability to understand a convoluted concept written on some separate paper (and often requiring a masters in the subject to comprehend it). I’m so sick of theory without love.
C’è un che di sacro in quello che fai?
Non credo che dovrebbe essere preso così sul serio. Faccio il mio lavoro per amore, e se sono fortunata che ad altre persone possa piacere, che possa dar loro una nuova percezione o aprire una porta della loro immaginazione.
There is something sacred about what you do?
I don’t think it should be taken so seriously. I make my work out of love, and if I’m lucky other people happen to like it, and have a new perception or a door of their imagination opened up.
Come mai le farfalle?
Le farfalle sono sia un dispositivo, che un soggetto scelto dal mio senso di irritazione e ribellione. Innanzitutto, la sensazione di queste centinaia di insetti, queste ali piatte ammassate densamente insieme è interessante. Se guardi il modo in cui una farfalla si muove, capirai che in realtà è piuttosto violento; in realtà si muovono rapidamente e bruscamente, e non vorrei che qualcuna di loro atterrasse su di me (opinione personale).
E poi, mi fa rabbia il fatto che i soggetti tipicamente femminili sono considerati meno rilevanti nel mondo dell’arte (a meno che tu non lo stia facendo apposta e stia facendo dell’arte su come i soggetti di sesso femminile non vengano considerati validi). Farfalle, fiori e un bel volto o un nudo femminile? Vengono immediatamente considerati cattiva arte. Così, ovviamente, voglio usare tutti e tre, dare loro peso e forza, e farti venire ancora voglia di guardarli.
Why did the butterflies?
The butterflies are both a device, and a subject chosen out of my own petty annoyance and rebellion. For the former, the sensation of hundreds of these bugs, these flat wings all densely piled together is interesting. If you watch the way a butterfly moves, it’s actually pretty violent; they really move quickly and abruptly around, and I wouldn’t actually want to have one land on me (personally).
For the latter, I get pissed that typically feminine subjects are considered less relevant in the art world (unless you’re really pointing it out and making the art about how female subjects aren’t given legitimacy). Butterflies, flowers, and a nice female nude or face? Immediately considered bad art. So, naturally I want to use all three, give them weight and strength, and still make you want to look at it.
Che materiale usi?
Carta caffè, inchiostro nero, grafite e foglia d’oro.
What material do you use?
Coffee stained paper, black ink, graphite, and gold leaf.
Il tuo concetto di arte.
Essere onesti.
Your concept of art.
Be honest.
Ci sono artisti che ti hanno ispirato?
Andrew Wyeth è un gigante, così come Klimt. Mi sto anche appassionando di Fuyuko Matsui.
There are artists that have inspired you?
Andrew Wyeth is huge, as well as Klimt. I’m also really into Fuyuko Matsui.
Vuoi anticiparci qualche evento o progetto futuro?
Ho una manciata di mostre in divenire, e vi farò sapere, ragazzi!
Do you anticipate some future event or project?
I’ve got a handful of shows coming up, and will let you guys know!
Traduzione Daniela Montella
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