ho avuto il piacere di intervistare la gentilissima e bravissima Amabile Giusti, autrice di "Cuore Nero" (uscito nel 2011) e del recentissimo "Odyssea - Oltre il Varco incantato", entrambi pubblicati dalla casa editrice Baldini Castoldi Dalai.
Buona lettura!
Carissima Amabile,
grazie per aver accettato il mio invito! Spero che “Odyssea” abbia il successo che si merita perché -come ho già scritto nella mia recensione- mi ha veramente stregata.
Spero proprio di riuscire a soddisfare qualche curiosità delle nostre lettrici con questa intervista!
1) Per prima cosa vorrei che ci parlassi delle origini di “Odyssea”. Come e quando è nata la storia? Da cosa sei stata ispirata?
Ciao carissima, ti ringrazio e ringrazio tutti coloro che ci leggeranno. Odyssea nasce molti anni fa, era precisamente il 2001, era un autunno dolce, ero serena e ispirata. L’idea era quella di raccontare una storia d’amore, e mi piaceva l’idea di una protagonista che fosse l’antitesi delle eroine di solito presenti nei romanzi che raccontano sentimenti. In linea di massima sono donne bellissime, con lunghi capelli inanellati, determinate e sicure di sé, e estremamente sensuali. La mia bimba, invece, è un frutto acerbo, una sedicenne allampanata, una che non si piace e non si considera importante, che parla poco, anche se osserva il mondo con curiosità e ironia. Odyssea, o Ody come la chiama qualcuno, vorrebbe tanto una vita normale, vista la girandola di viaggi insulsi che sua madre la costringe a fare. Vorrebbe cose semplici, andare a scuola, innamorarsi di un ragazzo gentile, avere degli amici fidati. La sua vita non andrà del tutto come sperava, ma in compenso sarà piena di avventure. Per lei, per il suo carattere, mi sono ispirata a me stessa alla sua età. L’ambientazione è un connubio tra l’incanto del mondo di Harry Potter, che ho sempre adorato, e la mia personale visione di un villaggio magico e delle sue eccentricità. Mi piaceva l’idea di una location dall’aspetto fiabesco, fatato, tanto verde, colori sgargianti, tutto ordinato e perfino un po’ lezioso, dietro cui, però, si nascondesse il male, l’odio che porta alla morte.2) Come mai hai scelto questo nome così ‘importante’ per la protagonista?
Perché, così come Ulisse, ovvero Odisseo, anche la mia Odyssea ha un nemico mortale che tenta in tutti i modi di ostacolarla e ucciderla. Perché uno dei significati del nome Odisseo è “colui che è odiato”. Perché la sua vita sarà una vera e propria…odissea, anche se non priva di romanticismo e allegria.
3) “Odyssea. Oltre il varco incantato” è il primo libro di una nuova saga. Quanti volumi sono previsti in totale? Sono già tutti pronti per essere pubblicati oppure stai ancora lavorando alla serie?
Sono in tutto sette. Di questi sette, sei riguardano la storia di Odyssea e Jacko, distribuite nell’arco di cinque anni della loro vita. Il settimo sarà diverso, e racconterà le avventure di un personaggio nuovo. Non posso anticipare di più. I primi cinque volumi esistono, già completamente scritti. Gli ultimi due sono in lavorazione.4) Senza fare spoiler, ci puoi anticipare qualcosa sul prossimo capitolo della saga? Che cosa ci aspetta?
Innanzi tutto, sarà più lungo e corposo, perché racconterà un intero anno nella vita di Odyssea. Poi, ci saranno molti nuovi personaggi, amici e nemici, alcuni davvero buffi, altri spaventosi. Jacko continuerà a farle battere il cuore, Jordy continuerà a corteggiarla senza troppa fortuna, l’amicizia con Lindia verrà messa a dura prova, e verrà scoperta l’esistenza di Breta.5)Jacko O’Donnell è un personaggio molto intrigante e sono sicura che sarà molto amato dalle lettrici. Mentre scrivevi di lui avevi in mente qualcuno in particolare? Se potessi dargli un volto chi sceglieresti? E per Odyssea?
Ero innamoratissima di Jacko mentre scrivevo. Clinicamente innamorata. Inappetenza e desiderio spasmodico di tornare al pc per scrivere, per raccontare di lui, di loro, come se non li avessi creati io, come se fossero persone davvero esistenti di cui fossi la semplice documentarista. Non riesco a dare un volto ai miei personaggi, non definito. Mi piacerebbe, però, se qualcuna delle lettrici mi aiutasse suggerendomi qualche volto adatto. Vi va di darmi una mano?6) A quale dei tuoi personaggi (e intendo di tutti i libri che hai scritto) ti senti più vicina e perché?
Ti sembrerà un’affermazione rituale, ma è proprio la mia Ody. E’ stata il primo personaggio di cui ho raccontato così tanto e profondamente, sviscerando i suoi pensieri, le sue sensazioni, i suoi desideri e le sue parole. La amo così tanto, come se fosse mia figlia. E poi, come ho detto, in lei c’è qualcosa di me, soprattutto la fragilità, e non posso non provare tenerezza per la sua paura di spezzarsi.7) Molte lettrici ti hanno conosciuta grazie a "Cuore Nero" e ne reclamano a gran voce il seguito (soprattutto visto il finale…). Ci puoi dire qualcosa a riguardo?
Il seguito di Cuore nero è in programma, la trama è stesa nelle sue linee fondamentali, esistono perfino tre capitoli, ma non sono andata avanti nella scrittura. La porterò a termine al più presto, anche se non è assolutamente detto che il prosieguo finirà meglio… Ho in mente due finali alternativi, uno più rassicurante e l’altro più malinconico: vedremo dove mi porterà l’ispirazione. Chissà quale preferirebbero le lettrici?8) I tuoi libri sono young adult, come mai hai scelto di rivolgerti in particolare ad un pubblico giovane? (Ci tengo a specificare che io ho 30 anni e li ho adorati lo stesso. Ritengo infatti che possono piacere a tutti, giovani e meno giovani.)
Perché una parte cospicua di me è rimasta bambina. Ho 44 anni, ma non dimentico cos’è, com’è, essere giovani, avere tutta la vita davanti ma avere paura di questo tutto. Mi piace raccontare di anime in crescita, in formazione, incerte, sbandate a volte, un po’ scontrose e un po’ delicate, e del mondo che gravita loro intorno.Una narrazione realistica delle emozioni. I personaggi non devono essere perfetti e inaccessibili, devono provare sentimenti e sensazioni normali, amore, odio, rabbia, tenerezza, compassione. Quando leggo storie in cui vengono descritte emozioni improbabili, eccessive, fin troppo eroiche, in cui i buoni sono buoni fino allo zucchero, e i cattivi cattivi fino all’inferno, non mi immedesimo e chiudo la pagina. Anche se la storia di Odyssea è un fantasy e accadono eventi straordinari, il modo in cui Odyssea li affronta è assolutamente comune: la stessa paura e lo stesso coraggio di una sedicenne qualsiasi che non ha poteri magici. E anche i personaggi negativi hanno dei turbamenti, dei dubbi, delle giustificazioni in un certo senso.
10) Siamo arrivati alla fine… Per quest’ultima domanda ti lascio carta bianca. Scrivi qualcosa che ci tieni in particolare a far sapere ai tuoi lettori!
Spero che riusciate a voler bene a Odyssea anche solo la metà della metà di quanto gliene voglio io. Datele fiducia. Vi assicuro che i volumi che seguiranno saranno ancora più intensi, avventurosi e romantici. Ma se volete che siano pubblicati, fate il tifo per Ody!Ti ringrazio ancora per essere stata con noi e spero di poter leggere il prima possibile il seguito di “Odyssea”!
E voi lettrici? ;)