Non ho mai fatto mistero, durante le mie cronache di X Factor 8, di avere una predilezione per gli Spritz For Five. Qualche giorno fa, ho avuto il piacere di assistere alla prima data del loro tour live a Milano, uscendo dopo due ore dal teatro sempre più convinto che, anche nel caso degli Spritz For Five, l'Italia non è stata pronta.
Non solo mi sono trovato ad assistere a uno show che è stato molto di più di un "semplice" concerto, ma ho potuto avere l'ennesima conferma del talento e della bravura del gruppo (che traspare già ascoltando il loro EP, fatto di inediti e cover). Nasce così l'idea di proporvi un'intervista con "gli Spritz" che vi presentiamo oggi E siccome temevo di non essere sufficientemente obiettivo, ho coinvolto anche Filodrama a cui ho chiesto una mano per formulare le domande.
Ciao ragazzi! Vi avevamo lasciato, almeno sulle pagine di Signorponza.com, con la scioccante eliminazione durante la quarta puntata di X Factor 8 e Signor Ponza sul punto di iniziare uno sciopero della fame. È passato più di un anno ormai: se guardate indietro agli Spritz for Five che si avvicinavano al talent di Sky e vi guardate oggi, in che cosa vi sentite cambiati?
Ci è cresciuta la barba(risate). Inoltre, crediamo di essere migliorati a livello tecnico, ma non è che l'inizio di un percorso di perfezionamento tendente all'infinito. Abbiamo poi acquisito una certa consapevolezza del mondo in cui ci muoviamo, e abbiamo nuove idee ma, come allora, restano per lo più confuse.
Allora facciamo un ulteriore passo indietro e un po' di Spritz for Five: The Story So Far, soprattutto per chi non vi conosce bene: com'è nato il vostro progetto? Vi conoscevate anche prima di X Factor o siete i nostri One Direction, assemblati come una boyband, con quello bello, quello cucciolo, quello ribelle, ecc... ? (Ovviamente spetta a voi attribuirvi i ruoli)
Gli Spritz nascono all'inizio del 2013, su iniziativa di Marco, Piero e Rocco, che cantano nel medesimo coro. Nel 2014, già in corsa verso X Factor, arrivano Nicola e Giulio. Nessun assemblaggio durante le audizioni, dunque. Eppure, il nostro organico, manco a farlo apposta, è antropologicamente variegato (discutono per attribuirsi un aggettivo)... Il nostro progetto nasce dalla volontà di sperimentare le potenzialità della voce umana e di rendere attuale un genere che in Italia è tutt'ora considerato obsoleto. Vorremo dimostrare che essere una band vocale non determina necessariamente un genere musicale di appartenenza; le voci, invero, sono un mezzo alquanto versatile che permette di abbracciare un ampio spettro di generi musicali.
E questo in effetti si sente anche nel vostro primo EP, uscito a dicembre: sei brani, di cui tre cover e tre inediti. Innanzitutto come avete scelto, tra tutto il vostro repertorio, le tre cover da inserire nel disco? I vostri inediti invece come nascono? Scrivete tutti insieme e siete "intercambiabili" o c'è qualcuno che si dedica di più ai testi e altri alla musica?
Le cover sono state scelte secondo il criterio della rappresentatività. Hey Brother è l'inizio della nostra storia sul palco di X Factor; Radioactive è stato il nostro cavallo di battaglia per la durata del programma (e continua a esserlo); Rosso Relativo è un pezzo storico di un grande artista italiano. Gli inediti sono stati scritti a 10 mani - una fatica improba. Certo, ognuno ha contribuito in misura diversa e attraverso i canali di sua maggior competenza. Non siamo certo intercambiabili (mettete pure Giulio ad arrangiare e Rocco a fare beatbox ... a vostro rischio e pericolo!) ma siamo indubbiamente complementari e i pezzi sono il risultato di una delicata sinergia.
Torniamo quindi all'essenza del vostro gruppo. Il canto a cappella in Italia non ha mai avuto lo stesso successo che gode in altri Paesi (pensiamo a gruppi come i Pentatonix negli USA - per citarne solo uno - o anche al successo di serie tv e film come Glee e Pitch Perfect 1 e 2 - di cui per altro siete stati testimonial). Secondo voi è un gap culturale italiano (un po' come l'incapacità di fare le file) o è solo questione di abitudine all'ascolto?
L'Italia assimila la vocal band a un piccolo coro. In verità sono due cose assai diverse. Il fatto che usiamo esclusivamente le nostre voci non ci rende più simili a un coro di quanto non si potrebbe dire dei Metallica rispetto ai Green Day; gli strumenti sono gli stessi, ma l'uso che se ne fa porta a due risultati nettamente distinti. Ricapitolando: siamo pop, amiamo il palco e facciamo casino!
E dal vivo si vede e si sente! Abbiamo infatti assistito a Milano alla prima data del vostro tour: più che un "semplice" concerto è stato un vero e proprio spettacolo, con molti momenti di intrattenimento e coinvolgimento del pubblico, durante i quali avevate poco da invidiare agli attori teatrali. Per i vostri concerti avete un artista nazionale o internazionale a cui vi ispirate? Come avviene il processo creativo per la costruzione dei vostri show?
Lo show è il risultato di un brainstorming tra di noi e del confronto con professionisti dello spettacolo (registi, creativi). L'idea di base è quella di portare sul palco noi stessi, le nostre personalità e la nostra autenticità, magari calcando la mano sulle singole peculiarità, i punti d'incontro e, soprattutto, quelli di scontro
Ora fateci una piccola anticipazione: c'è una canzone che ancora non avete "coverizzato" e che vi piacerebbe inserire in repertorio?
Come detto sopra, abbiamo molte idee ma sono ancora piuttosto confuse. Al momento ci stiamo concentrando principalmente sulla scrittura di nuovi inediti per l'album, anche se Marco preme affinché si inserisca Pop Porno de Il Genio, un pezzo a cui è... (colluttazione).
Da quello che traspare, e dalle colluttazioni che ne seguono, siete un gruppo che mette assieme cinque personalità molto eterogenee e siamo sicuri che non mancano momenti di "disaccordo" (per usare un eufemismo). Come si fa a mantenere la coesione del gruppo? Non vale rispondere "ci prendiamo un Spritz tutti insieme".
Quando gli scontri si fanno veramente duri ci prendiamo una camomilla tutti insieme. Oppure una tisana con lo zenzero e il limone. Scherzi a parte, i dissapori non mancano, ma cerchiamo di vedere le nostre differenze come possibilità di arricchimento... e finora non ci siamo mai picchiati seriamente (escludendo la risposta precedente).
Oggi molti vostri colleghi, soprattutto fra i più giovani, stanno puntando tantissimo sui social network per spingere la loro musica e i loro "personaggi" (in particolare tramite pubblicazione di video su Youtube e Facebook). Voi invece sembrate molto più disposti a mettervi in gioco con le performance dal vivo e (relativamente) meno con le "performance da social network". La vostra è una scelta ben precisa?
Come ormai avrete capito, abbiamo cinque personalità molto diverse. Di conseguenza, ognuno gestisce i social a modo suo: c'è chi è quasi inappetente e chi se ne occupa con assiduità. In generale, comunque, ci sentiamo più a nostro agio nei live, perché c'è un contatto diretto con il pubblico e non bisogna passare attraverso il monitor di un computer o il display di un cellulare.
Avete la possibilità di inserire un sesto componente nel vostro gruppo: vi diamo carta bianca e potete aggiungere chiunque. Chi scegliereste?
È una scelta molto difficile...(discussione). Stiamo cercando di metterci d'accordo ma... (discussione animata). È un problema se ci torniamo alla fine? (volano coltelli)
Va bene, ci torniamo tra poco e cerchiamo intanto di allentare la tensione cambiando argomento. Sono passati due giorni dalla fine di Sanremo. Lo avete seguito? Avevate un vostro preferito? Ma soprattutto: vi piacerebbe in futuro calcare quel palco?
Lo abbiamo seguito eccome! Ovviamente facevamo il tifo per i nostri amici Lorenzo Fragola e Leiner (il nuovo frontman dei Dear Jack). Calcare quel palco è, innegabilmente, un sogno per tutti noi.
E noi, chiaramente, vi auguriamo che accada presto. Chiudiamo con la domanda stupidina di Signorponza.com™: anche voi come le migliori boyband dovete gestire frotte di spasimanti e groupies? Insomma: come gestite le vostre vite tra palco e realtà (cit.)?
Il rapporto con i fan è stato finora tutt'altro che problematico. Abbiamo ricevuto molti messaggi di apprezzamento e incoraggiamento e pure qualche regalo! E poi, visto che mettiamo null'altro che noi stessi sul palco, alla fine la differenza tra quella e la vita di tutti i giorni non c'è. Ma ora torniamo alla domanda che abbiamo lasciato in sospeso...
(la discussione continua...)
Mentre gli Spritz For Five continuano a discutere noi li ringraziamo per la disponibilità e per la simpatia con cui si sono prestati alla nostra intervista. Vi suggeriamo di tenere d'occhio la loro pagina Facebook e il loro profilo Twitter per tutte le novità che sono in arrivo sulle prossime date dei live e sull'uscita dell'album a cui stanno lavorando. Il loro EP è invece già disponibile sia su Apple Music, sia su Spotify e vi consigliamo di ascoltarlo perché ne vale la pena.
Alla fine dell'intervista i ragazzi sono anche riusciti a ritrovare un po' di armonia tra loro e hanno realizzato questo video ESCLUSIVO per noi.
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