Agnese Monaco nasce a Roma nel Luglio del 1979. Scrittrice, Poetessa, Commediografa, Pittrice e Musicista. Iscritta alla Siae, Dor ed Olaf. Laureata in Lettere h.c. Ha scritto raccolte di poesie, vari romanzi, una raccolta di favole, testi musicali collaborando con grandi nomi del panorama musicale italiano, due commedie teatrali ed un cortometraggio. Ricordiamo anche la sperimentazione negli Ossimori, Paradossi, Haiku, Aforismi, Saggi Brevi, Recensioni, tradotti anche in altre lingue con annesse pubblicazioni Italiane ed Estere. È presente nell’ambito letterario dal 1996.
Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
È iniziato tutto negli anni ’90, dove già da infante leggere poesie di grandi autori mi donava leggere brezze e battiti intensi. Persa ed entusiasmata da grandi versi volevo in un certo qual modo esprimere la mia voce in prima persona. Timida ed introversa tenevo per me i miei scritti, fino a quando alle Superiori iniziai ad esprimere ciò che sentivo tramite il giornalino della scuola. Il primo approccio con “il mondo esterno”. Quell’esperienza fu un punto d’inizio anche per la mia svolta evolutiva nell’ambito caratteriale. Infatti mi diede la forza per provare a gareggiare al primo concorso di poesia nel 1996. All’epoca non era come ora, non c’erano tutti questi mezzi informatici, quindi risultare tra i segnalati ed essere inseriti in una antologia seria era davvero un gran bel passo avanti. Pensando che in quel concorso ero la più giovane dei partecipanti posso annoverarla come una delle più grandi esperienze personali d’esordio. Da quel momento decisi di provare in più concorsi e trovare un riscontro della mia poetica sia sul pubblico e sia sugli esperti del settore. Da quel giorno non mi sono più fermata. Ho pianto , sofferto, riso, esultato per i successi e gli insuccessi, ma non mi sono mai arresa. Questo è il mio punto di forza, andare sempre avanti e credere con tutta me stessa in ciò che faccio. Qual è stato il tuo primo testo?
Per la poesia il libro “È solo l’inizio”. Questa Raccolta di poesie giovanili nacque dall’esigenza di dare una qual forma di coerenza e razionalità ai pensieri sfusi del no-stro tempo, alle complicate interrelazioni personali ed alle difficoltà che desolati eventi provocano nel nostro status quotidiano. Destini incrociati, sentimenti, gioie, dolori, disastri e riflessioni, giungono da sfondo a questo quadretto di immagini sublimate da eterni inchiostri. Convinta di soddisfa-re le vostre esigenze e bramosie di particolarità intellettuali vi auguro una lieta lettura. Obiettivo: Enunciare con toni semplici e delicati temi duri come la droga, la depressione, la sofferenza, la morte, l’inadeguatezza nonostante la popolarità, la vecchiaia,la guerra, visti dagli occhi genuini di una giovane che ancora non ha perso la sua purezza d’animo nonostante le “brutture” della vita. Dove appunto la speranza regna sempre sovrana. Non mancano anche poesie d’amore in un mix competitivo. Perchè usare poesie scritte in età giovanile? In primis per la spontaneità e la semplicità dei medesimi scritti, poi per l’influsso rigido e classicheggiante ancora in fase di formazione letteraria, e solo in ultima ipotesi perché “È solo l’inizio”! Libro che ha aperto la trilogia conclusasi con Metamorfosi. Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Mi piace informarmi leggere dentro le anime e le intuizioni degli altri! Si può apprendere da ogni cosa! Tutto fa esperienza se ne sai cogliere il senso! Poi ribadisco se non avessi questa passione non potrei certo permettermi la presunzione di scrivere! Per essere un bravo scrittore bisogna in prima istanza essere un bravo lettore! Le mie letture sono in particolare poesia, narrativa inerente all’ambito socio/culturale e pedagogico oltre che linguistico , saggistica in genere, e dulcis in fundo thriller! Non c’è un genere che non abbia letto! Credo che non si possa giudicare qualcosa se non la si abbia prima esaminata. Molto spesso si cade in errore di-cendo “questo non mi piace!” ma se neanche l’hai provato come puoi dare un giudizio nega-tivo o positivo a priori? Io valuto al contenuto non solo alla forma! Posso dirti quale genere non rileggerei mai, quello sdolcinato romantico dei librettini delle edicole di cui non cito il nome! Non è il mio genere! Non credo che si sogni leggendo quelle cose, credo solo che sia troppo irreale. Se leggo un genere thriller o horror so che è irreale, ma le storielle da favola forse sono un po’ troppo per i miei gusti letterari! Mi piace troppo la creatività e la fantasia nella tecnologia, ecc ecc. Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Duro, ho sempre pensato che se il lavoro svolto è meritevole, venga pubblicato senza contributi da parte dell'autore. In caso contrario se vengono richiesti soldi e soprattutto parecchi soldi, significa che forse l'opera non è proprio adatta all'uscita. Purtroppo non tutti la pensano nel mio stesso modo. Questo fa si che negli scaffali siano vicini libri di tutte le tipologie di autore. Sappiamo che la crisi dell'editoria è sempre più incombente. Altro dato che possiamo notare è che dall'oggi al domani spuntano nuovi scrittori, o presunti tali, proprio grazie all'abbattimento dei costi tipografici e ai numerosi servizi offerti. Peccando di qualità o di originalità del testo. È stata dura essere apprezzata anche all'Estero. Triade, il libro multilingua uscito prima di Metamorfosi. È stata una grande sfida in cui molti editori italiani non hanno voluto rischiare, chi per carenza di distribuzione e chi per paura del flop. Altri hanno ritenuto la mia idea totalmente sbagliata sul nascere. Perchè il mio concetto di rendere Erga omnes i sentimenti era troppo ardito. Il risultato è stato che una grande casa editrice spagnola ha creduto in me. Con una grande distribuzione. Attualmente a più di un anno dall'uscita di Triade, ancora c'è la promozione. Attualmente è venduto in Giappone ed America Latina. La sfida che mi sono posta con Metamorfosi è nel contenuto intrinseco della lingua esclusivamente italiana questa volta. 
Disponibile qui.
Come è nata l’idea di Metamorfosi? Cosa ti ha ispirato?
Quanto c’è di te in questo testo?

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?

Cosa vuoi comunicare con il tuo Metamorfosi? Dove nasce la scelta di dare parte dei ricavati in beneficenza?

Cosa pensi del Self-Publishing?

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Grazie ad Agnese Monaco per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!






