Intervista al titolare del primo B&B d’Italia: “Quello che conta è la passione per l’accoglienza e l’ospitalità”

Da Thedoct

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Filippo Orlandini, titolare e gestore della Locanda Borgonuovo di Ferrara, il primo Bed & Breakfast d’Italia. Con lui abbiamo parlato della storia della sua struttura ricettiva, dei principali punti di forza e delle difficoltà e problematiche legate al mondo del turismo italiano.

1. Siete il primo B&B d’Italia. Raccontaci la storia della Locanda Borgonuovo.

Una sera, nel lontano 1993, la mia famiglia era seduta a tavola per la cena e si discuteva di cosa fare di un immobile di ns proprietà rimasto sfitto da vari mesi a seguito della crisi degli anni ’90. Ad un tratto mia madre, Adele, prese la parola e disse: “ma perchè non apriamo un Bed & Breakfast?”. Ecco, così, apparentemente “per caso”, si sono poste le basi per lo sviluppo di quell’idea innovativa che ha stravolto il settore turistico italiano.
Ma non è stato proprio così per caso; quell’idea non è nata dall’improvvisazione, ma da un’idea lungimirante, basata sull’esperienza di anni di lavoro nel settore alberghiero, di vita all’estero e di voglia di creare qualcosa di nuovo: abbiamo preso la formula inglese del B&B e l’abbiamo adattata allo stile italiano, ai nostri gusti, al nostro amore per l’arte e l’antiquariato. Mia madre, infatti, è “cresciuta” all’interno dell’hotel costruito e gestito da mio nonno degli anni ’60/’70, ha studiato e vissuto in Inghilterra per lunghi periodi e, sin da giovane, assieme a mio padre, girava per antiquari e mercatini per scoprire e collezionare mobili ed oggetti d’epoca. Io, all’epoca iniziavo a girare l’Europa per studiare le lingue ed entrambi avevamo una predilezione per l’Ospitalità e voglia d’incontrare sempre nuove persone. L’indomani si è iniziato l’iter per il progetto, le concessioni, i preventivi, i lavori i permessi… con tutte le difficoltà e gli ostacoli che comporta aprire una cosa che non c’è e non è classificata nel nostro paese. Siamo stati inizialmente autorizzati come “Alloggio”. Poi, richiesta e promossa una legge sul B&B, chi la fece creò – nella sola Emilia Romagna – una distinzione, giusta tecnicamente, ma aberrante dal punto di vista del marketing turistico tra B&B (familiare) e Affittacamere/Room & Breakfast (impresa turistica). Da tutt’Italia sono venuti anche solo a vedere la ns Locanda ed in molti, moltissimi ci hanno copiato in tutti questi anni, creando il fenomeno B&B che conta oggi migliaia di strutture nel nostro paese.

2. La vostra struttura è stata inserita all’interno di alcune delle migliori guide turistiche mondiali: puoi illustrarci i principali riconoscimenti che avete ricevuto?

Ma alla fine ci siamo riusciti e, sin da subito, siamo stati selezionati dalle migliori guide e pubblicazioni turistiche mondiali, quali: Michelin Rossa (con casetta rossa) e Verde (sola struttura a Ferrara per molti anni), Slow Food, T.C.I., Gambero Rosso, Frommer’s (Top 10 B&B in Italy), Fodor’s, Lonely Planet, Hotels et Maison de Charme, Great Places to stay in Europe, The Good Hotels Guide, ecc… abbiamo ricevuto varie menzioni su importanti quotidiani e mensili di turismo nazionali, sino alle recenti sgnalazioni su testate internazionali quali: The Financial Times e più volte su The Guardian, che ci ha indicati anche tra i migliori 5 Boutique Hotel d’Italia (qui il PDF). Solo qualche mese fa è uscito un bellissimo articolo su Ferrara su Bell’Italia, in cui figuravamo tra le pochissime strutture selezionate.

3. Ferrara è una destinazione particolare: città molto bella, patrimonio UNESCO, ma fuori dai tradizionali circuiti turistici internazionali. Che tipologia di turismo avete e quali strategie andrebbero adottate a livello di destinazione per attrarre maggiormenti i visitatori?

Avere il nostro centro storico sito Unesco è molto importante perchè tale marchio è consciuto in tutto il mondo e quindi può portare molte persone a Ferrara. Anche il delta del Po e le Valli di Comacchio sono da poco state inserite nei siti storico-paesaggistici tutelati dall’Unesco. Ferrara è una meta stupenda, una città ricca di cose da visitare, che si caratterizza per lo scorrere lento del ritmo della vita, dall’essere a misura d’uomo, per sicurezza ed il piacere di muoversi serenamente a piedi o in bicicletta in tutta la città. Per questo chiunque sia venuto a Ferrara, la porta nel cuore e spesso, appena può, ci torna (noi abbiamo una coppia che torna da anni, anche due volte l’anno dall’Australia). Il passaparola rimane il primo strumento di diffusione del nome di Ferrara, ma a mio avviso basterebbe promuoverla oltre che via web, social, ecc… con promozione mirata su riviste specializzate internazionali e video promozionali sulle principali tv nazionali ed estere, abbandonando le tradizionali fiere nelle quali da anni non credo più molto.


4. Il mondo della distribuzione turistica online è in rapido cambiamento: quali strategie adottate per essere sempre competitivi in questo mercato così complesso?

Il nostro lavoro è cambiato molto da due anni a questa parte, perchè sono cambiate le abitudini dei turisti ed il loro modo di prenotare; c’è sempre più di fretta e ricerca del prezzo e, la maggior parte, chiede di “vedere e prenotare”. Il booking online è divenuto fondamentale anche per le piccole strutture come noi, ma credo abbia impoverito il nostro lavoro dal punto di vista del contatto umano, perchè spesso le persone arrivano dopo solo averci inviato un “secco” form automatico di prenotazione, senza nessun pre-contatto telefonico o via mail. La nostra strategia risiede nello stare sempre aggiornati alle ultime tendenze ma continuando ad essere noi stessi, a dare il massimo impegno e passione nel modo di accogliere ed ospitare chi sceglie la nostra struttura, sperando in buone recensioni da parte dei nostri ospiti e di essere ancora selezionati per avere visibilità e dare visibilità a Ferrara nel mondo. Avere ottimi piazzamenti sul principale strumento dedicato ai viaggi come TripAdvisor e sulle OTA come Booking.com ha una grande importanza e stiamo investendo molto su questi portali.


5. Revenue Management e Web Marketing: come approcciate questi due mondi così importanti e cruciali per il successo di una struttura ricettiva?

Dopo 20 anni di prezzi fissi per tutti, senza nemmeno alta e bassa stagione, è cambiato il mercato ed aumentata la concorrenza, purtroppo, anche noi siamo stati costretti a giocare sui prezzi in base ai giorni, ed ai momenti della giornata, come fanno gli Hotel, con l’unica differenza e difficoltà in più che, avendo poche camere, non possimo avere una forbice di prezzi molto ampia, partendo già da un buon rapporto Qualità-Prezzo. Trovo molto scorretto che oggi alcuni Hotel 4 stelle vendano alcune camere doppie anche a 65,00 euro o meno.

6. Quali sono le principali sfide che una piccola struttura a gestione familiare si trova oggi ad affrontare?

La cosa più importante è ridurre le spese fisse di gestione senza sacrificare la qualità dei propri servizi, cercando di reinvestire nella propria struttura per restare sempre aggiornati, pronti a soddisfare le sempre più varie e complesse esigenze dei nostri ospiti internazionali.

7. Il servizio come valore aggiunto dell’ospitalità. Quali suggerimenti vi sentite di dare per far sentire gli ospiti come se fossero a casa loro?

A questa domanda non mi conviene rispondere, dato che la nostrao accoglienza, ancor più della struttura, è una delle cose che più ci caratterizza, distingue e che viene di più apprezzata tra le nostre qualità. L’unico consiglio che mi sento di dare – sorridendo – è: “pensateci bene, prima d’iniziare un’attività simile“.

Grazie a Filippo Orlandini della Locanda Borgonuovo di Ferrara per il tempo che ci ha dedicato!


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