“Gooood morning ebooook! Ehi, non è una prova questa, questo è rock-n-roll!”
Se vi piacciono le novità, quelle scritte in maiuscolo, siete delle persone dalla mentalità aperta che hanno in odio gli schemi rigidi, le paludi dell’informazione stantia, il conservatorismo impenitente di canuti sapientoni legati ad ampollosi e vetusti modi di pensare: Mezzotints editore fa per voi.
Se invece siete dei pasdaran della tradizione, dei nostalgici cartacei, dei topi di biblioteca amanti della polverosità di vecchi volumi consunti dal tempo, è giunto per voi il tempo di svecchiare certe consuetudini e guardare con occhio curioso a questo nuovo soggetto editoriale che fa dell’innovazione il suo vero asso nella manica.
Tranquilli, nessuno vi sta dicendo di mettere come stampella del vecchio tavolo in salotto il romanzo cui tanto siete affezionati, né vi si vuol epigoni delle allegre combriccole sabbatiche che all’ombra dell’uncinata bandiera procuravano di dar alle fiamme gli odiati testi accusati di blasfemia dallo zio Adolf.
Né si pretende che abbandoniate leggii, occhiali, e la possanza dei vostri bicipiti avvezzi a sollevare per ore tomi da un chilo e mezzo.
Però è giunto il tempo, di pensare ad una tecnologia amica della cultura, che si integri alla perfezione col mondo del libro tradizionale, senza pretese di esautorazione o di assurde defenestrazioni. Insomma non necessita trasformarsi in novelli Montag dall’accendino facile, se mai di aggiungere una modalità nuova e assai pratica di lettura.
“Si parlerà mica di ebook? Risposta esatta! Il signore vince una bambola positronica”.
“Ma dai! Chi vuoi che ignori l’esistenza di questi moderni ritrovati della tecnica editoriale?”
“Certo che domanda sciocca: basta uscire in strada e chiedere in giro… Beh, forse non è poi un’idea così buona”.
E allora che fare? Semplice, chieder lumi ad uno che se ne intende: Alessandro Manzetti, direttore generale e amministratore delegato di Mezzotints edizioni.
D) Anzitutto benvenuto, benvienido, ยินดีต้อนรับ, sulle nostre pagine. Però prima di proseguire sappi che questa è un’intervista semi seria. Allora Alessandro, perché Mezzotints?
R) Il nome è un omaggio a Henry Miller, ai suoi The Mezzotints, fogli letterari distribuiti nei bar di Manhattan a metà degli anni ’20 dall’autore e dalla moglie, la celebre June che abbiamo sognato nel romanzo Sexus. Una scelta che incarna lo spirito della nostra casa editrice: passione, originalità della proposta, massima interazione possibile con i lettori.
D) Ti racconti in tre righe (non una lettera in più) ? Le lettere sono letteralmente preziose.
R) Sono un appassionato che si è trasformato da attento lettore in articolista, reviewer, editor, infine editore e autore per altre case editrici, non sto a raccontarvi tutti i passaggi di questa mutazione. Mi è spuntata roba strana dappertutto, qualcosa di davvero orrido. Hai presente il film La Mosca di Cronenberg?
D) Mezzotints nasce come editore digitale: siete allergici alla carta?
R) Siamo tutti molto legati alla carta, per passione e formazione, siamo allergici solo alla scarsa qualità che caratterizza, troppo spesso, la recente produzione editoriale italiana. Proporre un nuovo progetto sul mercato significa guardare avanti, verso il futuro, quindi verso il digitale.
D) Si dice che il libro elettronico sia il futuro dell’editoria: credi che gli italiani leggeranno altrettanto poco anche in digitale?
R) Tutti i vantaggi e caratteristiche del digitale, fruibilità, portabilità, economicità, prospettive di condivisione dell’esperienza e di libro “esteso”, sempre più multimediale e interattivo, potranno avvicinare molti nuovi lettori e convincere anche tradizionalisti e nostalgici. La diffusione di tablet e dispositivi portatili “multiuso” rappresentano una grande opportunità, per editori e lettori. Ci vogliono nuove “energie” per risollevare questo mercato cronicamente malato.
D) I grandi editori sembrano non aver compreso l’importanza e le possibilità degli Ebooks: prosopopea editoriale, ignavia cronica, o postumi da controriforma?
R) Questo è un problema che riguarda gli editori italiani, in particolare, in altri paesi sono stati avviati diversi progetti digitali e anche i grandi editori hanno implementato strategie dedicate. Qui da noi, invece, si sta cercando di “frenare” l’innovazione. Molti editori, che la fanno da padrone da anni, temono di doversi riorganizzare, specializzare nuove risorse, riutilizzare asset e personale non qualificato, fare i conti con una concorrenza molto più veloce e competitiva. Il web è un campo di battaglia molto diverso dalla libreria tradizionale.
Dunque, meglio rimandare più possibile il cambiamento, applicando una politica di prezzi assurda e una comunicazione anti-digitale. Ci sarà una grande selezione, tra gli editori. Anche qualche major rischierà di restare con le gambe per aria. Il problema più importante è dover pensare in modo diverso, la cosa più difficile per chi ha sempre lavorato con una filosofia completamente diversa. Chi oggi “rimanda”e “boicotta”, per mettersi gli ultimi spiccioli in tasca, poi dovrà mettersi in coda dietro tanti altri operatori che, al contrario, avranno investito sul futuro.
D) Quale delle seguenti frasi ti piace di più?
Gli ebooks produrranno una vera rivoluzione, ma senza spargimento di pagine
Gli ebooks limiteranno l’inquinamento, il buco dell’ozono, sono ecocompatibili, difendono i diritti dei pinguini, degli orsi polari e mandano in cassa integrazione l’eschimese che li caccia.
Gli ebooks sono moderni, cool, praticissimi, e fanno girare la testa alle ragazze (nel senso che guarderanno altrove).
R) Preferisco la prima, mi piace molto il termine “rivoluzione”. Specie negli ultimi tempi.
D) Il altre occasioni hai dichiarato che il vostro obiettivo è quello di diventare un vero punto di riferimento per l’editoria digitale: pura ambizione, narcisismo intellettuale o v’è dell’altro?
R) Si tratta di un obiettivo realistico, al quale stiamo lavorando con investimenti mirati, organizzazione e risorse, ricerca e sviluppo, adottando un piano industriale pluriennale costruito per aggiungere singoli step. Alla fine, per quello che stiamo mettendo in campo, ci aspettiamo di competere per la leadership del mercato digitale europeo. La nuova struttura aziendale e societaria, che abbiamo recentemente presentato, è la migliore risposta alla tua domanda.
D) Rispondi a questa domanda: sotto l’ebook niente?
R) Sotto l’ebook c’è davvero molto, già oggi, e ci sarà ancora più da scoprire nel futuro.
D) Siete noti per la cura maniacale d’ogni dettaglio, e per la ricerca della qualità più alta possibile: da
quand’è che sei in analisi?
R) Forse una buona analisi mi sarebbe utile, ora che stiamo portando avanti una seconda start-up, molto impegnativa, sia a livello industriale che artistico. Se hai un buon indirizzo, mandamelo via email. La filosofia editoriale di Mezzotints non è esclusiva di una sola persona, tantomeno mia, ma di una grande squadra che porta in dote tante visioni, esperienze, specializzazioni, passione, cultura del lavoro. Come dico spesso allo staff, io ho solo ispirato l’incendio, accendendo una piccola fiamma. Tutto il resto è frutto del lavoro di squadra, di competenze al massimo livello. Questo si rispecchia nel singolo progetto editoriale, nella cura di ogni dettaglio, nel concetto di “qualità globale” che spesso nel digitale viene inteso come secondario, mentre è davvero strategico.
D) Mezzotints ha una squadra davvero interessante, con molte competenze e grande preparazione: mica volete candidarvi alle prossime elezioni? Perché con questi requisiti non avreste speranza.
R) Siamo orgogliosi di poter contare su un team editoriale senza precedenti, che presto crescerà ancora. Il nostro obiettivo principale è il mercato internazionale, quindi abbiamo bisogno di tante risorse specializzate da dedicare a progetti estremamente ambiziosi. Ma “le cose difficili ci piacciono”, come ama ripetete spesso il nostro responsabile editoriale, Sergio Altieri. Insomma, abbiamo troppe competenze per scendere in campo nella politica, non saremmo compresi. Vai a parlare di cultura del lavoro in alcuni palazzi…
D) Tra i vostri c’è anche un personaggio noto per la sua eccellenza professionale ed esperienza, ovvero Sergio Altieri: un po’ come comperare una barca e assoldare il capitano Nemo per comandarla.
R) Sergio Altieri ha condiviso questo progetto fin dall’inizio, come si dice: “in tempi non sospetti”, quando era difficile prendere una decisione del genere. Ci ha visto lungo, come gli è capitato spesso nella sua lunga carriera editoriale e autoriale. Oggi Mezzotints, dopo una prima start-up per presentarsi al mercato, si è dotata di tutte le risorse necessarie per competere ai massimi livelli. Chapeau per Sergio, per il suo speciale telescopio che vede sempre oltre. Un visionario.
D) Anche come illustratori non scherzate mica? Dimmi un po’, tanto per completare la pattuglia, avete già pensato di evocare lo spirito di Raffaello?
R) Per Raffaello serve un budget molto alto, vedremo, non escludiamo nulla al momento. La “pattuglia” di illustratori Mezzotints è uno dei nostri fiori all’occhiello, siamo stati i primi, in Italia, ad aprire collaborazioni con grandi maestri dell’artwork internazionale, come Les Edwards, Alan Clark, Menton3, Vincent Chong, Ben Baldwin.
Siamo stati anche tra i primi a scoprire e investire sui migliori talenti italiani.
Ma non ci fermiamo, sono in arrivo altri grandi artisti, la tavolozza dei colori Mezzotints sarà sempre più ricca.
D) Forte il vostro catalogo: Dario Tonani, Stefano di Marino, e altri nomi importanti della narrativa di genere italiana. Siete consapevoli che di questo passo agiterete il sonno di qualche grosso editore cartaceo?
R) Il sonno dei grandi editori italiani è disturbato da ben altre cose, come ti dicevo prima. L’uomo nero con la scritta Kindle sul petto, l’orco Kobo, mostri digitali che ingoiano, in qualche grammo di pancia, intere biblioteche. Esseri sconosciuti, spaventosi. Notti insonni.
Siamo orgogliosi che facciano parte del nostro catalogo i grandi autori della narrativa di genere italiana. Anche loro, come noi, stanno guardando con attenzione al futuro.
Oltre a Dario Tonani e Stefano Di Marino, lasciami citare anche altre firme storiche che ci hanno dato fiducia fin dall’inizio: Gianfranco Nerozzi, Danilo Arona, Alda Teodorani, Paolo Di Orazio, Mauro Marcialis, Alessandro Defilippi, Diana Lama, Claudia Salvatori e tanti altri.
Ma il meglio ancora dobbiamo mostrarlo. Il nostro calendario editoriale prevede, per il 2014, altre 27 nuove uscite. Oltre ai tanti ottimi narratori italiani, scopriremo insieme anche molti maestri anglosassoni.
D) Offrite libri di narrativa di genere, e perché non pure degenere?
R) La narrativa di genere è il nostro focus principale. Anche questa è una precisa scelta, e non certo la più semplice. Proponiamo anche molti autori degeneri, questo è noto. Profili davvero inquietanti.
D) L’autore che più vorresti pubblicare?
R) Uno solo? Una scelta difficile, l’ennesima. Uno forse c’è, ed è in uscita tra qualche mese, pensa.
Ti voglio dare una anteprima, ma sottovoce. Non dirlo troppo in giro. Sta per partire una nuova collana, chiamata Lampi, dedicata ai grandi classici della narrativa internazionale.
Il primo titolo sarà Sotto le Piramidi di un certo H.P. Lovecraft, tradotto nientedimeno che da Sergio Altieri. Una vera chicca per gli appassionati. Il solitario di Providence è senz’altro uno degli autori che ho sempre sognato di pubblicare.
D) Quello che non vorresti mai pubblicare?
R) Scegli pure un nome qualsiasi dalla attuale top ten delle vendite in Italia.
D) Il tuo film preferito?
R) Ne scelgo tre, i primi che mi vengono in mente: Pulp Fiction di Tarantino, Fino alla fine del Mondo di Wenders, Il tè nel deserto di Bertolucci. Così citiamo anche un italiano.
D) Dimmi la verità: ma tu il Necronomicon lo pubblicheresti in formato digitale?
R) Hey man, hai letto la risposta sopra? Oggi tira il vento di Providence… Se esistesse davvero, metterei sotto contratto, per dieci anni, l’amico Abdul Alhazred.
D) Quali sono i progetti futuri di Mezzotints? (non vale la conquista del mondo)
R) I progetti sono tantissimi, restiamo nel breve e medio termine.
Qualche anticipazione sul catalogo editoriale 2014: Dario Tonani con WAR 2, il secondo episodio della serie military SCI-FI inaugurata un anno fa, Danilo Arona con Malapunta, uno dei due romanzi più importanti dell’autore (l’altro è L’estate di Montebuio), pubblicato in cartaceo tempo fa, Manticora una trilogia thriller inedita, di grande impatto, della coppia Novelli & Zarini, La stretta del Pitone di Franco Forte, un romanzo thriller già pubblicato in cartaceo, Annapurna una novella inedita di una nuova, esplosiva coppia: Alan D. Altieri & Caleb Battiago, una nuova serie thriller, ambientata nella Milano degli anni ’70, di Paolo Grugni, la prima edizione italiana del celebre saggio Stephen King – Uncollected-Unpublished di Rocky Wood, poi altri episodi della serie Obscura Legio di Stefano di Marino, Memorie e Peccati di Elena e Michela Martignoni, Terminal Shock di Giovanni De Matteo. Mi fermo qui, altrimenti scopro troppe carte. Quelle più preziose, naturalmente, te le ho tenute nascoste.
Questo solo per le edizioni in italiano. Per il mercato internazionale, tradurremo diverse opere di autori italiani in lingua inglese, nel secondo semestre 2014. Parliamo di firme come quelle di Sergio Altieri, Gianfranco Nerozzi, Alda Teodorani, Paolo di Orazio, Caleb Battiago, Samuel Marolla.
Se non conquisteremo il mondo, come dici tu, stiamo comunque programmando un vero e proprio “arrembaggio” al mercato statunitense. Esportare, non importare. Sempre le cose difficili…
D) Un messaggio non occulto per i nostri lettori?
R) Non vi accontentate di leggere solo quello che vi viene propinato a tutti i costi, cercate bene.
D) Un messaggio occulto? Stessi destinatari.
R) The Burden of Indigo.
D) Non mi resta che salutarti anche a nome dei nostri lettori, e come dicono in Svezia, Ass Vhale!
R) Ti ringrazio per questo spazio dedicato a Mezzotints. Un eretico saluto a tutti i vostri lettori.
Powered by Web Marketing
Subscribe via RSS or Email: