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Intervista all'autore di "Tutti Pazzi Per Amore" Ivan Cotroneo!!!

Creato il 20 febbraio 2010 da Domenico Marotta
Intervista all'autore
Serialtvandcinema, sotto le sembianze di Andrea Cinalli e Domenico Marotta (cioè io!), ha cercato di svelare i misteri della sceneggiatura italiana, e non solo, con un ospite d’eccezione: Ivan Cotroneo.
Intervista all'autore
Forse il nome ed il cognome non dirà molto ai nostri utenti ma se definiamo questo protagonista della scrittura come il papà di “Tutti Pazzi Per Amore”, serie di successo andata in onda poco tempo fa su Rai Uno, forse la sua identità nel mondo della televisione sarà più chiara a tutti!
Ma prima di iniziare con l’intervista vorrei spendere due parole su “Tutti Pazzi Per Amore”.
Definirei, di primo acchito, questo telefilm come il risultato di una “contaminatio” molto interessante e ben riuscita tra elementi televisivi della nostra tradizione italiana come i nostri indimenticabili “Musicarelli” ed elementi innovativi come la “messa a fuoco” dei pensieri dei personaggi, modo di raccontare adottato da alcuni telefilm americani.
Dare una veste nuova a temi risaputi e stra-raccontati anche nelle fiction del nostro Paese ha offerto al pubblico nostrano, ormai abituato alle solite scenette tra innamorati, un “quid novi”, un qualcosa di diverso ma anche una rappresentazione scenica degli aspetti della vita quotidiana meno “aulici e teatrali” come sono soliti realizzare qui in Italia i nostri sceneggiatori nelle altre serie tv.
Gneo Nevio attraverso la contaminatio creava qualcosa di nuovo rimescolando elementi precedenti. Il nostro autore, a mio avviso, è riuscito nella medesima impresa. Il suo prodotto colpisce uno spettatore su più lati. Ogni volta che vedevo una puntata di “Tutti Pazzi Per Amore” sembrava di vedere un programma di varietà per quanto fosse articolato bene un episodio.
Per saperne di più sul nostro ospite cliccate qui.
***CHE ABBIA INIZIO L’INTERVISTA!!!***
AVVISO: Sig. Cotroneo la avverto che sarà un’intervista all’insegna del confronto tra due mondi dello “showbiz” molto lontani: american serial tv e fiction made in Italy! Si prepari al peggio!!!
1) Anzitutto complimenti per la sua fiction, “Tutti pazzi per Amore”, perché nel nostro panorama televisivo da sempre dominano carabinieri e medici e vengono narrate le solite vicende… Come le è stato possibile ideare una serie così innovativa?
Grazie per i complimenti, prima di tutto. Devo dire che tutto è stato possibile grazie alla decisione di Raifiction e della produzione Publispei di affrontare un tema e un formato consueto, un serial family che andasse in oda su Raiuno, con uno sguardo nuovo. L’idea di cercare di fare qualcosa di diverso era nelle premesse del nostro lavoro, anzi sono stati proprio i produttori (Carlo Bixio, Carlo Principini e Benedetta Fabbri) e Claudia Aloisi della Rai a spingermi in quella direzione. C’è da dire che io non vedevo l’ora di poterlo fare, di sbilanciarmi con sogni, immaginazioni, fantasie, canzoni, balletti, e con dei dialoghi un po’ inconsueti. Poi devo moltissimo ai miei collaboratori: prima di tutto Monica Rametta, che ha scritto insieme a me i soggetti di puntata, e poi, insieme a lei, Stefano Bises, Elena Bucaccio, Stefano Tummolini che hanno scritto alcune delle sceneggiature.
2) Un consiglio a tutti gli sceneggiatori in erba che vorrebbero realizzare una serie tv in Italia: quali studi si dovrebbero intraprendere per svolgere questo mestiere? Come si potrebbe attirare l’attenzione di case di produzione cinematografica? E – soprattutto – su quali generi di fiction ci si dovrebbe focalizzare (giallo, soap, mistery, sci-fi…)?
Io ho studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che per la mia formazione e per il mio lavoro è stato fondamentale. Adesso insegno al Dams di Roma. Ogni occasione di laboratorio, di confronto, per me è utile e buona. Leggere i lavori degli altri, far leggere i propri, discutere e confrontarsi. Quanto all’attirare l’attenzione dei produttori, beh, l’unica cosa è scrivere, fare leggere, proporsi. Quanto ai generi, io non credo che un genere valga più degli altri o abbia maggiori possibilità: conta il desiderio e l’attitudine di chi scrive. Consiglierei soprattutto di non seguire ciò che in quel momento va di moda, ma cercare di fare qualcosa di nuovo. Tutti cercano la novità – anche se i produttori a volte non sanno di farlo.
3) Alcuni del settore dichiarano che è impossibile realizzare telefilm fantasy nel nostro Paese, ma intanto nell’ultimo decennio sono stati prodotti Fantaghirò e Una Strega per Amore. Come se lo spiega?
Non credo affatto che sia impossibile. Io non credo di essere un bravo scrittore di fantasy, ma molti dei miei studenti al Dams, per esempio, sono versatissimi nel genere. Io consiglierei di insistere, non ho mai sentito parlare di un’avversione al genere. Il fatto che non abbiamo una grande tradizione televisiva nel campo non dovrebbe essere un deterrente, anzi.
4) Alcune curiosità degli utenti del blog: cosa guarda in tv? Le piacciono le serie televisive? Se sì, quali segue?
Sì, le serie televisive mi piacciono molto. Non sono fedele agli appuntamenti televisivi, per cui generalmente compro le serie in dvd e faccio delle visioni intensive. Ho avuto una grande passione per Friends, che riguardo periodicamente su dvd. Six feet under è stato una pietra miliare. Poi mi piacciono molto 24 (quando inizio con la prima puntata di una nuova serie, poi praticamente non riesco più a dormire), Glee, dr. House, una serie inglese di qualche tempo fa che si chiama Cold Feet. Ma anche Nip and Tuck, le prime tre serie di Lost, Desperate Housewives.
Fine 1° Round con Andrea Cinalli
5) Emilio Solfrizzi, che ha recitato una parte da protagonista in “Tutti Pazzi Per Amore”, è stato veramente pagato? Cioè ha baciato quasi sempre Stefania Rocca in tutti gli episodi, io l’avrei fatto gratis!!!
Intervista all'autore
Anche io. Stefania è una ragazza fantastica, oltre che un’attrice bravissima.
6) Chiara Poli, intervistata da noi, alla domanda principale “Perché non riusciamo a produrre qualcosa sul genere americano?” risponde:
“I problemi della fiction italiana sono due: le sceneggiature e la recitazione. La prima regola dello sceneggiatore è: “i personaggi devono parlare come parleresti tu”. I dialoghi devono essere verosimili, adeguati all’epoca e al contesto in cui vengono proposti. In Italia, invece, tutti scrivono frasi che suonano “false”, artefatte. E che vengono pronunciate da attori convinti di essere sul palcoscenico di un teatro: la recitazione cinematografica e televisiva è fatta di sguardi, di dettagli, di accenni. Da noi invece tutti gesticolano, esagerano, forzano tutto. Dialoghi, espressioni… Tutte forzature. A volte faccio zapping e mi pare di vedere una puntata de Gli occhi del cuore (la finta soap di Boris)…”. Che ne pensa al riguardo?
Penso che Chiara Poli abbia ragione in generale, con le dovute eccezioni. Di recente, solo per dirne una, ho visto C’era una volta la città dei matti, la miniserie in due puntate su Basaglia e sul suo sogno, che mi è sembrata recitata molto bene, oltre che scritta e diretta benissimo. Il capo dei capi, la meglio gioventù, Romanzo criminale, rappresentano altre vistose eccezioni in questo senso.
7) Parlando del suo telefilm, visto che secondo il mio modesto parere la prima stagione è stata ricca di emozioni, di colpi di scena e di tecniche narrative nuove per le fiction tv italiane viste fino ad oggi non rischia di aver fatto fare al suo splendido prodotto, già al suo esordio, un “salto dello squalo”? Nel senso che il pubblico di affezionati della serie ha ormai soddisfatto la sua curiosità telefilmica e quindi riuscire a stupirlo nuovamente con quello standard “di fuochi d’artificio” delle precedenti puntate non sarà - penso - un’impresa facile. Si sta preparando alla sfida? Qualche anticipazione per rassicurarmi?
Sì, abbiamo alzato il livello nella seconda serie, per così dire. Tanto che noi più che Tutti pazzi 2 lo chiamiamo “Tutti pazzi al quadrato”. Anticipazioni… beh, ci saranno un bel po’ di sorprese, ma lascerò che siano tali... Labbra serrate, tanto ormai ci siamo.
8) Lei è per caso un fan dei Matia Bazar? Il gruppo l’ha ringraziata per la presenza continua dei loro pezzi storici come colonna sonora del serial?
A me i Matia Bazar piacciono moltissimo sì. Possiamo dire che sono un fan storico. Dopo la messa in onda della seria, ho assistito a un loro concerto, in cui spesso prima dei pezzi (Solo tu, Stasera che sera) citavano la nostra serie. Mi è sembrato che ne fossero molto divertiti. Poi ci siamo incontrati e ci siamo ringraziati a vicenda, come è giusto.
9) Esistono libri (v. “La Vita E’ Un Telefilm”) che raccolgono le “quotes” celebri dei vari telefilm per la maggior parte americani. Sono per lo più battute esilaranti a volte anche ciniche dette dai protagonisti dei serials, le quali sono diventate Cult tra gli appassionati del genere televisivo. Sa, vedendo i ragazzi cresciuti di “Friends” o, se vogliamo rimanere legati alle nuove generazioni, ascoltando i dialoghi di personaggi come Hannah Montana (dell’omonima serie) o come i “nerdissimi” protagonisti di “The Big Bang Theory” non riesco a non ridere alle loro gag che sono tutte concentrate in circa 20-30 min di ogni episodio. Il dubbio mi viene: perché voi sceneggiatori italiani non riuscite a scrivere battute del genere? Qual è il problema? Vi pagano poco? O c’è altro che noi spettatori non sappiamo? Ovviamente rivolgo a lei questo quesito come rappresentante di tutta la categoria.
Non so. Messa così duramente, forse non ne siamo capaci… ma è una provocazione. Io non penso sia vero. Comunque ci sforziamo di farlo, con le nostre capacità e in buona fede. Insomma, noi scrittori ci proviamo, e speriamo di riuscirci, sempre.
10) Dopo questo successo tv che ha portato molti ascolti in casa Rai la sua carriera ha subito una svolta in positivo. La intervistano (come noi!) e i mass media parlano di lei e di quello che fa nell’ambito televisivo. Ma non è che fra poco la vedremo nei panni di regista di una teen comedy? Alla Fausto Brizzi maniera!
Una svolta in positivo? Non lo so, io sono sempre qui al computer scrivere, non ho avvertito nessuna differenza… e vorrei dire per fortuna. Quanto al futuro, non lo so. Scrivere, inventare storie, sbattere la testa per trovare delle battute brillanti mi piace moltissimo, ma il set mi affascina, io ho cominciato come assistente alla regia… vedremo. Ma scusi, deve essere per forza una teen comedy? Magari anche no... :-)
Fine 2° ed ultimo round con Domenico Marotta
Pubblicato anche su www.edesubitoserial.it.

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