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"Intervista all'Esorcista"

Da Risveglioedizioni
Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Spiritualità, Meditazione, Conosci Te Stesso, Filosofie Orientali, Osho, Fiore Vita, Risveglio Edizioni, Libri Pur non appartenendo alla fede Cattolica (come a nessuna Religione, quanto piuttosto ad una visione Spirituale del Mondo e dell'Universo in cui viviamo), condividiamo questo, a nostro avviso, interessante articolo, dal quale è possibile trarre molto spunti di riflessione...
Il termine 'esorcismo' indica un insieme di pratiche e riti volti a scacciare una presunta presenza demoniaca o malefica da una persona, animale o luogo. Che un essere soprannaturale possa prendere possesso di un essere vivente o di un luogo è una credenza diffusa in molte religioni. I posseduti non sarebbero cattivi né totalmente responsabili delle loro azioni. La persona preposta agli esorcismi è chiamata esorcista. La figura dell'esorcista è entrata a far parte della cultura main-stream nel 1973, quando il regista William Friedkin realizzò il celebre film L'Esorcista, tratto dall’omonimo romanzo (1971) di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura. Il romanzo era ispirato ad un articolo pubblicato dal Washington Post dell'agosto 1949, in cui era descritto un presunto esorcismo praticato ad un quattordicenne presso Mount Rainer, nel Maryland (fonte Wikipedia). Quelli che seguono sono alcuni stralci estratti da due interviste. La prima proviene dal saggio Interview with an Exorcist (2007) scritto da padre José Antonio Fortea, esorcista della diocesi di Alcala de Henares (Madrid), esperto demonologo e conferenziere. La seconda è stata rilasciata da padre Gary Thomas - sacerdote esorcista della Diocesi di San Jose, California - a Catholic Answers Magazine. Buona lettura... Prefazione Viviamo in un'epoca scettica, in cui l'idea stessa degli spiriti maligni personificati è etichettata sotto forma di residuo superstizioso del Medioevo. Le persone e le tradizioni religiose che credono nell'esistenza del diavolo e dei demoni sono spesso ridicolizzate e trattate come alienate dai tempi moderni. Secondo la mentalità contemporanea occidentale il male sarebbe solo il risultato di un ambiente sociale inadeguato o l'effetto di cause strettamente psicologiche, risolvibili o curabili attraverso un programma sociale o l'assunzione di farmaci. In quest'ottica, gli unici 'esorcismi' necessari sarebbero quei rimedi di ordine culturale che consentano di liberarci delle cattive condizioni sociali, l'ignoranza e le psicopatologie diffuse della nostra società. Numerosi cristiani - fra cui non pochi cattolici - hanno ceduto a questa mentalità. Si sono formati e si lasciano influenzare più dalla cultura vigente che dal Vangelo di Gesù Cristo e dall'insegnamento della Chiesa. Eppure basta una lettura superficiale dei Vangeli per riscontrare molti riferimenti espliciti ai demoni e alla possessione demoniaca. Anzi, possiamo vedere che la liberazione dagli spiriti maligni svolse un ruolo centrale nel ministero di Gesù, e che Gesù stesso citò tali atti di guarigione quali prove che Egli fosse il Messia (Mt 12,28; Mc 3, 22-27). Il nostro Signore scacciò i demoni con 'il dito di Dio' (Lc 11,20), per sua stessa autorità divina. Gesù comandò ai demoni di andarsene ed essi obbedirono (Mt 08:16; Mc 9,24). Il ministero di Gesù fu essenzialmente un ministero di riconciliazione, guarigione e di salvezza delle anime. Durante i Vangeli vediamo Gesù che guarisce le malattie fisiche e spirituali delle persone, e tra queste ultime vi erano quelle che contemplavano individui posseduti da spiriti maligni. L'esorcismo dagli spiriti maligni rientra negli atti di guarigione. Gesù concesse ai suoi apostoli proprio il ministero dell'esorcismo e della guarigione, cioè il potere di scacciare i demoni nel suo nome, fin dall'inizio del loro ministero (Mt 10, 1, 10 : 8; Mc 6, 7; Lc 9: 1, 10,17). Inoltre, quando gli apostoli chiesero a Gesù di insegnare loro la preghiera, Egli diede loro le potenti parole del Padre Nostro, compresa la sua strofa conclusiva: "liberaci dal male." Come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica, tali parole non si riferiscono solo ad una nozione astratta di peccato o di male, ma al maligno personificato in forma spiritica, in particolare in Satana, il Maligno (cfr CCC 2851-2854). Tale preghiera si riferisce generalmente alle tentazioni ordinarie del diavolo, ma comprende anche il concetto di possessione ed oppressione. Ove necessario la Chiesa continua a esercitare tale ministero di Gesù, esaminando con attenzione se si tratti di vera possessione, e autorizzando l'esecuzione del rito esorcistico ai sacerdoti addestrati, autorizzati dal loro vescovo. Nei casi di oppressione da spiriti maligni o maledizioni, è possibile guarire con una rinuncia allo spirito maligno o una rottura della maledizione attraverso il sacramento della Penitenza e della preghiera di liberazione. In questo affascinante libro dal titolo: Intervista con un Esorcista, il sacerdote esorcista José Antonio Fortea svela una serie di aspetti cruciali di tale ministero. Risponde a 110 domande sul diavolo, la possessione demoniaca e il percorso di liberazione. Nel testo fornisce le linee guida per determinare l'influenza degli spiriti maligni e le cruciali questioni spirituali che essa solleva, rivolgendosi a vescovi, sacerdoti e laici. I cattolici hanno bisogno di imparare a riconoscere la realtà del male, degli spiriti maligni e del Maligno. In questo modo possono imparare a discernere tra il bene e il male nella vita spirituale, tra la verità di Gesù Cristo e la non verità del Padre della Menzogna, cioè Satana. Ciò detto, sebbene ogni cattolico dovrebbe avere una conoscenza di base della realtà del male, allo stesso tempo è necessario evitare di essere eccessivamente preoccupati dal tema del diavolo. Il Maligno è in grado di irretirci con la disperazione, la paura, lo scoramento. Ma non dobbiamo temere! "Non esiste timore nell'amore, e l'amore perfetto scaccia il timore" (1 Gv 4,18). (...) I demoni sono in grado di concentrare i loro sforzi per influenzare la società? Il più grande potere dei demoni risiede nella tentazione con cui ci inducono al peccato. Dal momento che comunicano tra di loro, i demoni sono certamente in grado di lavorare insieme e concentrare gli sforzi per influenzare la società umana. Lo fanno mettendo a punto un insieme di strategie e praticandole in un luogo specifico. Sebbene desiderino tentare ogni singola anima per indurla al peccato, essi sono ben consapevoli che taluni individui hanno la capacità di influenzare la società nel suo complesso a causa della loro ricchezza, fama o potere. I mass media sono uno strumento di influenza particolarmente potente sulla società di oggi. Ed è per questo che i demoni prendono di mira soprattutto tali élite. Nella politica essi non sono mai neutrali; analizzano sempre la situazione e concentrano i loro sforzi su quei funzionari politici e candidati che (consapevolmente o inconsapevolmente) favoriscono i loro obiettivi. Qual'è il significato delle tre tentazioni di Gesù nel deserto? Nei Vangeli sinottici il diavolo tenta Gesù nel deserto, subito prima dell'inizio del Suo ministero pubblico (cfr Mt 4, 1-11; Mc 1, 9-15; Lc 4 : 1-13). Tali tentazioni sono quelle del pane, il potere e il riconoscimento mondano. La prima impressione è che la successione delle tentazioni non segua un ordine logico. In realtà la successione dell'attacco da parte del diavolo contiene una logica sottile e simbolica. Segue l'ordine delle tentazioni che qualsiasi anima subisce quando decide di intraprendere una vita spirituale. Ecco perché c'è un profondo simbolismo in queste tre tentazioni. Per prima cosa il diavolo tenta Gesù con le cose della carne, simboleggiate dal pane. Questa tentazione simboleggia ciò che l'asceta chiama la "notte dei sensi." Se l'anima resiste a questo tipo di tentazione (vale a dire gli appetiti del corpo), non vi è motivo per il diavolo tentatore di continuare quel tipo di provocazione, dal momento che l'anima si è fortificata contro di essa. Attraversata la notte dei sensi, il diavolo allora ricorre alla tentazione del potere terreno. Suggerisce all'anima la bellezza e le attrazioni del mondo da cui si è allontanata. Questo è il simbolo della "notte dello spirito", in cui l'anima è tentata dal mondo in cui vive, senza più goderne. Se anche questa tentazione non produce l'effetto desiderato, rimane il pericolo finale: l'orgoglio. Tali tre tentazioni simboleggiano le tipologie di tentazioni con cui dobbiamo misurarci nel corso della nostra vita spirituale. Si deve aggiungere che, in concreto, quelli che il diavolo utilizzò con Gesù furono espedienti particolarmente sottili. In primo luogo non gli fu chiesto di commettere qualcosa, ma di smettere di fare qualcosa, cioè il suo digiuno, trasformando le pietre in pane. Poi la tentazione riguardò il bene spirituale del mondo. Come se il diavolo dicesse: "Riconoscimi, e come ricompensa io sarò al tuo fianco. Tutto quello che chiedo è che tu mi riconosca; dopodiché ti aiuterò nel tuo lavoro di salvare le anime. Dov'è la tua umiltà? Possibile che tu non sia in grado di offendere te stesso in funzione del bene eterno delle anime?" Questa seconda tentazione è impregnata di un immenso significato spirituale. A Gesù non fu chiesto di smettere di essere Dio, ma di umiliare se stesso. E' la tentazione di fare un po' di male al fine di ottenere un gran bene. L'ultima tentazione è quella dell'orgoglio, cioè di essere riconosciuto pubblicamente. Tutto ciò a prescindere dal fatto che sia Dio stesso - a tempo debito - ad esaltare i Suoi servi. Qui è come se il diavolo dicesse: "Dio decide il tempo e il momento, ma allora perché non anticipare il momento? Perché restare nell'ombra quando una posizione di rilievo potrebbe contribuire a fare tanto bene in modo glorioso e spettacolare?" Questa terza tentazione è la più complessa e sottile delle tre. Perché Dio permette che abbiano luogo le possessioni demoniache? Sebbene in definitiva si tratti di un mistero, possiamo ipotizzare che Dio consenta la possessione per i seguenti motivi: - La possessione dimostra la verità della fede cattolica - La possessione punisce i peccatori che cercano un rapporto con il male - La possessione può tradursi in un beneficio spirituale. - La possessione può produrre insegnamenti genuini per l'umanità. Sappiamo che Dio consente la malattia fisica, la quale spesso suscita un aumento della fede. Quindi per motivi simili consente la possessione, che spesso determina anch'essa una fede profonda. La possessione è un fenomeno in cui la potenza di Dio, di Cristo, e della Chiesa in maniera indiretta vengono chiaramente dimostrate. E' come una finestra aperta attraverso cui possiamo osservare il mondo di odio della sofferenza demoniaca; una finestra attraverso la quale si intravede una parte del potere invisibile delle nature angeliche. Ed il bene che scaturisce da tutto ciò di solito viene assorbito dai presenti per il resto della loro vita. Dico 'di solito' in quanto la semplice presenza nel corso di un rito di esorcismo non garantisce una fede più profonda. Ci sono individui che dopo aver assistito ad un esorcismo attribuiscono quanto vedono ad elementi naturali (o ignoti). Il che non sorprende, dato che perfino al tempo di Gesù vi furono molte persone che non credettero in Lui anche dopo aver assistito ai suoi miracoli. Indipendentemente dalle manifestazioni a cui assistiamo, non esiste fede senza grazia. Se una persona decide liberamente di resistere all'invito interiore e invisibile della grazia, può anche vedere il cielo aprirsi e ascoltare la voce di Dio parlargli direttamente, e convincersi di stare avendo delle bizzarre allucinazioni. Non è ciò che sperimentiamo che accende le nostre anime immortali con la fiamma della fede; è la grazia di Dio. *       *       * Padre Gary Thomas è l'esorcista incaricato della Diocesi di San Jose, California. Nel 2005, il suo vescovo lo incaricò di recarsi a Roma per approfondire la conoscenza del rito esorcistico. In Italia il sacerdote lavorò come apprendista al fianco di padre Carmine De Filippis, esorcista veterano, il quale contribuì in modo determinante a completare la visione di padre Thomas sulla realtà del male. La sua formazione fu narrata nel libro del 2010: The Rite - The Making of a Modern Exorcism. A fine 2012 il conduttore radiofonico di Catholic Answers intervistò don Thomas in diretta telefonica. Quella che segue è una sintesi dell'intervista. Di P. Coffin Coffin: Satana è in grado di leggere i nostri pensieri? Padre Thomas: Satana può avere influenza, credo, sui nostri pensieri e sentimenti, ma non ci conosce bene quanto noi conosciamo noi stessi. Non può predire il futuro. Coffin: È vero che l'attività satanica è in aumento negli ultimi anni? Padre Thomas: Quelli che oggigiorno si dilettano nell'idolatria e nel paganesimo (sia cattolici che non cattolici) sono molti di più rispetto a 20, 25 anni fa. Benedetto XVI ha detto: "Quando la fede diminuisce, cresce la superstizione." E io aggiungerei, come un corollario, che "Quando la fede diminuisce, aumenta l'oscurità." Perché siamo tutti esseri spirituali, siamo tutti alla ricerca di significato; e se non troviamo significato nei concetti promossi dalla Chiesa, lo cerchiamo altrove. E a causa della nostra natura imperfetta, spesso siamo attratti da cose che, lungo la strada, possono fare più male che bene. Coffin: Parliamo di livelli di attività demoniaca, a partire da quello che forse è sul gradino più basso. Che cos'è l'infestazione? Padre Thomas: L'infestazione è la possessione di un oggetto. Ha luogo, ad esempio, quando un demone o uno spirito disincarnato si attacchi ad una casa. Potrebbe essere a causa di un rituale satanico eseguito in quel luogo o dell'influsso di una setta satanica stanziata per lungo tempo in quel luogo. Coffin: L'attività demoniaca che si colloca su un livello di intensità maggiore rispetto all'infestazione dovrebbe essere l'oppressione, che consiste in un attacco fisico. Spesso ne sono stati vittime i santi. Padre Thomas: Sì, l'oppressione si concretizza in una sorta di depressione, in cui la persona è piena di ansia e spesso attanagliata da un immotivato senso di disperazione o sconforto. L'altra forma collegata all'oppressione è l'ossessione, in cui la persona è sopraffatta dall'idea che la propria vita sia influenzata da Satana. Ma in entrambi i casi la vittima può continuare a funzionare normalmente e continuare a vivere senza sospettare alcunché. L'idea che un demone possa albergare in una persona non corrisponde a realtà. A volte si appiccicano a qualcuno, possono lavorare con qualcuno e stargli intorno - in un certo senso - ma in realtà non sono mai all'interno della persona. Coffin: Passiamo al grado di attività più raro, cioè la possessione, nota anche come possessione involontaria. Ritiene che il diavolo assuma il pieno controllo della volontà della persona al punto da trasformarla in una sorta di burattino di Satana? Padre Thomas: Un demone non può controllare l'anima di una persona, ma soltanto il suo corpo. Ora, il discorso sulla volontà è complicato, dato che a mio giudizio volontà e anima procedono di pari passo. Ad ogni modo credo che la volontà di un posseduto sia compromessa, cioè con funzionalità limitata. A volte si giunge a non essere più in grado di provvedere ai bisogni fisici. Una persona che accetti il demone ('integrazione') può essere completamente posseduta e non essere più in grado di assumere decisioni per proprio conto. Coffin: Quali sono i sintomi della possessione demoniaca, e come si distinguono dalla malattia mentale? Padre Thomas: Uno di essi è il rotolamento degli occhi, di solito causato dall'avversione al sacro. Incapacità di guardare il crocifisso. Incapacità di stazionare all'interno di una chiesa. La conoscenza di cose mai divulgate può essere un segno; le persone che sanno qualcosa che non hanno motivo di sapere su di me, una situazione o il futuro. Un altro sintomo è parlare correntemente una lingua su cui non si ha alcuna competenza. Tali sproloqui spesso hanno luogo durante una preghiera di liberazione o un esorcismo formale. Anche il possesso di una forza sovrumana può essere un indizio, così come le contorsioni facciali e il mutamento della voce. A volte il loro volto può assumere l'aspetto di un rettile o di un serpente, spettacolo a cui ho assistito in taluni casi. Si tratta di un cambiamento che avviene non solo a livello somatico ma anche fisico, dato che per qualche istante è come se si assistesse ad un temporaneo spostamento della struttura ossea. Sì. So che sembra folle, ma in realtà l'ho visto con i miei occhi che nei posseduti ha luogo un cambiamento nel profilo del volto. Mi piacerebbe poterlo descrivere meglio. Inoltre i posseduti si riconoscono nel contesto delle preghiere. La preghiera del rito, quando si nominano i santi, può causare grande dolore ai demoni. Il contatto con l'acqua santa o un crocifisso può provocare loro una sensazione di bruciore. Coffin: Le preghiere [del rituale] sono recitate in latino o in volgare? Padre Thomas: In latino [nei paesi di lingua inglese]. Coffin: Senza interruzioni, quanto tempo serve per recitare il rito dall'inizio alla fine? Padre Thomas: Circa 35-45 minuti. Coffin: Il rito viene officiato in chiesa o in una casa? Padre Thomas: Personalmente solo in chiesa, perché è un luogo sacro, e ho bisogno della vicinanza del Santissimo Sacramento. Inoltre, nella chiesa abbiamo più controllo. Siamo in grado di bloccare le porte. Ci disponiamo in un cerchio in una zona spaziosa della chiesa. Benedico tutto il gruppo con l'acqua santa, compresa la persona posseduta. Poi si declamano delle preghiere pre-esorcistiche con le quali si glorifica Dio, si riconosce il potere di Dio e si avverte chiaramente i demoni su ciò che possono e non possono fare. Tutti questi passaggi hanno luogo prima dell'inizio della esorcismo formale. Il loro effetto è quello di fare capire ai demoni chi è che comanda. Tutto ciò che è stabilito prima, e non è nel rituale vero e proprio. Coffin: Come fa a sapere che gli spiriti maligni hanno lasciato il posseduto? Padre Thomas: Sai che l'esorcismo è terminato quando cessano le manifestazioni. Ma le preghiere non cessano con esse, perché spesso i demoni ci inducono a pensare che si siano arresi. Così, anche quando cessano le manifestazioni, si continua per un lungo lasso di tempo a declamare le preghiere del rito. Alla fine si dichiara che il demone ha lasciato la persona, e si chiede conferma alla persona interessata. Fonte:  www.renewamerica.com www.catholic.com www.anticorpi.info

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