Su “Il Quotidiano della Calabria” (30 ottobre 2013, pag. 44) si parla di AtlantideKids!
Leggere e crescere l’agenda è sul blog
Con AtlantideKids Barbara Ferraro suggerisce libri ed eventi culturali da proporre ai ragazzi
di ISABELLA MARCHIOLO
GLI italiani leggono sempre meno, in Calabria, poi, la classifica precipita in picchiata. Volendo farsi scoraggiare dai numeri non sembra più il settore giusto su cui investire tempo e passione (oltre che aspettative economiche), eppure c’è chi, come Barbara Ferraro, lavora da anni nell’ambiente dell’editoria e non ha intenzione di cambiare.
Originaria di Acri e residente a Roma con la famiglia, madre di due figli, dopo diverse esperienze insieme a editori e operatori del teatro nel campo della letteratura per l’infanzia, da tre anni ha fondato un blog, AtlantideKids, dove dà il suo contributo alla promozione della lettura recensendo tutto ciò che le librerie offrono per il target dei bambini e ragazzi. Che, secondo le statistiche, pare essere quello che salverà i libri: nel generale trend negativo infatti sono loro, i più giovani, a trainare il mercato italiano.
«Credo sia vero – dice Barbara- ma purtroppo è vero anche che in una nazione in cui non si legge da adulti si leggono le cose sbagliate pure da bambini. In questo target la percentuale sale grazie ai libri di facile consumo, che del libro hanno solo il supporto, tutto il resto è intrattenimento leggero, confusione, colori sguaiati, finte morali. Consumi che non lasciano il segno,che non impegnano e non coinvolgono. In Italia – aggiunge – manca
la lettura consapevole, non si educa a leggere. Sono rari i bambini ai quali si dà l’opportunità di metabolizzare, di scoprire come nascano e si evolvano le storie». AtlantideKids prova a indirizzare i genitori verso libri stimolanti da proporre ai figli. Ma non solo: a rendere originale l’iniziativa di Barbara Ferraro è un’agenda on line su eventi legati al libro a cui i bambini possono partecipare, dai reading animati agli itinerari legati alla letteratura. Ed è un rapporto di fiducia tra mamme, perché Barbara sperimenta sul campo con i figli tutto quello che consiglia: atlantidekids.wordpress.com si presenta come un taccuino per “leggere, fare, visitare, crescere” tra titoli (la blogger ammette una predilezione per l’albo illustrato, «strumento essenziale per fornire ai bambini la capacità di costruire un proprio gusto che si discosti da quello dell’omologazione»), calendari settorializzati per chi ama le fiabe, l’archeologia o le scienze, e post dedicati alle app. Con attenzione alle produzioni “indipendenti” ma senza snobismo: «Harry Potter, Geronimo Stilton, I diari di una Schiappa… molti genitori storcono il naso ma possono essere letture complementari valide alla quali è necessario alternare i classici, nelle loro versioni originali, gli albi illustrati, i fumetti di qualità».
Tornando all’agenda, per ora le segnalazioni riguardano prevalentemente Roma e dintorni, ma c’è qualche suggerimento replicabile in Calabria: «Tra le cose più belle – dice Barbara – organizzate a Roma per i bambini ci sono le passeggiate archeologiche o i laboratori di lettura al Parco dell’Appia antica. Iniziative come queste sarebbero semplicissime da mettere in atto in Calabria; leggere, ad esempio, libri d’avventura in uno dei castelli dei nostri borghi antichi».
Aspettando che qualcuno colga le idee (e che qualche ente le sostenga) ai genitori calabresi propone di «tenere d’occhio le attività di Nati per Leggere e, nei mesi estivi, le letture di Flashbook, libri ad alta voce in luoghi all’aperto,eventi ad accesso gratuito». A proposito di costi, ogni madre e padre sa quanto pesi sul bilancio familiare la programmazione del tempo dei figli, che viene riempito soprattutto dallo sport, importante ma non alla portata economica di tutti. Minor interesse destano nei genitori le attività culturali, che invece, dove esistono, hanno costi più contenuti. E’ ancora un fatto di educazione? Barbara Ferraro, che tra l’altro ha lavorato con la Fondazione Roberto Rossellini («ho scoperto nel regista un cantastorie eccezionale»), e il Teatro la Fenice di Venezia raccontando l’opera ai bambini, commenta: «Iniziative come quelle che segnalo nel mio blog sono molto impegnative per progettazione e messa in opera; necessitano di varie competenze, come quella di riuscire a rapportarsi con un pubblico esigente come quello costituito da bambini. Se un libraio decidesse di dedicare un pomeriggio a settimana alla lettura ai bambini avrebbe un pubblico interessato e numeroso; molti, ne sono certa, rinuncerebbero al calcio o al nuoto per parteciparvi (e i genitori sarebbero felici di spendere molto meno) ma se il libraio non ha gli strumenti per farlo con competenza sarebbe controproducente. Peccato che di librai lungimiranti, istituzioni museali attente, scuole dinamiche o biblioteche vive ce ne siano pochi».
Con la Calabria Barbara mantiene un legame forte (tanto che, per restare in tema di lettura, rispondendo a queste domande pensa subito al riscontro che avranno su chi le leggerà da qui, sul nostro giornale). «Ho vissuto in Calabria – racconta – fino a quando non l’ho dovuta lasciare per l’università. Da allora ho un rapporto con essa come soffice, ovattato giacché ritorno quando è scintillante perle luci natalizie o per quella estiva del sole, che solo in Sila assume il colore ambrato che associo al ricordo. È il luogo degli affetti, dell’infanzia; il posto in cui ritrovo i miei cari. Ma in certe occasioni la Calabria inciampa ancora sul pregiudizio; è sempre meno forte, sempre più relegato in un angolo, ma ancora c’è, e macchia quest’immagine bianchissima che ho della mia terra».