Buon giorno e buona domenica a tutti. Grazie alla casa editrice Corbaccio abbiamo il piacere di ospitare nel nostro blog, una grande scrittrice, Lady Link.
Charlotte Link a soli quarantadue anni ha già scritto moltissimo e cambiato diversi generi letterari. Ha iniziato, ancora adolescente, con un romanzo storico mentre ora si dedica prevalentemente agli phsyco-thriller, come l’ultimo, appena uscito in Italia, La doppia vita.
È una delle scrittrici tedesche contemporanee più affermate.
Deve la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, ha avuto molto successo anche con i suoi romanzi psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro occupa per mesi i primi posti delle classifiche tedesche.È pubblicata in Italia da Corbaccio. Tra i titoli: La casa delle sorelle, L'uomo che amava troppo, L'ospite sconosciuto, Un difficile eredità.
Prima di cominciare voglio farti sapere che è un grande onore e piacere per noi poterti intervistare e ospitare nel nostro blog. 1. Siamo molto curiose di sapere quali sono gli autori che preferisce e che in qualche modo sono stati, o sono tutt'ora, la tua fonte d'ispirazione?
Devo dire che in genere non mi ispiro tanto ad altri autori, quindi la verità è che fatico a rispondere a questa domanda.
2.Nel corso del la tua carriera come scrittrice hai affrontato molti generi letterari, saga familiare, thriller, romanzi storici. Quale di questi ti “riesce” più spontaneo o ti rappresenta di più?
In ogni epoca della mia vita c’è stato un genere che mi era più congeniale, in questo momento quello che più mi rappresenta è lo psicothriller.
3.Quanto tempo hai impiegato per scrivere il tuo primo romanzo e quali sensazioni hai provato quando hai appreso che sarebbe stato pubblicato?
Ho impiegato tre anni a scrivere il primo libro, e quando ho appreso che sarebbe stato pubblicato ho davvero faticato a crederlo, perché era una cosa sulla quale non contavo assolutamente.
Fin dal principio so che devo mantenere la distanza, quando mi accorgo che mi sto lasciando coinvolgere oppongo resistenza perché so che lasciarsi coinvolgere eccessivamente è sbagliato. Nel caso specifico di questo romanzo non è sempre stato facile mantenere le distanze.
5. Il protagonista è uomo molto disturbato che osserva le vite di altre donne. E' difficile per te entrare in empatia con questi personaggi e quanta ricerca è necessaria per rendere reali queste figure così complesse?
Non mi è mai difficile entrare in empatia con i miei personaggi, nemmeno quando sono tutto l’opposto di me. Mi è facile seguire il loro percorso, la loro evoluzione e mi riesce facile anche descriverli.
6.I tuoi personaggi sono molto profondi, in ciascuno dei suoi romanzi, ti ispiri a persone reali o nascono al cento per cento dalla tua mente?
Dipende. Credo che in ogni personaggio dei miei libri un po’ di ispirazione provenga dalla realtà, ma la percentuale è variabile. Tuttavia quello che non faccio mai è prendere persone che conosco veramente e trasferire le loro vite sulle pagine dei libri.
7. Di tutte le storie che hai raccontato c'è un protagonista che ti è rimasto più impresso nella mente, se ce né uno?
E’ difficile dirlo, perché in ogni libro c’è almeno un personaggio che ho amato molto. Poi però arriva il libro successivo e i personaggi dei libri precedenti mi sembrano lontani. Tuttavia direi che in quest’ultimo romanzo mi sono sentita molto vicina a Gillian.
8.Molti dei tuoi romanzi sono ambientati in Inghilterra. Che cosa significa questo paese per te?
L'Inghilterra è un paese che mi ispira moltissimo, anche se non mi so spiegare il perché. In un libro sono due gli ingredienti fondamentali, l’idea di partenza e il luogo in cui si svolge l’azione. La mia idea di partenza potrebbe svolgersi in un qualunque paese europeo, ma evidentemente l’Inghilterra è il paese che preferisco.
Questi fatti fanno parte della mia storia personale e familiare. Le vicende a partire dal 1963 in poi appartengono direttamente alla mia storia – io sono del ’63 –, mentre la ricostruzione della Germania, che riguarda un’epoca precedente, appartiene alla storia dei miei genitori. Gli anni del terrorismo li ho vissuti con grande coscienza. La caduta del muro di Berlino è il fatto più importante degli ultimi decenni del mio paese e io ho inserito nel libro tutti i miei sentimenti rispetto a queste vicende.
10.Ultima domanda e poi ti lasciamo lavorare... qual'è il luogo che preferisci per scrivere i tuoi romanzi e cosa ci puoi anticipare del tuo “futuro” sempre nel campo della scrittura?
In linea di massima non racconto mai niente del romanzo che ho in corso, perché finché non è finito resta una cosa ancora molto intima. La cosa che preferisco è scrivere alla mia scrivania, ho una stanza molto piccola nella quale lavoro, piccola ma con una bellissima vista su Wiesbaden, dove vivo. Inoltre ci vogliono assolutamente tutti e tre i cani che sonnecchiano accanto a me e il rumore del loro russare, che ha un effetto riposante su di me.
Ti ringraziamo tantissimo per il tempo che ci hai dedicato, è stato un vero piacere.