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[Intervista]- Cinzia Giorgio, ovvero l'insostenibile leggerezza del talento

Creato il 01 luglio 2013 da Luca Filippi
[Intervista]- Cinzia Giorgio, ovvero l'insostenibile leggerezza del talentoCinzia Giorgio ha il dono della versatilità e dell’eclettismo. Laureata in Lettere Moderne e in Lingue Orientali, nel 2002 ha vinto una borsa di studio della Fondazione Bellonci con un progetto di ricerca del Rinascimento italiano nel fumetto. Alla attività di saggista, affianca quella di scrittrice, con occhio particolarmente attenta alle atmosfere noir. Nel 2011 è tra i cinque finalisti del prestigioso premio Tedeschi con il romanzo L’enigma Botticelli, che viene pubblicato dalla casa editrice Melino Nerella.Cinzia ha risposto ad alcune domande per i lettori de “La vibrazione nera”.
La tua produzione letteraria spazia dal teatro al thriller, passando per la saggistica: esiste un genere letterario che prediligi e che trovi più adatto alle tue attitudini?
No, non riesco a scegliere tra la narrativa, il teatro e la stesura di saggi e articoli scientifici. Mi piace scrivere di tutto e mi piace soprattutto il lavoro preparatorio che consente la scrittura: la ricerca. Passo intere giornate in biblioteca a contatto con manoscritti e documenti.
Tra i tuoi saggi troviamo "Il Rinascimento Italiano nel fumetto" e "Disegno letterario: Il fumetto come strumento educativo". Pensi che il fumetto, e in particolare la "graphicnovel", possa svolgere un ruolo nell'avvicinare i lettori, specie quelli più giovani, alla Storia?
Ne sono fermamente convinta. Pensa che qualche anno fa ero a Cambridge per lavoro e mi sono imbattuta nella versione a fumetti dei classici di Agatha Christie. Un esperimento interessante, ho pensato. Quando poi ho visto quei volumi nelle borse di persone di tutte le età si è rafforzata la mia tesi sui fumetti come strumenti didattici. Ricordiamo che i fumetti sono stati inventati dall’arte: in alcune pitture si leggono chiaramente delle scritte che indicano il parlato. Si pensi a certe Annunciazioni, in cui l’angelo ha sulla sua testa, oltre all’aureola, anche una sorta di piccola pergamena aperta in cui si legge “Ave Maria, gratiaplena…”
[Intervista]- Cinzia Giorgio, ovvero l'insostenibile leggerezza del talentoIl tuo ultimo romanzo "L'enigma Botticelli", finalista al premio Tedeschi, è un avvincente thriller che prende le mosse nel 1475, nella Firenze medicea, per poi snodarsi nell'epoca contemporanea tra Roma e Venezia. Qual è stata la scintilla (un'immagine, una lettura, una suggestione...) dalla quale è scaturita l'idea alla base del libro?
La scintilla è nata fin da bambina. Adoravo Botticelli. È per colpa sua che mi sono laureata in Storia del Rinascimento. Da quel vecchio amore il passo è stato breve. Ho unito la mia passione per la scrittura con Botticelli, aggiungendoci un pizzico di sano mistero.
La protagonista de "L'enigma di Botticelli" è Sofia Anastopoulos, storica dell'arte di origine greca, coinvolta in un'indagine dal respiro internazionale, alla ricerca di un segreto oscuro sul grande artista Botticelli. Come si è svolto il lavoro di documentazione e quanto ti ha impegnato?
La parte storica mi ha portato via moltissimi mesi di archivio e documentazione. Non volevo tradire Sandro Botticelli, consegnando ai lettori un romanzo storicamente inverosimile.
La protagonista de "L'enigma di Botticelli": Sofia Anastopoulos. Quanto c'è di te in lei e in che cosa siete differenti?
Sofia è completamente diversa da me. Lei è una studiosa presa solo dal lavoro e poco propensa alla vita sociale. Ragiona per associazioni di idee ed è una persona schiva. Ma ciò che ci differenzia del tutto è la sua specializzazione nella pittura veneta. Non che a me non interessino artisti come Bellini, Giorgione e Tiziano, ma ho un debole per i fiorentini!
Si è recentemente conclusa la fiction "The Borgias" su La7. Hai avuto modo di seguirla e cosa ne pensi? Ritieni che la fiction storica, nonostante i suoi limiti, possa rappresentare uno stimolo, per gli spettatori, ad approfondire alcune tematiche leggendo e documentandosi di più?
L’ho vista ma non sono stata costante. L’ho trovata insopportabilmente hollywoodiana e storicamente inattendibile. Su tanti fronti. L’argomento era interessante e meritava più di una semplice riduzione a soap-opera. Ho il timore che queste fiction non stimolino affatto lo spettatore ad andare a leggere, per esempio, una buona biografia di Lucrezia Borgia come quella di Maria Bellonci.

Parliamo della tua attività di scrittrice: che cosa bolle in pentola?

Sto facendo lavoro di ricerca per il mio prossimo thriller. Sarà dura, anche perché l’argomento è anche piuttosto delicato. Ma confido nelle mie care biblioteche!
Grazie a Cinzia, che potete contattare sul suo sito
Qui sotto trovate un video con un suo intevento su La7 a proposito del suo romanzo "Incognito".

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