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Intervista con Alberto Mesirca, quinta parte

Creato il 13 novembre 2010 da Empedocle70
Intervista con Alberto Mesirca, quinta parte
Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli ti sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Direi loro di capire davvero se sono convinti della propria scelta, perché non mancheranno i momenti difficili, in cui si deve stringere i denti, a volte sopportare e andare avanti. Le gelosie, frustrazioni e cattiverie davvero non mancano nel nostro mondo.
Poi di non abbattersi mai, di capire in cosa si è davvero speciali, di scegliere un repertorio per il quale la gente li riconosca, di muoversi sempre per primi e non aspettare mai che suoni il telefono. Di collaborare molto con gente di altre discipline, di mantenere l’umiltà, di studiare sempre con il piacere della ricerca. Di leggere e mantenere vivi altri interessi, perché questi possono portare molti vantaggi allo stesso suonare.

Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?
Mi piacerebbe continuare ad esplorare il repertorio del mio strumento in maniera sistematica, dedicandomi a molti compositori dei quali conosco solo una parte delle opere … mi piacerebbe collaborare con molti musicisti, suonare con grandi artisti come Giuliano Carmignola, Mario Brunello, Enrico Bronzi …
Prossimi progetti:
- l’incisione integrale delle opere per chitarra sola del compositore haitiano Frantz Casseus, in collaborazione con Marc Ribot (il grande chitarrista di Tom Waits) e Gert-Jan Blom, direttore della Metropole Orchestra di Amsterdam, a novembre;
- lavoro di ricerca e studio musicologico della tradizione musicale “sufi” in Turchia (Istanbul, Konya, Cappadocia), collaborazione con altri artisti per la creazione di una biblioteca mediatica riguardante questa tradizione e creazione di performances in europa. Il progetto, che prende il nome “The Library Production of Memory”, è finanziato dalla Comunità Europea e da Istanbul capitale della Cultura 2010;
-Incisione delle opere di Francesco da Milano contenute nel manoscritto di Castelfranco, in collaborazione col liutista Franco Pavan;
-concerti a Venezia, Vienna, Salisburgo (con il flautista dei Wiener Philharmoniker Matthias Schulz e il cellista Martin Rummel), Kassel, Varsavia … a Febbraio ad Amsterdam al Concertgebouw e per la Società dei concerti di Brescia con Dimitri Ashkenazy; a Marzo per la prima volta all’Università di Auckland, Nuova Zelanda, in cui tengo un corso e due concerti con orchestra; a Maggio a Padova col grande Domenico Nordio … e così via.

Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Sono musicista perché amo questo mestiere, mi piace passare ore con lo strumento in mano. Credo che il fare musica possa giovare moltissimo ai ragazzi oggi: disciplina, rispetto, autocritica, ricerca, sconfiggere le paure, suonare con gli altri, porsi degli obiettivi, l’esprimersi e l’essere creativi sono tutte caratteristiche dell’esperienza musicale.
Purtroppo al giorno d’oggi chi fa musica, chi dà valore a cose che non siano misurabili in denaro, non ha una posizione favorevole; tuttavia noto già che moltissime persone sentono la necessità di scappare dalla loro realtà quotidiana, in cui l’impoverimento culturale e la superficialità dominano, per cercare nella musica altri valori.

grazie Maestro!
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