Di Edoardo Ullo e Fabio Cecco d’Ortona
Giochi come Hatred, inutile nascondercelo, lasciano il segno. L’estrema violenza con la quale si presentò lo scorso mese di ottobre lasciò molti (noi compresi) esterrefatti.
Non abbiamo parlato molto di questo titolo che fin da subito ha oggettivamente impressionato per la sua crudezza. Senza troppi giri di parole abbiamo voluto parlare con Destructive Creations, gli autori di Hatred. Abbiamo inviato loro le domande qualche giorno prima che che la politica italiana parlasse di PEGI e di videogiochi violenti.
Abbiamo provato a capire cosa c’è dietro Hatred. Ed il perché. Ha risposto alle nostre domande Przemyslaw Szcepaniak, business development manager del team polacco.
A seguire le domande in italiano ed in inglese.
Presentatevi, quali esperienze avete prima di Hatred?
Przemyslaw Szcepaniak:
Ciao, il mio nome è Przemyslaw Szczepaniak e mi occupo dello sviluppo dell’impresa con mansioni di PR e supporto verso la community per Destructive Creations. Ho lavorato per un paio di compagnie di giochi per mobile (Bushido Games, Artifex Mundi) prima di iniziare a collaborare con Destructive Creations.
Destructive Creations Studio è stato fondato da Jaroslaw Zielinski l’anno passato. La maggior parte del team è costituito da amici nel settore dell’industria del gaming, quindi non è stato difficile trovare dei professionisti. Insieme abbiamo diversi anni di esperienza nel settore e abbiamo prodotto perlopiù progetti per The Farm 51.
Parlateci di Hatred. Cosa vi ha spinto a sviluppare un videogioco di questo genere e da quali riferimenti (titoli passati, film e così via) avete preso spunto?
Przemyslaw Szcepaniak:
Hatred è un twin-stick shooter dalle tinte dark, misantropo e isometrico, nel quale prendi il controllo di un antagonista pieno di odio nei confronti dell’umanità. Il suo unico scopo è quello di togliere la vita al maggior numero di persone possibile e morire in maniera spettacolare.
Il nostro CEO (Jaroslaw Zielinski) ha sempre voluto un successore spirituale di Postal 1. È un grande fan di questo titolo, ma ha voluto aggiungere qualcosa di più oscuro alla sua creazione, la principale ispirazione è stata proprio questo gioco. C’è anche un po’ dell’atmosfera di Sin City.
Cosa offrirà esattamente Hatred al gaming, che non è già stato mostrato finora?
Przemyslaw Szcepaniak:
L’esperienza di gioco che Hatred ha da offrire è diversa dai titoli che siete abituati a giocare al giorno d’oggi. Giochi nei panni di un ragazzo cattivo che odia tutti e che vuole la loro morte. Non molti sparatutto nel mercato mostrano l’azione con telecamera isometrica in un’atmosfera dark come questa e in un tale contesto (se ce ne sono). È molto divertente e prevede varie location free roam. Grande fisica, tanta distruzione e un approccio tattico vi daranno un bel tipo di intrattenimento.
Si parla troppo spesso, almeno recentemente, dell’eccessiva violenza nei videogiochi. Credete che giochi molto violenti possano condurre a strani comportamenti? Oppure, come ogni forma di intrattenimento, andrebbe presa per tale senza farsi troppi problemi a riguardo?
Przemyslaw Szcepaniak:
Non credo che porti direttamente alla violenza, se intendi questo. Ci sono motivi molto più seri per cui la gente agisce violentemente come la povertà, il rifiuto sociale, la politica, a causa di malattie mentali e così via. Ovviamente bisogna essere ragionevoli col tempo che si passa coi videogiochi e i bambini hanno bisogno di essere controllati sul tipo di intrattenimento a cui hanno accesso.
Sentite di avere una sorta di responsabilità nel rilasciare un titolo come questo? E che tipo di impatto potrebbe avere sui giocatori?
Przemyslaw Szcepaniak:
Dovreste fare la stessa domanda a molti altri sviluppatori, registi o scrittori. Noi stiamo rilasciando un gioco per adulti. Questo significa che non è pensato per ragazzi e che potrete vedere da voi di che tipo di gioco si tratterà. Non possiamo sentirci responsabili per l’uso sbagliato o di una errata interpretazione del nostro gioco, non possiamo essere responsabili se qualcuno sotto l’età richiesta lo gioca. Agiamo rispettando la legge e non dobbiamo nascondere niente ad essa. L’impatto dipenderà dai giocatori, alcuni lo odieranno e ne rimarranno scioccati, altri lo ameranno per la sua purezza ed onestà. Noi non forziamo nessuno a comprarlo.
Siete preoccupati col tipo di reazione che un gioco come Hatred potrebbe scatenare, anche al di fuori del settore gaming?
Przemyslaw Szcepaniak:
Abbiamo già visto e sentito alcune reazioni in TV e radio. Sono state perlopiù negative, ma che tipo di reazioni si possono aspettare dai media che non capiscono e non conoscono il mercato del gaming? Loro invitano esperti che non sanno quello di cui stanno parlando e che non hanno nemmeno un minimo di esperienza nel settore. Noi non le prendiamo seriamente. E non siamo interessati a farlo, perché saranno i giocatori a decidere se quel che vedono è piacevole o meno.
Cosa pensate delle reazioni di pubblico e critica al vostro primo trailer? E quando Epic (sviluppatore di Unreal, il motore di gioco) non ha voluto accostare il proprio marchio al gioco?
Przemyslaw Szcepaniak:
Non siamo preoccupati della critica e le reazioni negative ci hanno dato ben più visibilità di quanta ce ne aspettassimo – sono servite a dare una accelerata alla nostre attività da PR.
Per quanto riguarda Epic Games. Abbiamo comprato la licenza dell’engine come ogni sviluppatore e loro ci hanno solamente chiesto (in maniera educata) di rimuovere il logo dal trailer. Non è successo nient’altro. Abbiamo ancor più rispetto per loro, perché si sono comportati come personali normali, non come una grande corporazione.
Come vi siete sentiti subito dopo aver saputo dell’esclusione di Hatred su Steam Greenlight? E qual è stato il vostro stato d’animo subito dopo il ripensamento di Gabe Newell?
Przemyslaw Szcepaniak:
Sorpresi e scioccati. La prima in senso negativo, la seconda in senso positivo. Voglio dire, chi avrebbe potuto immaginare un dietrofront di questo genere? Nemmeno noi! Fortunatamente è finita bene per noi.
Rilascerete una demo prima dell’uscita ufficiale?
Przemyslaw Szcepaniak:
Non proprio, non abbiamo pianificato il rilascio di una demo.
Quale sarà il punto di forza di Hatred?
Przemyslaw Szcepaniak:
Distruzione, fisica ed effetti. Non molti giochi possono mostrare questi aspetti in maniera realistica, non molti giochi permettono di distruggere quasi tutto lungo la tua strada, e attraverso una visuale isometrica.
Avrà un tasso di rigiocabilità?
Przemyslaw Szcepaniak:
Sì, l’avrà. Ogni volta che testiamo i livelli (che sono free roam) li giochiamo in maniera diversa, iniziandoli con differenti approcci. Questo è dovuto alla difficoltà e al tipo di quest da conseguire. A volte c’è solo bisogno di pensare un po’ di più alla tattica per finire ogni stage.
State lavorando ad altri progetti?
Przemyslaw Szcepaniak:
In passato. La maggior parte dei progetti a cui abbiamo lavorato erano per The Farm 51. Come Destructive Creations stiamo lavorando soltanto ad Hatred fin dagli inizi.
State cercando un publisher? Se si con chi siete in contatto?
Przemyslaw Szcepaniak:
Prima di tutto vedremo quali sono i risultati con la distribuzione per PC. Non siamo in contatto con nessun publisher legato al mercato console per una ragione. L’AO (Adult Only) rating può essere problematico in USA e Canada riguardo al rilascio su console. Hatred non è stato ancora classificato dal PEGI, perché il gioco dev’essere prima terminato per esserlo. Quando avremo più chiarezza, penseremo ad un eventuale porting su console.
ENGLISH VERSION
Introduce yourself, what developing experiences have you had before Hatred?
[Przemysław Szczepaniak, Business Development Manager] Hi, my name is Przemysław Szczepaniak, and I take care of business development and PR/community support in DC. I used to work in a couple of mobile gaming companies (Bushido Games, Artifex Mundi) before I started cooperating with Destructive Creations.
DC Studio was founded by Jarosław Zieliński last year. Most of the team are friends from the gaming industry, so it wasn’t very difficult to find professionals. Together we have many years of experience in gaming, and we produced game projects for The Farm 51 studio mostly.
Introduce your game, Hatred. What prompted you to develop a video game of this kind and from which references (past games, movies, and so on) have you been inspired?
[P. Sz.] Hatred is a dark, misanthropic, isometric twin-stick shooter in which you take a role of an Antagonist who is full of hatred towards humanity. His only aim is to take as many people to the grave as possible and die spectacularly.
Our CEO (Jarosław Zieliński) always wanted to make a spiritual successor to Postal 1. He is a great fan of this title, but he wanted to add something more dark in his creation, so this game was main inspiration. There was a bit of Sin City atmosphere added to the concept too.
What exactly does Hatred offer to the gaming that hasn’t already been done before?
[P. Sz.] The gaming experience Hatred has to offer is different from the games you are used to play nowadays. You play a bad guy who hates everyone and wants their death. Not many shooting games on market show action in isometric view in such a dark atmosphere and with such context (if any do). It’s a great shooting fun with various types of free roam locations. A great physics, a lot of destruction and tactical approach will give you some great time there.
Recently we talk too often about excessive violence in video games. Do you believe that violent games can lead to strange behavior? Or, like all forms of entertainment, should be taken for what it is, without thinking too much about it?
[P. Sz.] I don’t believe that it leads directly to violence if you mean that. There are far more serious reasons why people act violently such as poverty, social rejection, politics, mental disease, etc. Of course we need to be reasonable with time we spend with games, and children need to be controlled about what type of entertainment they have the access to.
Do you feel any kind of responsability in releasing a game like this? And what kind of impact it might have on gamers?
[P. Sz.] You should ask the same question to many other game devs, movie directors or writers. We are releasing an ADULT GAME. That means that this in not entertainment for kids and you can see directly what type of gaming you will have to deal with. We can’t feel responsible for wrong use/interpretation of our game, we can’t be responsible if someone under the required age plays it. We act according to law and we don’t hide anything behind it. Impact depends on gamers, some may hate it and get shocked by it, but other people/fans will love it’s purity and honesty. We don’t force anyone to buy it.
Are you concerned with the type of reaction that a game like Hatred might have, also outside of gaming media?
[P. Sz.] Well, we have already seen or heard a few reactions in some TV news or radio. It was mostly negative, but what type of reaction could you expect from media that doesn’t really understand and know gaming market? They invite experts that doesn’t really know what they are talking about, and they don’t even have a slightest experience in gaming industry. We don’t really take them seriously. And no, we are not concerned – this is up to gamers, because they will decide and choose by themselves whether they like the game or not.
What do you think about the public and critic reactions to your first trailer?And what did you thought when Epic (developer of Unreal game engine) did not want to put their own brand to your game?
[P. Sz.] We don’t really worry about critics, the negative reaction brought us even more noise than we could ever expect – it just became a great boost to our PR activity.
As for the Epic Games. We purchased the engine license just like any developer, and they’ve ONLY asked us (in a polite manner) to remove the logo from the trailer. Nothing more has happened. We’ve gained a lot of respect for them, because they acted in this case like a normal people, not some kind of a huge corporation.
How did you feel immediately after learning of the exclusion of Hatred on Steam Greenlight? And what was your state of mind right after the rethinking of Gabe Newell?
[P. Sz.] Both were surprising and shocking
One in a negative sense, second in a positive one. I mean, who could have expected such a turnout? Even we didn’t! Luckily it ended well for us.
There will be a demo before the official release?
[P. Sz.] Not really, we didn’t plan it.
What will be the best feature in Hatred?
[P. Sz.] Destruction, physics and effects. Not many games can show it so realistically, not many games allow you to destroy almost everything on your way and do it in an isometric view.
Does Hatred even have replay value?
[P. Sz.] Yes it does. Every time we test the levels (which are free roaming) we play them differently, we start them with a different approach. It is due to the difficulty and the type of quests you get. Sometimes you just need to think a bit more tactically to finish each game stage.
Are you been working on other projects?
[P. Sz.] In the past we did. Most of the projects we worked on were for The Farm 51 studio. As Destructive Creations we are working only on Hatred since the beginning.
Are you looking for a publisher to bring the game on consoles? If yes, with who have you had contact?
[P. Sz.] Firstly we will see what are the results of PC distribution. We are not in contact with consoles publishers yet because of one reason. AO rating can be problematic for USA and Canada console release. Hatred wasn’t rated by PEGI yet, because PEGI requires a finished game for that. When we will have more clear situation, we will think about consoles porting.