“Vent’anni di ricordi” è uno spettacolo di danza ideato e diretto da Massimiliano Lanti eseguito il 24 giugno 2013, presso il teatro Comunale di Teramo.
“La danza è fatta principalmente di immagini con cui, arriva dove le parole non sono in grado di arrivare. Al centro della sua comunicazione c’è “il corpo” che avvia, attraverso il movimento, un linguaggio universale.”
Massimiliano, ci hai regalato una serata magica e densa di emozioni. Oltre tre ore di spettacolo al Teatro Comunale di Teramo, durante il quale, ballerine / ballerini di tutte le età, hanno dato forma ai tuoi vent’anni di ricordi.
Trenta balletti in un susseguirsi crescente nella prima parte e nella seconda parte tu: il protagonista de “Il Fantasma dell’Opera” insieme a tutti i tuoi allievi.
C.S.: Compari nella maggior parte delle coreografie insieme ad Elsa Calisti, Stefania D’Alessandro ed Annarita Di Censo. Vuoi dirci qualcosa di questo “trio rosa” che ti ha sostenuto?
Massimiliano Lanti: Elsa è la mia collaboratrice da molti anni, è cresciuta insieme a me, è mia nipote, aveva 6 anni quando ha iniziato a studiare nella mia Scuola, poi crescendo si è diplomata e ha seguito numerosi corsi di formazione a Roma in Accademia e frequentato diversi stage con Insegnanti di fama Internazionale e sembrerò di parte ma lei è adorata da tutti i bambini perché è bravissima con loro nella propedeutica, non che io non sia capace, ma il bambino di tre o quattro anni preferisce la figura femminile a quella maschile, forse perché più materna e lei che poi da poco è diventata mamma di una meravigliosa bambina ha una predisposizione naturale nel lavorare con loro, grazie sicuramente anche al fatto che recentemente ha conseguito un master di perfezionamento in propedeutica della danza e sbarra a terra all’Accademia Nazionale di Danza. Ultimamente le ho lasciato la gestione di una scuola di Danza ad Isola del Gran Sasso, che con i troppi impegni purtroppo non riuscivo più a seguire come volevo, e poco fa ha presentato il suo primo Saggio, è stato davvero emozionante per me vederla all’opera senza di me, ha fatto un ottimo lavoro. Stefania è una ragazza con una energia colossale, ha un carisma sui ragazzi stupefacente, le vogliono molto bene. Basti pensare che a me l’Hip Hop non è che poi piaccia così tanto, ma lo propongo sempre nei miei corsi perché è molto richiesto, beh lei è riuscita in un impresa estrema farmi piacere questo genere, cosa che avendo collaborato in passato con altri insegnanti di Hip Hop non era ancora successo. Annarita è una persona splendida, oltre che una cara amica e un’ insegnante molto preparata, di tecnica classica accademica, è riuscita a portare nella mia Scuola quel tocco di eleganza in più, è un’ insegnante molto esigente, quasi quanto me, ed io sono contento di questo, l’ho voluta nel mio staff appunto per questo motivo. Insomma noi quattro formiamo un team formidabile, come i tre moschettieri che invece poi erano quattro, c’è quell’alchimia giusta che non è sempre facile trovare tra noi professionisti, poi mi capiscono al volo, quando ho in mente qualche “pazzia – genialità” per un mio Spettacolo, oramai percepiscono immediatamente e questo mi piace tantissimo.
C.S.: La danza è fatta principalmente di immagini con cui arriva dove la parole non sono in grado di arrivare. Al centro della sua comunicazione c’è “il corpo” che avvia, attraverso il movimento, un linguaggio universale. Quando, un ballerino decide di passare “dall’altra parte della sbarra” per diventare oltre che insegnante coreografo?
Massimiliano Lanti: La carriera di un danzatore generalmente termina molto presto, intorno ai 33/35 anni e solitamente subito dopo si decide di dedicarsi o alla coreografia od all’insegnamento, ma un bravo ballerino non è detto che sia anche un ottimo insegnante, per me è stato diverso invece, all’età di 20 anni, a Roma lavoravo con diverse compagnie di Danza con le quali ho fatto anche dei tour internazionali, Parigi, Algeria, in Egitto, però il destino volle che persi mia madre dopo una lunga malattia e caddi in un abbattimento interiore, che mi spinse a tornare a Teramo… la carriera e i contratti di un ballerino in quei tempi, ma ancora oggi, andavano 6 mesi per 6 mesi e spesso non si lavorava anche per lungo tempo, era una cosa che non mi potevo più permettere visto che non avevo più le spalle coperte come prima e decisi quindi di dedicarmi all’insegnamento e più in là di aprire dei corsi nella mia cittadina nei quali all’inizio mi buttai a capofitto, per cercare di temprare il dolore che mi investiva, i corsi ebbero, con mia sorpresa un richiamo clamoroso e se ci penso ora sono passati già 20 anni, non riesco a crederlo.
C.S.: Quanta importanza ha l’affiatamento sul palco per la buona riuscita in scena?
Massimiliano Lanti: Moltissima, si parlava proprio prima di chimica, di artificio che non deve esistere solo tra insegnanti o coreografi, ma nel gruppo è importante che ci sia quell’espediente in più che è quello che fa la differenza tra un balletto fatto bene, pulito e tecnicamente buono ma che non comunica nulla, ad un balletto con tutti gli ingredienti di prima ma che riesce a regalare al pubblico quell’emozione, quel brivido o quella sensazione particolare.
C.S.: Quale consiglio dai ai giovani affinché seguire un percorso corretto?
Massimiliano Lanti: È sempre importante che i ragazzi seguano un percorso formativo adeguato, qualsiasi tipo di arte o attività vogliano seguire, non solo per la danza, per i bambini specie se più piccoli, bisogna scegliere una attività giusta, educativa e didattica, con insegnanti qualificati e preparati. Spesso mi capita di imbattermi in genitori che per questioni di tempo o per distanza mi raccontano che si vedono costretti a far frequentare i loro figli attività non consone o corrette, io lì capisco questi genitori che spesso devono fare delle scelte, ma a questo punto è molto meglio che il bambino non faccia nulla, se non si ha tempo di accompagnarlo, piuttosto che lasciare una bambina o un bambino in mano a degli incompetenti. Sapesse quanti bambini sono venuti nella mia Scuola dopo aver frequentato corsi non adeguati alla loro età, con posture cifo-lordotiche, causate da un’attività sbagliata.
C.S.: Chi è Massimiliano Lanti nel privato e cosa gli piace fare?
Massimiliano Lanti: Una persona estremamente timida, che non ama il caos o feste con troppa gente, sembrerà strano ma è così, molto riservato e appassionato delle cose semplici che la vita ci dona, come un’ escursione in un bosco o un sentiero, una cena con pochi amici intimi, lunghe passeggiate con i miei cani carlini che adoro e tratto come figli, perché il loro amore è vero ed incondizionato. Non amo il clamore nella mia vita privata, preferisco un buon libro o una sala cinematografica, piuttosto che una discoteca o una festa megagalattica.
C.S.: Dopo questo spettacolo cosa c’è nel tuo cassetto dei sogni?
Massimiliano Lanti: Posso già dirlo perché ormai è certissimo, visto il successo di questo Spettacolo in cui nella seconda parte abbiamo presentato un piccolo estratto del Musical “Il fantasma dell’opera” mi hanno chiesto di riproporlo a Dicembre in Teatro a Teramo, rivisto, arricchito e migliorato, in uno Spettacolo con ingresso a pagamento, ma che avrà come fine ultimo, di fare beneficenza, una parte degli incassi vorremmo donarla a qualche associazione di volontariato che si occupa di bambini meno fortunati ed in difficoltà, dovrà essere un’associazione seria che stiamo scegliendo con molta attenzione.
Written by Carina Spurio