INTERVISTA
Presso Occhio Della Dea:
Salve
Connie, immagino che avrai sentito parlare di me, io sono Arkavarez
ed è un piacere per me avere la tua partecipazione.
Ti ringrazio. Allora, siamo qua per parlare della tua carriera di scrittrice. Questo argomento ci interessa molto, perché vorrei innanzitutto sapere quando e perché hai iniziato a scrivere.
-Ho iniziato a scrivere racconti non appena ho iniziato a leggere, perché ho sempre amato moltissimo i libri! Fin da piccola ho capito che scrivendo storie si poteva contribuire a creare un mondo migliore.-Ho
già pubblicato diversi racconti e poesie, in varie antologie e ho
vinto anche alcuni premi letterari a Torino, a Brescia e a Catania.
Circa un anno fa, ho spedito il mio romanzo a varie case editrici.
Alcune mi hanno risposto subito, proponendomi un contratto a
pagamento che ho subito rifiutato. Ho aspettato l’occasione giusta
e alla fine è arrivata: ho pubblicato il mio primo libro con una
casa editrice free, Edizioni della Sera. Colgo l’opportunità per
rivolgermi a tutti gli esordienti: rifiutate gli editori a pagamento,
perché è un sistema sbagliato, che premia il denaro e non la vostra
opera. Se un editore crede davvero in voi, non vi chiederà mai del
denaro. Pagare per pubblicare è come pagare per lavorare, e va
comunque a discapito vostro, perché nessuno prenderà in
considerazione il vostro libro, sapendo che è stato pubblicato da
case editrici a pagamento. Se il vostro romanzo vale, troverete
sicuramente un editore che lo pubblicherà gratuitamente!
-Sì,
è la storia di Sarah una potente strega che vive da oltre 300 anni,
anche se all’apparenza sembra una normale ragazza liceale. Sarah
ritorna a Salem decisa a vivere senza la magia, ma gli eventi la
travolgeranno, come l’arrivo della sorella Susan: una strega
perversa che ha scelto di passare al lato oscuro. Atroci delitti
sconvolgono la città, molte ragazze vengono assassinate e l’unico
particolare che le collega è il marchio a S, tatuato sulla spalla
sinistra: il marchio della strega. Sarah dovrà salvare se stessa e
le altre streghe, e l’unico modo sarà affrontare finalmente il suo
oscuro passato, legato ai processi per stregoneria del Seicento e la
maledizione che grava su di lei, in una corsa contro il tempo.
-Tutto
il romanzo è impregnato di metafore sull’emancipazione della donna
e sulla guerra tra sessi che dura tutt’oggi. Sarah e Susan
rappresentano i modi diversi che hanno le donne di usare il loro
“potere”. Sarah è la parte ottimista che c’è in ognuno di
noi, con una fiducia smisurata nel genere umano, pronta a trovare il
buono in ogni persona.
Susan
invece è la nostra parte perversa e il nostro egoismo, affronta la
vita con cinismo, vuole soddisfare solo i suoi desideri non badando
alla sofferenza degli altri.