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Intervista di Francesca Saitta a Chiara Moscardelli autrice del romanzo "Quando meno te lo aspetti" (Giunti Editore)

Creato il 22 giugno 2015 da Rassegna Dei Libri @rassegnalibri
Intervista Francesca Saitta Chiara Moscardelli autrice romanzo Avete presente un vulcano? Bene! Ora immaginate di stare ai piedi di questo vulcano, state pensando ai fatti vostri, osservate un bel panorama, all'aria fresca. Poi all'improvviso esplode e la terra trema sotto i vostri piedi. Ecco, Chiara Moscardelli (autrice) e Penelope Stregatti (protagonista) sono esattamente un Vulcano e un Terremoto messe insieme.  Quindi, lasciatevi travolgere anche voi da questa esilarante commedia d'amore, di amicizia e di humour. 

Leggete l'intervista a Chiara e scoprirete solo cose belle. Buona Lettura! "Ero cresciuta convinta che la felicità derivasse solo dall’avere o meno un uomo accanto. Come la storia della mela. Nonna Berta la spaccava in due e mi diceva che io ero la metà a destra. «E quell’altra?» le chiedevo indicando la metà a sinistra. «La troverai. Quando meno te lo aspetti.» «E se invece non la trovassi?» a quel punto alzava le spalle e se la mangiava, l’altra metà non la mia."
Intervista Francesca Saitta Chiara Moscardelli autrice romanzo Quando meno te lo aspettiè l’ultimo romanzo diChiara MoscardelliPenelope Stregatti, barese, con una nonna cartomante, ha trentasei anni, una laurea, due master in giornalismo e parla cinque lingue. Dei sogni che aveva però non ne ha realizzato neanche uno. Lavora come addetta stampa in una multinazionale di pannolini, la Pimpax Spa, e nel tempo libero scrive test e oroscopi sessuali per «Girl Power», un settimanale femminile. Trova il tuo punto G, sei una vaginale o una clitoridea?Sogna il grande amore, quello con la A maiuscola, ma incrocia solo uomini in cerca di sesso con la esse minuscola. Con i suoi amici Federico, lo sceneggiatore, Letizia, l’avvocato, e Bianca, l’antiquaria, trascorre le giornate sperando che prima o poi qualcosa di speciale possa accadere. E quando investe con la bicicletta Alberto Ristori, rompendogli una gamba, capisce subito che questo qualcosa è arrivato. Un mese dopo alla Pimpax Spa si presenta un consulente incaricato della ristrutturazione: Riccardo Galanti. Ma Penelope lo riconosce, è Alberto Ristori. Perché si fa chiamare in un altro modo? Perché dice di non averla mai incontrata prima? Chi è veramente quest’uomo così carismatico? Penelope ha paura di lui ma ne è attratta, e quando arriva il momento di decidere se buttarsi o no, lei non si tira indietro, perché la vita è un’avventura e tutto può succedere, quando meno te lo aspetti.Chiara Moscardelli, romana, vive a Milano. Il suo romanzo di esordio, Volevo essere una gatta morta (Einaudi Stile Libero, 2011), ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, oggetto di culto della rete. Nel 2013, sempre per Einaudi Stile Libero, è uscito La vita non è un filmIntervista Francesca Saitta Chiara Moscardelli autrice romanzo Francesca: Chi è Penelope e chi è Chiara?Chiara: Dunque vediamo...Penelope è single, goffa, maldestra, insicura e si innamora sempre dell'uomo sbagliato. Chiara è single, goffa, maldestra e insicura e si innamora sempre dell'uomo sbagliato. No, direi che siamo molto diverse! Penelope è quello che alla fine non riesce ad essere Chiara. Per questo scrivo, per dare alle mie protagoniste un'opportunità che a me fino ad ora è stata negata. Loro alla fine ce la fanno, realizzano i loro sogni. Chiara ha ancora una lunga strada da fare...Francesca: Hai scritto una storia di amore, amicizia, intrighi e humour. Quello che mi è piaciuto e che nulla è scontato, cioè, mentre leggi ti immagini alcune cose, ti fai un tuo piano su chi può essere Ristori o Galanti, poi arrivi al finale e scopri che è diverso da quello che immaginavi. Il tuo, è grandioso! Ma perché è finito? Avrei letto altre 300 pagine volentieri. Chiara: Anche io ne avrei scritte volentieri altre 300 ma poi la Giunti non so se mi avrebbe pubblicato! Il libro è finito...ma Penelope potrebbe anche non avere smesso di avere una vita avventurosa...il finale non è poi così chiuso. Sono felice di quello che mi ha scritto perché è il sogno di ogni romanziere quello di non rendere mai scontata la narrazione. Allora forse uno dei miei tanti desideri (che poi sono quelli di Penelope) l'ho esaudito!

Francesca: Cito dal tuo libro: La vita non è lineare, basta un niente per modificarla. Bisogna volerlo. Quante volte ti sei trovata di fronte a scelte difficili? 
Chiara: La vita è costellata di scelte difficili. L'importante è non rimanere mai fermi. Andare sempre avanti e scegliere, appunto. Se è sbagliata si può sempre cambiare ancora. La cosa veramente sbagliata sarebbe quella di non compiere delle scelte per paura. la paura paralizza e Penelope lo scopre piano piano.Francesca: Raccontaci qualcosa di divertente che è successo a te e anche a Penelope.
Chiara: Mi viene in mente l'episodio del dente. Penelope va a un party esclusivo e sul più bello le cade il dente nel piatto e rimane con il perno scoperto. Beh...è un episodio totalmente autobiografico. Lì cercavo di essere seduttiva con un uomo appena conosciuto. Ti lascio immaginare come sia finita.Francesca: Nella prima parte del libro citi Miranda Hobbes in Sex and The City, nella seconda Katharine Parker in Una donna in carriera e nella terza Edward e Vivian in Pretty Woman. Tre grandi film che per noi donne sono come dei sacramenti. Ne avresti voluti citare altri? 
Chiara: Ah certo! Io sono una citazione ambulante. Ne La vita non è un film, ma a volte ci somiglia che è il mio libro precedente ogni capitolo inizia con una citazione cinematografica. Il mio cavallo di battaglia è Woody Allen in Provaci ancora Sam.Francesca: Anche tu, come Penelope, hai compitato una lista dei desideri? Che poi è la lista dei desideri del 98% di donne credo. Esagero?
Chiara: Non so se è la lista del 98% delle donne, di certo era la mia. Tranne che per il desiderio di diventare una giornalista (che è il desiderio di penelope) gli altri sono proprio i miei. Imparare a piacermi, non tradire mai gli amici, sposarsi, avere una famiglia.... io non ne ho realizzato neanche uno, spero a voi sia andata meglio.Francesca: Ti senti una mela o mezza mela?
Chiara: Io sono ancora una mela e tre quarti. Il mio sogno sarebbe quello di arrivare a sentirmi una mela intera. Non avere bisogno di un uomo per sentirmi completa. Quella sarebbe vita.


Francesca: Una ragione per cui le persone debbono leggere il tuo libro?
Chiara: Perché spero dia loro un po' di coraggio nel cambiamento. La vita può essere straordinaria ma bisogna un po' volerlo. Non dobbiamo rimanere bloccati nelle nostre paure. Noi siamo quello che vogliamo che gli altri vedano.
Francesca: Quando leggo un libro, leggo tutto, anche i ringraziamenti, anche chi lo ha stampato pensa! Tra questi ringrazi Luca con cui hai iniziato un percorso di scrittura. Quando hai iniziato, perché? La cosa prescinde dal tuo lavoro? 
Chiara: Io devo tutto a Luca. A lui raccontavo le mie disavventure e lui mi ha spronato a metterle per iscritto. Così è nato Volevo essere una gatta morta. Lui all'epoca lavorava per Einaudi, dove lavora tutt'ora. Il mio lavoro è separato dalla scrittura. Scrivo nei ritagli di tempo che sono davvero pochi. E' la mia nicchia, il mio rifugio. Il mondo dove tutto può succedere quando meno te lo aspetti.



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