Un artista iraniano che vive e lavora a Milano e partecipa attivamente al fermento artistico che ruota intorno alla città lombarda. La sua arte, principalmente pittorica, riesce ad integrarsi anche in installazioni e performance.
Mahmoud Saleh Mohammadi espone le sue opere presso lo Spazio Nour, un atelier creativo da lui fondato in “Viale Bligny 42”, che promuove il dialogo tra le diverse Arti Visive. La Galleria si trova, non a caso, in un luogo storico e difficile di Milano, con un passato fatto di isolamento e delinquenza.
Un posto oscuro e inaccessibile scelto, però, come luogo di lavoro da artisti contemporanei come Mohammadi e Maurizio Cattelan.
È lo stesso Mohammadi a raccontarci qualcosa di più sulla sua arte e sul suo ultimo lavoro, che verrà presentato presso la Fabbrica del Vapore a Milano il 25 marzo, come parte del Progetto M-Wam, Milano World Arts Map.
I. S.: Si dedica principalmente alla pittura, ma è interessato anche all’arte performativa e alle installazioni. Cosa lega forme ed espressioni differenti nella sua vita artistica?
Mahmoud Saleh Mohammadi.: Quando si parla di arte contemporanea diventa tutto abbastanza delicato. Non ci si riferisce, infatti, solo ad un tipo di arte, come la pittura, il cinema, la musica, le installazioni o le performance, né alle sole arti visive o non visive. Il mio linguaggio diventa modello della tecnica utilizzata e a seconda di quello che voglio comunicare, utilizzo quello più idoneo a far passare il mio messaggio.
I. S.: Nato a Teheran, vive da qualche anno a Milano. Cosa la porta in Italia?
Mahmoud Saleh Mohammadi.: Lo studio. L’Accademia di Brera e il contesto cittadino mi stanno regalando una crescita personale e artistica. Questa città è in fermento, rappresenta per me un’occasione di grande apertura e fioritura e mi piace viverne in prima persona i risvolti artistici. Qui scopro di poter comunicare realizzando performance, utilizzando nuovi linguaggi, integrando tecniche tradizionali a nuove tecnologie. Mi porto dietro il passato, ovviamente, ma sento di essere come un albero con radici in Oriente e rami in Occidente. Qui faccio esperienza di Arte, non più contenuta dai confini di una tela, ma libera espressione di sé. Come dice un famoso filosofo e poeta iraniano, Meisam Seraj, si vive sempre nel passato e nel futuro, non esiste il presente. Ed io ne sono pienamente convinto.
I. S.: È impegnato in diversi progetti e dimostra di avere sempre un orecchio teso alle idee circostanti. Quanto conta lo scambio artistico?
Mahmoud Saleh Mohammadi: È fondamentale. Ho collaborato con artisti di diversa entità, l’italiana Francesca Lolli e il polacco Michal Pawlowski, ad esempio, e ciascuno di questi lavori mi ha dato tanto. Ma se si possiedono radici salde si è destinati a tornare alla propria essenza. Lo scambio fa crescere, evolvere, rende maggiormente chiari i propri limiti, e per questo delinea con rinnovato vigore la propria personalità.
I. S.: Quali sono gli aspetti distintivi e irrinunciabili della sua arte?
Mahmoud Saleh Mohammadi: L’uso dei colori e della luce riveste un ruolo fondamentale nei miei lavori e nei miei dipinti. La luce, in particolare, è un elemento forte dal punto di vista spirituale. Pensieri, questi, sicuramente legati alla mia cultura e alla mia terra di origine. In passato il mio popolo pregava per un Dio che era luce, essenza e fuoco e il messaggio dei mie lavori è proprio quello di farsi direzionare dalla luce e lasciarsi guardare da essa.
I. S.: Ci parla del Progetto M-WAM Milano World Arts Map?
Mahmoud Saleh Mohammadi: Dal 25 marzo al 6 aprile, in programma alla Fabbrica del Vapore, avrà luogo la Mostra Milano Città Mondo, si tratta di un contest creativo che punta a mettere in risalto i valori di internazionalizzazione e multiculturalità della città di Milano, soprattutto in occasione dell’imminente avvio dei lavori di Expo. Il progetto coinvolge Artisti internazionali che vivono a Milano, oltre che Giovani Artisti under 35 che operano in Italia, e ha raccolto 166 applicazioni, tra cui la mia. In programma sono previsti ulteriori incontri, eventi, progetti artistici multidisciplinari che avranno come protagonisti gli Artisti del network, iniziando dall’apertura programmata degli Atelier nel periodo di Expo 2015.
Written by Irma Silletti
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