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Intervista di Katia Debora Melis ad Angelica Piras, autrice di “Regina delle ombre. In asulu bisendi”

Creato il 18 marzo 2015 da Alessiamocci

Angelica Piras, nata a Cagliari nel 1966, vive da molti anni a Elmas. È un’artista che spazia dalla pittura, coloratissima, a tratti onirica, fortemente simbolica, alla poesia, sia in italiano che in sardo, per la quale ha ricevuto svariati riconoscimenti in concorsi e premi regionali e nazionali.

Ha esordito nel 2010, partecipando a una silloge tutta al femminile, per giungere, dopo un lungo e difficile percorso interiore, alla pubblicazione della sua prima monografia, nel 2014, Regina delle ombre, in cui la prosa completa e chiarifica i versi, quasi tutti in italiano, eccetto sei poesie in sardo campidanese, integrandosi perfettamente nella narrazione lirica e matura di una lunga storia di violenza familiare, fisica e psicologica, che ha segnato profondamente l’Angelica bambina e il suo cammino verso l’età adulta. Uno sguardo che, azzurro e colorato, coi sapori e i colori della sua terra, tenta di gettare luce sulle molte ombre che, a volte, cercano di ritornare.

Un’autrice forte e coraggiosa che merita di essere conosciuta meglio e noi ci proviamo ponendole alcune domande in quest’intervista che lei ha molto gentilmente accettato di concederci. 

K.D.M. Salve Angelica, grazie per avere accettato questa chiacchierata e, soprattutto, per la disponibilità a raccontarci un po’ di te. Inizierei dalla “fine”, che fine non è, ma è la parte più recente del tuo percorso: la pubblicazione di Regina delle ombre. In asulu bisendi, edito da AmicoLibro nel 2014. Dicci qualcosa di questo libro: come e quando e nato e, soprattutto, perché hai deciso di scriverlo.

Angelica Piras: Ciao  Katia, grazie a te per l’opportunità di parlare ancora del mio libro: tutto questo  è davvero un dono. Il libro è nato attraverso i sogni di quella bambina che ero io, venuto alla luce nel giro di qualche mese, mettendo insieme la prosa e la poesia per raccontare finalmente il percorso di quella bimba. Ho deciso di scriverlo per dare il dovuto riposo a quella fanciulla di un tempo, visto che quando era piccola non riusciva a raccontare il dolore e l’orrore provato. Diventata grande, ho voluto restituirle un po’ di pace.
K.D.M. Dietro questo libro c’è tanta vita, tua e della tua famiglia. Cosa costa, i termini di sofferenza, denudarsi così, dare in mano ai lettori ciò che si ha di più intimo e segreto?

Angelica Piras:  Costa, costa tantissima fatica. Decidendo di denudarmi completamente dalle ragioni, senza remore, senza paura del giudizio altrui, compreso quello della mia famiglia, forse ho dato voce anche a molte delle loro emozioni. Avevo messo in conto tutto, sapevo che poteva essere rischioso mettere a nudo ogni singola emozione, ma era un atto dovuto. Portare alla luce quel vissuto era necessario per dare una traccia al mio poetare. Dare vita alla mia storia avrebbe potuto generare conflitti all’interno della mia famiglia d’origine, invece loro sono stati i primi a credere nel mio sogno e mi hanno sempre sostenuta, compresa mia madre. Loro sono orgogliosi che sia riuscita a riacchiappare dopo tanti anni tutti i miei sogni e continuano a supportarmi e a fare il tifo per me. Poi, quando si decide di scrivere un libro come il mio, non puoi avere paura delle critiche e del giudizio altrui. Ognuno è libero di esprimere il proprio parere, anche il proprio dissenso, anche le critiche, quando sono costruttive, servono per migliorarsi. Ma quello che è più importante, è quello che sento io ogni volta che ho l’opportunità di parlarne.

K.D.M. Angelica donna matura, complessa e impegnata, accanto a chi soffre, in difesa dei più svantaggiati e a sostegno delle donne, figlie e madri, vittime del delirio di violenza: oggi hai “guarito” il tuo passato? Cosa si può fare per uscire dal vortice e tornare a danzare, sorridere alla vita?

Angelica Piras: Hai detto bene: complessa, perché tutto quel vissuto si trasforma in complessità. Anche per poter aiutare gli altri in maniera funzionale, mi sono dovuta mettere a lavorare tantissimo su me stessa. Dire di essere riuscita a guarire il mio passato, sarebbe un’utopia: diciamo che convivo con quelle ombre, con quei limiti e con quelle paure. Ci vuole tantissima consapevolezza e umiltà, per avere il coraggio e la forza di scavare dentro quelle profonde ferite, per arrivare a una sorta di serenità. Cosa si può fare per uscire da quel vortice? Sicuramente amarsi. Solo amandosi si torna a sorridere, a credere nella generosità della vita e finalmente si riesce a danzare respirando. Se ci sono riuscita io, tutti possono riuscirci.

K.D.M. Regina delle ombre è la tua prima monografia, ma precedentemente hai pubblicato con altre autrici: ci parleresti anche di quel libro e di quell’esperienza? Cosa ha significato per te?

Angelica Piras: Sì, nel 2010 la mia prima pubblicazione: Senso essenza di donne, della Riflessione editore. Scritto insieme ad altre quattro donne: Carmen Salis, Maurizia Sollai, Elisa Bertinelli, Jessica Garau. Ognuna di noi ha pubblicato una silloge di 6 poesie e la mia s’intitolava Sognar d’azzurroÈ stata un’esperienza molto bella, amo farmi accompagnare in questi percorsi di vita: condividere per me è una forza di crescita e così è stato. Tutte le esperienze e le persone che s’incontrano nelle vie tortuose della vita insegnano qualcosa, bisogna solo a volte rimanere fermi ad osservare.

K.D.M. Ora stai portando in giro, non solo in Sardegna, ma anche in varie parti d’Italia, in presentazioni, conferenze e recital i tuoi testi, la tua esperienza, incontrando tante persone. Come reagiscono di fronte a un discorso di fortissimo impatto emotivo come quello che tu presenti? Cosa sono le cose che maggiormente ti chiedono e che, a loro volta, ti comunicano i lettori?

Angelica Piras: Ho presentato il libro da tantissime parti e ne ho ancora tante in programma. Ogni volta è un raccogliere emozioni, la risposta delle persone è qualcosa di indescrivibile. Ad ogni presentazione, si sono avvicinate tante persone per ringraziarmi di aver avuto il coraggio di scrivere e parlare di sentimenti ed emozioni provate  anche dalle loro anime e che avrebbero voluto scrivere loro. Mi fanno tantissime domande, stanno in ascolto, forse anche di se stessi. Forse quando dò un nome a quelle ombre, anche loro le riconoscono sulla loro pelle. Spesso la domanda che mi viene fatta è come sia riuscita a raggiungere questa serenità e come faccia a  parlare di un argomento così forse, con quel dolce sorriso. Questo mi rende felice, perché quando vanno via dalla presentazione, non si sentono pesanti, ma mi parlano di andar via con quel senso di leggerezza e di voglia di farcela. Come posso non essere felice e orgogliosa di quello che sto raggiungendo con il mio libro? Il cuore di tante persone, che mi regalano il loro sentire. Non voglio solo raccontare i fatti: questo, da solo, non aiuta nessuno, ma li aiuta quando si sentono vicini a quel sentire, senza sentirsi più soli.

K.D.M. La tua poesia ha incontrato da tempo l’arte del maestro Pescini: com’è nato questo intreccio tra i tuoi versi e la sua musica? Avete in mente qualche progetto di collaborazione per il futuro prossimo?

Angelica Piras: Magia, l’incontro di sette anni fa circa, con il Maestro Lorenzo Pescini, in un canale virtuale, e da allora non ci siamo più lasciati. Ho scritto tantissime poesie ispirate dalle sue meravigliose opere. Anche nel libro ce ne sono sei. Ho lavorato con il compositore Lorenzo Pescini ed altri artisti su un originale progetto dal titolo “Sulla strada di Venere” nel quale musica, pittura e poesia si fondono insieme dando vita ad un modo di fare arte innovativo e sperimentale. Ho scritto per l’occasione due poesie ispirate da due suoi brani e due quadri dei pittori Fabio Clavetti e Nico Paladini; inoltre tengo una rubrica di poesia sulla sua Pagina Ufficiale PesciniComposer. . Ho presentato il libro in provincia di Taranto e Bari, grazie alla Professoressa pianista Tina Volpe, che mi ha accompagnato insieme alla Maestra arpista Sabrina Luciani e la Maestra Violoncellista Anna Fasanella con alcune opere del Maestro; anche loro fanno parte della squadra Pescini. È stata un’emozione senza eguali che conservo nel cuore. Adesso Lorenzo sta lavorando al terzo cd che uscirà a fine anno e stiamo collaborando, ognuno con la sua arte, e io ci sarò con la poesia. Per me un grandissimo onore fare parte, ancora, di questa magica squadra. 

K.D.M. Nel tuo percorso poetico rifaresti esattamente le stesse scelte? E cosa c’è su questa strada dopo Regina delle ombre?

Angelica Piras: Assolutamente sì, sono molto soddisfatta del percorso che sta facendo il libro.
Sto già lavorando al prossimo, molto più complesso; sono costretta spesso a fermarmi per svariati motivi, ma ci riuscirò a dare alla luce ciò che voglio. Anche questo partirà da un rifugio, quel mondo parallelo che mi permette ogni tanto di respirare e danzare. 
Grazia Katia, per avermi dato l’opportunità di raccontarmi. Un saluto a tutti i lettori.

K.D.M. Dopo questa bella conversazione che ci hai regalato, ringraziandoti e salutandoti da parte dei nostri lettori, non posso che augurarmi di averti di nuovo ospite qui per parlare delle tue nuove creature letterarie. Arrivederci Regina delle ombre!

Written by Katia Debora Melis

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