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Intervista di Pietro De Bonis a Fernanda Raineri, autrice del libro ““La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”.
Creato il 16 dicembre 2015 da Rassegna Dei Libri @rassegnalibri
Fernanda Raineri è nata in Versilia, a Massa Carrara. Fin da piccola ha avuto passione per il disegno e la poesia. Passioni che ha tralasciato durante la gioventù, ma che ha sentito il bisogno di tornare a coltivare, in questi ultimi anni, precisamente dal 2003. Molte delle sue poesie e racconti, sono stati premiati in concorsi nazionali ed internazionali ed inseriti in antologie di diverse case editrici. La sua silloge poetica di 60 componimenti, è stata pubblicata a Gennaio 2012, dalla casa editrice Edizioni la Gru di Padova, con il titolo Pulviscolo di stelle.Ad Aprile 2013 è stata pubblicata la sua antologia di racconti dal titolo “Miracolo a Fortaleza” dalla casa editrice Digital Index di Modena. Nel 2015 sono state autopubblicate le nuove edizioni dei suoi libri “La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante” (anche in lingua inglese e di cui oggi vi parleremo) e “Il Libro Blu”.
Il libro: “La storia è ambientata in Versilia, immersa nella lussureggiante natura della catena delle Alpi Apuane. Stella e sua sorella Glenda, assieme ai due amici Rebecca e Frank, appena arrivati dagli Stati Uniti, restano coinvolti in una serie di eventi incredibili, al limite del soprannaturale. Tutto ha inizio con un viaggio in mongolfiera fortemente voluto dai ragazzi, nonostante le perplessità mostrate dai genitori. Ma quella che parte come un’esperienza unica si trasforma presto in dramma: i quattro, assieme ad Alfred, il giovane pilota turco della mongolfiera “Nautilus”, a causa di una turbolenza precipitano nel bel mezzo del bosco. Stella e i suoi amici non si perdono d’animo e si avviano in cerca di un sentiero che li riconduca a casa. La loro attenzione viene attratta da una giovane volpe che, spaventata, trova rifugio in una fessura nella roccia: incuriositi si avventurano attraverso l’apertura, scoprendo una grande grotta sotterranea, e trovando prima alcune monete antiche, poi un vero e proprio tesoro… E questo è solo l’inizio di un viaggio che li condurrà sempre più in fondo nelle viscere della terra, in ambienti tanto straordinari quanto misteriosi, popolati da esseri fantastici…”
Fernanda Raineri si è resa molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.
Pietro De Bonis: “Il vento sul viso, la meraviglia negli occhi, il paesaggio mozzafiato che si stende a perdita d’occhio a centinaia di metri in basso: un punto di vista speciale, unico, che arimarrà impresso sulle retine dei ragazzi per tutta la vita”. E questo, è solo il preludio di “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, la fantastica avventura scritta da Fernanda Raineri, che ho il piacere di ospitare a La rassegna dei libri. Benvenuta, Fernanda! Fernanda Raineri: Ciao, grazie per avermi dato spazio sulla tua Rassegna e di avermi dato la possibilità di parlare di uno dei miei libri, o meglio del primo libro da me pubblicato: “La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante”.
Pietro De Bonis: Il romanzo narra le peripezie di Stella e Glenda, due sorelle italiane, e dei loro amici americani Frank e Rebecca; un volo su una mongolfiera chiamata “Nautilus” li porterà sulle Alpi Apuane dove, dopo un atterraggio di fortuna, si ritroveranno immersi in un misterioso mondo, fatto di boschi incantati e di una spelonca che cela un segreto... Come nasce l’avventura di queste due ragazze e tutto ciò che le accadrà dopo?Fernanda Raineri: L'avventura nasce a seguito del desiderio di una ragazzina di nome Stella e di due suoi amici americani, di sperimentare un volo in mongolfiera nel cielo azzurro della Versilia e delle Alpi Apuane, in una splendida giornata d'agosto. La sorella Glenda, non troppo convinta di questo volo, viene però coinvolta, dopo opera di convincimento, da Stella e da i due amici. L'avventura di queste due ragazze inizia già con l'incontro della mongolfiera a loro destinata, che porta il nome di “Nautilus” e con il pilota della mongolfiera: Alfred. Già il nome del balloon è tutto un programma, visto che ricorda un famoso sommergibile di cui si narra le avventure nei libri di Jules Verne e poi c'è Alfred, robusto giovanottone, “troppo abbronzato” e dai connotati non proprio italiani, che parla con accento Toscano. Questi sono i primi due elementi che daranno seguito alla grande magica avventura vissuta dal gruppetto di amici. Durante il volo la mongolfiera, inizierà ad avere dei problemi, con l'arrivo improvviso e anomalo di una tempesta di vento, non prevista da nessun bollettino meteorologico. Il “Nautilus” comincerà a scendere in caduta libera fino a schiantarsi sulle Alpi Apuane, i quattro giovani ragazzi rimarranno miracolosamente incolumi mentre di Alfred si perderanno misteriosamente le tracce... e mi fermerei qui per non scoprire troppo della storia che segue.
Pietro De Bonis: L’ambientazione sulle Alpi Apuane è perché sei stata fisicamente in quei posti? Loro stessi, in parte, ti hanno suggerito la trama del tuo racconto?Fernanda Raineri: Sì ci sono stata diverse volte, ed è un luogo che consiglio a tutti di visitare, sia per la bellezza dell'ambiente, sia per il panorama di cui si può godere su queste montagne, che fanno parte del patrimonio dell'UNESCO. Però devo confessare che l'ispirazione per il mio racconto mi è venuta un giorno d'estate, guardandole dal mare. Dalla costa si possono ammirare in tutta la loro meravigliosa imponenza e maestosità. Luoghi ricchi di vegetazione, di acqua,di animali, ma anche di grotte come e di storia: secondo quanto ho appreso, documentandomi sulla storia di questi luoghi, le prime tracce di presenza umana risalgono al Paleolitico medio e sono da attribuirsi all'uomo di Neanderthal del quale è stato scoperto un femore nella Grotta all'Onda, situata sulle Alpi Apuane dalla parte del versante della Versilia. Nel XVI secolo, all’epoca dei Cybo Malaspina, queste montagne, erano infestate dai briganti che depredavano chiunque osasse attraversare la strada che portava dal Granducato di Massa a quello di Modena. Inoltre sempre in questi luoghi, passa la Linea Gotica, che fu teatro di sanguinose battaglie tra partigiani e tedeschi nel 1944/45. Insomma è un ambientazione perfetta per un racconto come quello da me scritto, dove l'avventura e le grotte la fanno da padroni.
Pietro De Bonis: Un inno, il tuo romanzo, ai sentimenti quali l’amicizia e ai veri legami, che ci aiutano a vivere questa vita in maniera più forte e decisa, è così? Fernanda Raineri: Non solo un inno all'amicizia, ma anche alla difesa dell'ambiente in cui i ragazzi vivono la loro avventura. La natura va preservata e custodita a dispetto di tutti gli interessi economici che spesso ci girano intorno. Sappiamo che le cave di marmo per esempio stanno distruggendo intere montagne della catena delle Alpi Apuane...
Pietro De Bonis: Ci leggi un breve passo de “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”?Fernanda Raineri: “Non avrebbero mai raccontato a nessuno com'era andata davvero quell'avventura, perché erano consapevoli che la loro storia avrebbe portato troppi curiosi sul Monte Tambura, rovinando quel posto ancora incontaminato e spaventando gli animali che vivevano indisturbati nel loro Habitat”.
Pietro De Bonis: C’è anche una versione in lingua inglese, ho letto, vero? Perché questa scelta, Fernanda?Fernanda Raineri: Per avere la possibilità di far leggere la mia storia anche oltre i confini italiani e allargare quindi il pubblico dei lettori, l'interesse comunque c'è stato visto che ho venduto copie del libro anche in questa lingua, d'altronde le Alpi Apuane sono molto conosciute anche all'estero.
Pietro De Bonis: Il tuo rapporto con il lettori. Ascolti le loro opinioni? E quanto arrivano a plasmare la tua scrittura?Fernanda Raineri: Diciamo che più che ascoltare, accetto le opinioni, o meglio le recensioni dei lettori, ...in linea di massima sono state positive, alcune così così.. però vanno accettate, come vanno accettate le critiche perché aiutano a migliorarsi, e poi comunque un libro non può piacere a tutti troverai semprelettori a cui non piace.Però questo libro ha ricevuto più recensioni positive che negative...
Pietro De Bonis: Ma esiste già il seguito di “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, s’intitola “Il libro Blu”. E’ previsto un terzo capitolo?Fernanda Raineri: No, in questo momento non ho intenzione di dare un seguito a questi due libri, anche perché ho in mente altre storie, tante.. che nulla hanno a che vedere con ciò che ho pubblicato fino ad ora. Ma non si sa mai potrei avere un ripensamento nostalgico delle avventure di Stella, Glenda, Frank e Rebecca e creare quindi la trilogia.
Pietro De Bonis: Grazie di cuore, Fernanda, per questa intervista. Dove possiamo acquistare immediatamente “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, e perché no anche il suo seguito “Il libro blu”? Fernanda Raineri: Grazie a te per avermi dedicato un po' del tuo tempo.. I miei libri sono acquistabili in tutte le librerie online e possono essere prenotati in tutte le librerie fisiche.
pietrodebonis.com
Il libro: “La storia è ambientata in Versilia, immersa nella lussureggiante natura della catena delle Alpi Apuane. Stella e sua sorella Glenda, assieme ai due amici Rebecca e Frank, appena arrivati dagli Stati Uniti, restano coinvolti in una serie di eventi incredibili, al limite del soprannaturale. Tutto ha inizio con un viaggio in mongolfiera fortemente voluto dai ragazzi, nonostante le perplessità mostrate dai genitori. Ma quella che parte come un’esperienza unica si trasforma presto in dramma: i quattro, assieme ad Alfred, il giovane pilota turco della mongolfiera “Nautilus”, a causa di una turbolenza precipitano nel bel mezzo del bosco. Stella e i suoi amici non si perdono d’animo e si avviano in cerca di un sentiero che li riconduca a casa. La loro attenzione viene attratta da una giovane volpe che, spaventata, trova rifugio in una fessura nella roccia: incuriositi si avventurano attraverso l’apertura, scoprendo una grande grotta sotterranea, e trovando prima alcune monete antiche, poi un vero e proprio tesoro… E questo è solo l’inizio di un viaggio che li condurrà sempre più in fondo nelle viscere della terra, in ambienti tanto straordinari quanto misteriosi, popolati da esseri fantastici…”
Fernanda Raineri si è resa molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.
Pietro De Bonis: “Il vento sul viso, la meraviglia negli occhi, il paesaggio mozzafiato che si stende a perdita d’occhio a centinaia di metri in basso: un punto di vista speciale, unico, che arimarrà impresso sulle retine dei ragazzi per tutta la vita”. E questo, è solo il preludio di “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, la fantastica avventura scritta da Fernanda Raineri, che ho il piacere di ospitare a La rassegna dei libri. Benvenuta, Fernanda! Fernanda Raineri: Ciao, grazie per avermi dato spazio sulla tua Rassegna e di avermi dato la possibilità di parlare di uno dei miei libri, o meglio del primo libro da me pubblicato: “La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante”.
Pietro De Bonis: Il romanzo narra le peripezie di Stella e Glenda, due sorelle italiane, e dei loro amici americani Frank e Rebecca; un volo su una mongolfiera chiamata “Nautilus” li porterà sulle Alpi Apuane dove, dopo un atterraggio di fortuna, si ritroveranno immersi in un misterioso mondo, fatto di boschi incantati e di una spelonca che cela un segreto... Come nasce l’avventura di queste due ragazze e tutto ciò che le accadrà dopo?Fernanda Raineri: L'avventura nasce a seguito del desiderio di una ragazzina di nome Stella e di due suoi amici americani, di sperimentare un volo in mongolfiera nel cielo azzurro della Versilia e delle Alpi Apuane, in una splendida giornata d'agosto. La sorella Glenda, non troppo convinta di questo volo, viene però coinvolta, dopo opera di convincimento, da Stella e da i due amici. L'avventura di queste due ragazze inizia già con l'incontro della mongolfiera a loro destinata, che porta il nome di “Nautilus” e con il pilota della mongolfiera: Alfred. Già il nome del balloon è tutto un programma, visto che ricorda un famoso sommergibile di cui si narra le avventure nei libri di Jules Verne e poi c'è Alfred, robusto giovanottone, “troppo abbronzato” e dai connotati non proprio italiani, che parla con accento Toscano. Questi sono i primi due elementi che daranno seguito alla grande magica avventura vissuta dal gruppetto di amici. Durante il volo la mongolfiera, inizierà ad avere dei problemi, con l'arrivo improvviso e anomalo di una tempesta di vento, non prevista da nessun bollettino meteorologico. Il “Nautilus” comincerà a scendere in caduta libera fino a schiantarsi sulle Alpi Apuane, i quattro giovani ragazzi rimarranno miracolosamente incolumi mentre di Alfred si perderanno misteriosamente le tracce... e mi fermerei qui per non scoprire troppo della storia che segue.
Pietro De Bonis: L’ambientazione sulle Alpi Apuane è perché sei stata fisicamente in quei posti? Loro stessi, in parte, ti hanno suggerito la trama del tuo racconto?Fernanda Raineri: Sì ci sono stata diverse volte, ed è un luogo che consiglio a tutti di visitare, sia per la bellezza dell'ambiente, sia per il panorama di cui si può godere su queste montagne, che fanno parte del patrimonio dell'UNESCO. Però devo confessare che l'ispirazione per il mio racconto mi è venuta un giorno d'estate, guardandole dal mare. Dalla costa si possono ammirare in tutta la loro meravigliosa imponenza e maestosità. Luoghi ricchi di vegetazione, di acqua,di animali, ma anche di grotte come e di storia: secondo quanto ho appreso, documentandomi sulla storia di questi luoghi, le prime tracce di presenza umana risalgono al Paleolitico medio e sono da attribuirsi all'uomo di Neanderthal del quale è stato scoperto un femore nella Grotta all'Onda, situata sulle Alpi Apuane dalla parte del versante della Versilia. Nel XVI secolo, all’epoca dei Cybo Malaspina, queste montagne, erano infestate dai briganti che depredavano chiunque osasse attraversare la strada che portava dal Granducato di Massa a quello di Modena. Inoltre sempre in questi luoghi, passa la Linea Gotica, che fu teatro di sanguinose battaglie tra partigiani e tedeschi nel 1944/45. Insomma è un ambientazione perfetta per un racconto come quello da me scritto, dove l'avventura e le grotte la fanno da padroni.
Pietro De Bonis: Un inno, il tuo romanzo, ai sentimenti quali l’amicizia e ai veri legami, che ci aiutano a vivere questa vita in maniera più forte e decisa, è così? Fernanda Raineri: Non solo un inno all'amicizia, ma anche alla difesa dell'ambiente in cui i ragazzi vivono la loro avventura. La natura va preservata e custodita a dispetto di tutti gli interessi economici che spesso ci girano intorno. Sappiamo che le cave di marmo per esempio stanno distruggendo intere montagne della catena delle Alpi Apuane...
Pietro De Bonis: Ci leggi un breve passo de “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”?Fernanda Raineri: “Non avrebbero mai raccontato a nessuno com'era andata davvero quell'avventura, perché erano consapevoli che la loro storia avrebbe portato troppi curiosi sul Monte Tambura, rovinando quel posto ancora incontaminato e spaventando gli animali che vivevano indisturbati nel loro Habitat”.
Pietro De Bonis: C’è anche una versione in lingua inglese, ho letto, vero? Perché questa scelta, Fernanda?Fernanda Raineri: Per avere la possibilità di far leggere la mia storia anche oltre i confini italiani e allargare quindi il pubblico dei lettori, l'interesse comunque c'è stato visto che ho venduto copie del libro anche in questa lingua, d'altronde le Alpi Apuane sono molto conosciute anche all'estero.
Pietro De Bonis: Il tuo rapporto con il lettori. Ascolti le loro opinioni? E quanto arrivano a plasmare la tua scrittura?Fernanda Raineri: Diciamo che più che ascoltare, accetto le opinioni, o meglio le recensioni dei lettori, ...in linea di massima sono state positive, alcune così così.. però vanno accettate, come vanno accettate le critiche perché aiutano a migliorarsi, e poi comunque un libro non può piacere a tutti troverai semprelettori a cui non piace.Però questo libro ha ricevuto più recensioni positive che negative...
Pietro De Bonis: Ma esiste già il seguito di “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, s’intitola “Il libro Blu”. E’ previsto un terzo capitolo?Fernanda Raineri: No, in questo momento non ho intenzione di dare un seguito a questi due libri, anche perché ho in mente altre storie, tante.. che nulla hanno a che vedere con ciò che ho pubblicato fino ad ora. Ma non si sa mai potrei avere un ripensamento nostalgico delle avventure di Stella, Glenda, Frank e Rebecca e creare quindi la trilogia.
Pietro De Bonis: Grazie di cuore, Fernanda, per questa intervista. Dove possiamo acquistare immediatamente “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, e perché no anche il suo seguito “Il libro blu”? Fernanda Raineri: Grazie a te per avermi dedicato un po' del tuo tempo.. I miei libri sono acquistabili in tutte le librerie online e possono essere prenotati in tutte le librerie fisiche.
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