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Intervista di Pietro De Bonis a Rino Rondinella, autore del libro “Ultima notte di neve”.
Creato il 16 dicembre 2015 da Rassegna Dei Libri @rassegnalibri
Rino Rondinella è nato a Catania il 4 Marzo del 1966. Dopo essersi diplomato ha deciso di trasferirsi in Germania dove lavora presso una compagnia aerea tedesca. La Sicilia e la Germania, sono i luoghi che hanno ispirato le storie del suo romanzo “Ultima notte di neve” (Eden Editori), di cui oggi vi parliamo.
Il libro: “Un incontro inaspettato tra due anime nobili, Grete e Maria. Due donne si ritrovano a parlare delle loro vite terrene in Paradiso. Un luogo in cui il passato e il futuro si fondono in un eterno presente. Sono state attratte l’una dall’altra... apparentemente senza motivo. Un motivo che esiste e che le porterà alla vera felicità. Insieme. In Paradiso, Grete e Maria, sapranno leggere con occhi diversi una vita spesa al servizio del bene, ma graffiata da sofferenze e lacerazioni, che ora scopriranno essere state preparatorie di una felicità superiore.”
Rino Rondinella si è reso molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.Pietro De Bonis: Benvenuto, Rino! Il tuo romanzo “Ultima notte di neve”, ispirato da luoghi quali la Sicilia e la Germania, dico bene?
Rino Rondinella: Esatto. La Sicilia rappresenta il mio passato e porto dentro di me tanti ricordi di gioventù e dei momenti vissuti con mia madre. Vado due - tre volte l’ anno in Sicilia perché il legame e’ forte e la terra, malgrado le tante contraddizioni, ha una magia e un fascino che pochi angoli della terra hanno.La Germania rappresenta il mio presente. Paese che mi ha dato un lavoro, una sicurezza e la possibilità di vivere secondo canoni a me congeniali, a parte il tiepido sole e il poco calore della gente . Nella storia entra in gioco anche un terzo paese, che ho avuto il piacere di visitare: l’ Argentina. Terra molto lontana e molto bella. Buenos Aires e’ una delle città più belle che io abbia mai visto. Un paese che e’ stato tra i primi del XX secolo e la fine della II guerra mondiale una destinazione per uomini che cercavano un futuro migliore e altri che fuggivano da un orribile passato.
Pietro De Bonis: Raccontaci come nasce la storia di Grete e Maria, le protagoniste del tuo libro.
Rino Rondinella: La storia nasce grazie ad un sogno. La notte avevo sognato mia madre, morta nell’ Agosto del 2001. Mi apparve stupenda, meravigliosa e il suo sorriso era cosi bello come non l’ avevo mai visto, nemmeno quando era in vita. Mi parlava, ma non sentivo niente di quello che diceva. La mattina successiva non feci altro che pensarla come un angelo nenutomi in sogno che voleva comunicarmi qualcosa. Il pensiero che lei fosse un angelo mi fece stare bene tutto il giorno. La cosa mi rese felice. Da li nacque lo spunto di voler comunicare con lei, attraverso una donna, Grete, che tanto le assomigliava per il suo modo gentile di essere e per il suo sguardo dolce. Cosi decisi di creare un ponte, un collegamento per poter comunicare con mia madre, attraverso appunto Grete.
Pietro De Bonis: Ce ne leggi un brevissimo passo?
Rino Rondinella: “…..con gli occhi aperti e fissi sempre in quella direzione, mi facevano compagnia tutti i ricordi di una vita intera. Sembrava quasi che li volessi raccogliere per metterli dentro una valigia che stavo preparando, per un viaggio che, sentivo, presto avrei fatto. Ero certa che l’ ultimo viaggio sarebbe stato meraviglioso. Vi erano sere in cui questo pensiero veniva sovrastato dalla paura. La paura che mi fossi sbagliata, che mi fossi illusa. Avevo paura della morte…..se dopo di essa ci fosse stato solo il buio? Il niente?”
Pietro De Bonis: Ambientare un racconto in Paradiso, perché, Rino? Solo lì si trova una felicità superiore?
Rino Rondinella: Ambientare il racconto in Paradiso mi ha permesso di dare spazio alla fantasia, immaginazione e a come mi piacerebbe che esso fosse. Certo che il Paradiso esiste. Il posto che definisco “definitivo” e dove si può trovare la felicità, soprattutto per tutti quelli che durante la loro vita terrena questa parola l’ hanno solo sentita o pronunciata, ma mai assaporata. Dio ci ha messo nelle nostre mani un Paradiso. Lui ci ha dato tutto per poter essere felici in questa vita, su questa Terra, ma oggi la felicità e’ davvero per pochi, sempre che di vera felicità si possa parlare, perché non e’ con il denaro che si e’ felici ma solo quando si sta bene con se stessi, certi che l’ essere che ti sta accanto e che ti chiede aiuto potrà sempre contare su di te. Oggi sulla Terra più che di felicità si incontra egoismo, indifferenza, fame, guerre, povertà. Di che cosa si può essere felici quando noi stessi stiamo distruggendo il Paradiso terrestre?
Pietro De Bonis: Quanto tempo ha richiesto la stesura di “Ultima notte di neve”?
Rino Rondinella: Inizialmente il libro parlava di persone andate, ma come se queste fossero rimaste ancora sulla Terra, ed era quasi una (auto)biografia. Sono rimasto per alcuni mesi fermo perché non convinto di quello che stavo scrivendo, cercando quel qualcosa che lo rendesse diverso dalle solite biografie. Il sogno. Quello ha dato il via alla stesura della nuova storia. Il tutto in otto mesi, considerando anche le pause dovute agli impegni di lavoro.
Pietro De Bonis: Quanto, in genere, dai ascolto alle critiche di chi ti legge?
Rino Rondinella: Ritengo che se una persona ha espresso un pensiero esso debba essere criticato per quello che e’, e non per quello che avrebbe dovuto essere. Troverai sempre le persone che ti criticheranno in maniera positiva e altre che la penseranno in maniera opposta. E’ stato e sarà sempre cosi. L’importante e’ credere in quello che fai.
Pietro De Bonis: A oggi, quale aggettivo useresti per definire “Ultima notte di neve”?
Rino Rondinella: Affascinante.
Pietro De Bonis: Grazie, Rino, per questa intervista. Dove possiamo acquistare “Ultima notte di neve”, edito dalla Eden Editori?
Rino Rondinella:Il libro e’ già disponibile nelle librerie dal 10 di Dicembre, cosi come su Amazon, Ibs e sul sito di Eden Editori.
pietrodebonis.com
Info libro
Il libro: “Un incontro inaspettato tra due anime nobili, Grete e Maria. Due donne si ritrovano a parlare delle loro vite terrene in Paradiso. Un luogo in cui il passato e il futuro si fondono in un eterno presente. Sono state attratte l’una dall’altra... apparentemente senza motivo. Un motivo che esiste e che le porterà alla vera felicità. Insieme. In Paradiso, Grete e Maria, sapranno leggere con occhi diversi una vita spesa al servizio del bene, ma graffiata da sofferenze e lacerazioni, che ora scopriranno essere state preparatorie di una felicità superiore.”
Rino Rondinella si è reso molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.Pietro De Bonis: Benvenuto, Rino! Il tuo romanzo “Ultima notte di neve”, ispirato da luoghi quali la Sicilia e la Germania, dico bene?
Rino Rondinella: Esatto. La Sicilia rappresenta il mio passato e porto dentro di me tanti ricordi di gioventù e dei momenti vissuti con mia madre. Vado due - tre volte l’ anno in Sicilia perché il legame e’ forte e la terra, malgrado le tante contraddizioni, ha una magia e un fascino che pochi angoli della terra hanno.La Germania rappresenta il mio presente. Paese che mi ha dato un lavoro, una sicurezza e la possibilità di vivere secondo canoni a me congeniali, a parte il tiepido sole e il poco calore della gente . Nella storia entra in gioco anche un terzo paese, che ho avuto il piacere di visitare: l’ Argentina. Terra molto lontana e molto bella. Buenos Aires e’ una delle città più belle che io abbia mai visto. Un paese che e’ stato tra i primi del XX secolo e la fine della II guerra mondiale una destinazione per uomini che cercavano un futuro migliore e altri che fuggivano da un orribile passato.
Pietro De Bonis: Raccontaci come nasce la storia di Grete e Maria, le protagoniste del tuo libro.
Rino Rondinella: La storia nasce grazie ad un sogno. La notte avevo sognato mia madre, morta nell’ Agosto del 2001. Mi apparve stupenda, meravigliosa e il suo sorriso era cosi bello come non l’ avevo mai visto, nemmeno quando era in vita. Mi parlava, ma non sentivo niente di quello che diceva. La mattina successiva non feci altro che pensarla come un angelo nenutomi in sogno che voleva comunicarmi qualcosa. Il pensiero che lei fosse un angelo mi fece stare bene tutto il giorno. La cosa mi rese felice. Da li nacque lo spunto di voler comunicare con lei, attraverso una donna, Grete, che tanto le assomigliava per il suo modo gentile di essere e per il suo sguardo dolce. Cosi decisi di creare un ponte, un collegamento per poter comunicare con mia madre, attraverso appunto Grete.
Pietro De Bonis: Ce ne leggi un brevissimo passo?
Rino Rondinella: “…..con gli occhi aperti e fissi sempre in quella direzione, mi facevano compagnia tutti i ricordi di una vita intera. Sembrava quasi che li volessi raccogliere per metterli dentro una valigia che stavo preparando, per un viaggio che, sentivo, presto avrei fatto. Ero certa che l’ ultimo viaggio sarebbe stato meraviglioso. Vi erano sere in cui questo pensiero veniva sovrastato dalla paura. La paura che mi fossi sbagliata, che mi fossi illusa. Avevo paura della morte…..se dopo di essa ci fosse stato solo il buio? Il niente?”
Pietro De Bonis: Ambientare un racconto in Paradiso, perché, Rino? Solo lì si trova una felicità superiore?
Rino Rondinella: Ambientare il racconto in Paradiso mi ha permesso di dare spazio alla fantasia, immaginazione e a come mi piacerebbe che esso fosse. Certo che il Paradiso esiste. Il posto che definisco “definitivo” e dove si può trovare la felicità, soprattutto per tutti quelli che durante la loro vita terrena questa parola l’ hanno solo sentita o pronunciata, ma mai assaporata. Dio ci ha messo nelle nostre mani un Paradiso. Lui ci ha dato tutto per poter essere felici in questa vita, su questa Terra, ma oggi la felicità e’ davvero per pochi, sempre che di vera felicità si possa parlare, perché non e’ con il denaro che si e’ felici ma solo quando si sta bene con se stessi, certi che l’ essere che ti sta accanto e che ti chiede aiuto potrà sempre contare su di te. Oggi sulla Terra più che di felicità si incontra egoismo, indifferenza, fame, guerre, povertà. Di che cosa si può essere felici quando noi stessi stiamo distruggendo il Paradiso terrestre?
Pietro De Bonis: Quanto tempo ha richiesto la stesura di “Ultima notte di neve”?
Rino Rondinella: Inizialmente il libro parlava di persone andate, ma come se queste fossero rimaste ancora sulla Terra, ed era quasi una (auto)biografia. Sono rimasto per alcuni mesi fermo perché non convinto di quello che stavo scrivendo, cercando quel qualcosa che lo rendesse diverso dalle solite biografie. Il sogno. Quello ha dato il via alla stesura della nuova storia. Il tutto in otto mesi, considerando anche le pause dovute agli impegni di lavoro.
Pietro De Bonis: Quanto, in genere, dai ascolto alle critiche di chi ti legge?
Rino Rondinella: Ritengo che se una persona ha espresso un pensiero esso debba essere criticato per quello che e’, e non per quello che avrebbe dovuto essere. Troverai sempre le persone che ti criticheranno in maniera positiva e altre che la penseranno in maniera opposta. E’ stato e sarà sempre cosi. L’importante e’ credere in quello che fai.
Pietro De Bonis: A oggi, quale aggettivo useresti per definire “Ultima notte di neve”?
Rino Rondinella: Affascinante.
Pietro De Bonis: Grazie, Rino, per questa intervista. Dove possiamo acquistare “Ultima notte di neve”, edito dalla Eden Editori?
Rino Rondinella:Il libro e’ già disponibile nelle librerie dal 10 di Dicembre, cosi come su Amazon, Ibs e sul sito di Eden Editori.
pietrodebonis.com
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