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Intervista di Pietro De Bonis ad Angela Parise, autrice del libro "Un biglietto di sola andata per Berlino".

Creato il 16 settembre 2015 da Rassegna Dei Libri @rassegnalibri
Intervista Pietro Bonis Angela Parise, autrice libro biglietto sola andata BerlinoAngela Parise, nata a Genova nel 1982, si diploma in lingue nel 2001 e successivamente diventa commissario di bordo della marina mercantile. Dopo aver lavorato per diverso tempo sulle navi da crociera, ritorna a casa sua nell’alessandrino dove a tutt’ora lavora come impiegata. Al suo attivo, quattro pubblicazioni: nel 2010 esce la saga famigliare “il buio e la luce” (La Riflessione editore) che si aggiudica il secondo premio al “Premio Creativa, città di Ercolano 2010”. Nel 2011 è la volta del romanzo rosa “un biglietto di sola andata per Berlino” (La Riflessione editore), menzione speciale al “Concorso nazionale del book trailer 2012”. Nel 2012 pubblica “Il fatidico giorno prima”, altra saga famigliare sempre con La Riflessione Editore. Poi, il cambio di rotta: nel 2013 cambia editore e pubblica con “Prospettiva editrice” il suo quarto lavoro intitolato “Scandinavia – storia di un papà e della sua bambina.” Oggi vi parleremo di “Un biglietto di sola andata per Berlino”, già disponibile su Amazon Kindle.
Il libro:"Un biglietto di sola andata per Berlino" è una storia d'amore corale: comincia quando Marta, giovane studentessa genovese, vince un'importante borsa di studio per l'universita Homboldt nella quale trascorrerà un intero anno scolastico ospite della facoltosa famiglia Schliemann. All'arrivo a Berlino, Marta conosce quasi subito Hans, ombroso banchiere arrogante e dal passato difficile: è il migliore amico dei fratelli Schliemann sebbene Marta non provi subito grande simpatia nei suoi confronti. Tuttavia, nel corso del tempo, proprio per la sua vena malinconica e solo all'apparenza cinica ed indisponente, Marta inizia a provare un interesse: vuole capire il perché di quel suo carattere così schivo…”
Angela Parise si è resa molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.
Pietro De Bonis: Ciao, Angela! "Un biglietto di sola andata per Berlino" il tuo romanzo alla quale sei più legata, giusto? A quando risale la sua stesura?Angela Parise: A molti anni fa. Era il 1998 ed io frequentavo la terza superiore: da allora il romanzo ha subito differenti riscritture fino al suo stato attuale. Prima di essere ripubblicato in digitale, ha avuto anche una versione cartacea che oggi non è più in vendita. Ci sono molto legata proprio per questo motivo, perché ha resistito agli anni ed ai cambiamenti e tutto sommato mi esprime sempre qualcosa quando ne leggo qualche estratto… e poi, è il primo romanzo che ho scritto per intero: prima di allora avevo fatto solo dei tentativi.
Pietro De Bonis: Quanto c’è di te in Marta, la giovane protagonista del racconto?Angela Parise: Esattamente come me ha studiato lingue. Ha il mio carattere, le mie idee in merito alla vita e soprattutto, adora il tedesco. Fondamentalmente è il mio alter ego, o perlomeno di quando avevo sedici anni. A quei tempi le ho dato in tutti i miei sogni e le mie aspirazioni e l’ho creata come se stessi parlando di me: questo però non meraviglia chi mi conosce in ambito editoriale. In parte l’ho fatto con tutte le mie protagoniste femminili.
Pietro De Bonis: Ho letto che ormai dopo tutto questo tempo invece ami Hans, il personaggio maschile, nonostante nel libro non risulti subito simpaticissimo.Angela Parise: Lo amo proprio per quello. La sua è un’antipatia studiata nei minimi dettagli perché serve solo a mascherare un disagio: in realtà è un uomo estremamente bisognoso di affetto e di qualcuno che gli indichi la strada. Ha avuto un’infanzia complicata (magari sarebbe buon materiale per uno spin off ma per ora non mi sbilancio) e non è abituato ad essere parte di un focolare domestico. In seconda battuta, questa è una delle rare volte in cui do più peso ad un personaggio maschile per cui è stato studiato proprio come volevo. E poi… È alto, biondo e ha gli occhi azzurri, impossibile non perderci la testa.
Pietro De Bonis: Ci leggi un piccolo passo di "Un biglietto di sola andata per Berlino"? Angela Parise: Fu allora che Marta lo vide.Hannelore corse incontro ad Hans per fargli gli auguri mentre lei restò per qualche strano motivo attaccata alla porta della sala.Non si seppe spiegare come, ma qualcosa la fece rimanere piantata là, fissandolo come un’ebete: cosa ben più strana, a lui successe la medesima cosa.Hannelore se ne accorse subito e ne sembrò molto divertita: talmente divertita che dovette in qualche modo inventarsi qualcosa per rompere il ghiaccio….”Se volete sapere come va a finire…… il libro è in vendita su Amazon.
Pietro De Bonis: Quale aspetto, Angela, hai curato maggiormente del tuo romanzo? Cosa vuoi che il lettore colga di più fra tutti appunto i vari aspetti?Angela Parise: senza alcun dubbio, mi sono concentrata molto sul carattere dei due protagonisti. Voglio che si capisca molto bene che Hans è un uomo tormentato e Marta una ragazza matura e pudica. Altrimenti non si capirebbe il motivo per il quale la loro storia d’amore è così particolare. In realtà l’ho voluto sottolineare anche grazie ai luoghi: siamo a Berlino, è inverno e le strade sono quasi sempre piene di neve…. Tempo da coperta, letto e grandi amori.
Pietro De Bonis: Proprio con il lettore, che rapporti hai con lui, quanto ascolti le sue opinioni e quanto quest’ultime plasmano la tua scrittura?Angela Parise: le opinioni dei lettori sono fondamentali. Ora che sto ripubblicando in digitale i miei primi tre romanzi che non sono più disponibili in cartaceo, sto rieditando proprio seguendo quello che era stato il risultato delle precedenti recensioni. Una persona che scrive deve saper cogliere i suggerimenti da due fronti: il fronte del lettore e quello dell’esperto: da un lato bisogna ascoltare chi compra, dall’altro chi cura i libri per mestiere. Solo così si ha un buon risultato.
Pietro De Bonis: Da alcuni anni partecipi al Salone internazionale del libro di Torino…
Angela Parise: Sì. In un primo momento partecipavo con un’associazione; poi, quando ho cambiato casa editrice, ho iniziato a partecipare con il loro stand. L’esperienza del Salone offre molteplici aspetti: da un lato potrebbe sembrare dispersivo poiché gli stand sono molti, gli autori che prendono parte anche; d’altro canto però è formativo perché si conoscono persone, si traggono consigli e spesso, si entra a far parte di nuove realtà.Certo, se uno spera di partecipare per vendere duecento copie, forse non ne ha colto il senso: se invece lo usa come percorso di crescita, ne trarrà grandi benefici.
Pietro De Bonis: Grazie, Angela, per questa intervista. Concludi questa intervista come vuoi tu!Angela Parise: Siamo in molti a scrivere ed in pochi a riuscire a scalare una vetta: certo non sono io che debbo decidere chi è bravo e chi no. Quello, come dicevo prima, sta in mano da un lato ai lettori e dall’altro agli addetti del mestiere. Una cosa però è assodata: i libri senza lettori non vanno da nessuna parte per cui… Se vi va, anche noi abbiamo bisogno che ci leggiate in tanti altrimenti, come spesso capita, rimarremo una realtà ferma ai box.
www.pietrodebonis.com


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