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Intervista di Pietro De Bonis alla compagnia L’eco dei Sanpietrini e al loro spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni

Creato il 09 febbraio 2014 da Alessiamocci

Il Progetto “L’eco dei Sanpietrini” nasce nel luglio del 2013 da un’idea di Lavinia Lalle e Sarah Mataloni. Intende riportare in luce la densa ma sepolta identità romana, attraverso canzoni, poesie, e personaggi che l’hanno resa grande agli occhi del mondo.

Intervista di Pietro De Bonis alla compagnia L’eco dei Sanpietrini e al loro spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioniLavina e Sara nanno rispolverato vecchi libri di poesie del Belli, del Trilussa, le ricette della Sora Lella e gli aneddoti di Aldo FabriziLo spirito che le ha animate è goliardico, scanzonato, gigionesco, ma alla base vive un’autentica ricerca nel passato volta a valorizzare un patrimonio culturale solo “apparentemente” popolare.

Si esprimono con versi in rima, scritte con entusiasmo e amore per la loro città, ma anche con lo spirito critico del non prendersi troppo sul serio. Vantano l’accompagnamento musicale di artisti d’alta levatura, con i quali collaborano per reinterpretare i testi in chiave contemporanea.

All’attivo prossime date in Calabria, Puglia, Lombardia, e ovviamente Lazio.

P.D.B.: La compagnia L’eco dei San pietrini tornerà a febbraio per tre serate esclusive, dal 14 al 16, al Teatro Petrolini di Roma, stavolta quale novità porterete in scena?

L’eco dei Sanpietrini: Lo spettacolo “Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni” sarà lo stesso che, da agosto 2013, ha fatto il giro Italia divertendo e convincendo sia il pubblico che la critica specializzata. L’unico elemento nuovo è nell’”ensemble” che accompagnerà le voci delle ragazze. Unitamente alla chitarra di Aldo Massimi, al posto della consueta fisarmonica, troveremo il mandolino di Felice Zaccheo; una soluzione originale e particolarissima, dato che questo strumento è generalmente associato alla musica popolare partenopea. Mostreremo, anche grazie all’abilità del suo interprete, che può aderire bene anche al repertorio popolare romanesco.

Intervista di Pietro De Bonis alla compagnia L’eco dei Sanpietrini e al loro spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioniP.D.B.: Un progetto, “Roma, tra storie e canzoni vizi e passioni”, ideato da Sarah Mataloni e Lavinia Lalle, dove spicca la voglia di riportare alla luce e far rivivere un passato ricco di poesia, canzoni, che hanno resa Roma, la città eterna. Dove nasce questo bisogno? Semplice affezione e riconoscenza alla romanità che è stata?

L’eco dei Sanpietrini: Il progetto è nato dal desiderio e dalla voglia di rispolverare  la memoria di un patrimonio culturale  ricco di parole, immagini, poesie,  che spesso sembra dimenticato, ma che in fondo è parte della nostra cultura, del nostro paese, della nostra storia. “Roma: tra storie, passioni , vizi e canzoni” è un assaggio di romanità, momenti goliardici si amalgamano a spunti riflessivi e malinconici, in modo da poter trasmettere “vizi, nei, belta” e contraddizioni tipiche della romanità.

P.D.B.: Lo spettacolo varia nel contenere in sé testi di Trilussa, ricette della Sora Lella e aneddoti del fratello Aldo Fabrizi, pezzi de Il Rugantino e della benamata Gabriella Ferri… Ritenete che oggigiorno bellezze simili manchino nel panorama romano/italico?

Intervista di Pietro De Bonis alla compagnia L’eco dei Sanpietrini e al loro spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioniL’eco dei Sanpietrini: Noi ci limitiamo a fare una fotografia in bianco e nero… non abbiamo la presunzione di dare giudizi di valore ci auguriamo che venga apprezzato lo sforzo di ricerca che abbiamo fatto !

P.D.B.: Far emozionare un pubblico non è certo tra le missioni più facili per una compagnia teatrale, forse la prima e più difficile. Su cosa puntate quando elaborate un testo teatrale? Far ridere, far pensare? O entrambe insieme?

L’eco dei Sanpietrini: Innanzi tutto bisogna credere in quello che si fa, avere un obiettivo e fissarlo sempre. Credo che il tutto nasca da un bisogno comune che abbiamo e di conseguenza mano a mano gli elementi emergono nella nostre teste e poi da lì la penna va da sé. L’elaborazione si concentra sul mettere amore in quello che si fa e quando c’è l’amore esce fuori di tutto: gioia, tristezza ecc ecc

P.D.B.: A “L’eco dei San pietrini” piacciono le sfide? Quanto plasmate le richieste del pubblico? Lo ascoltate o seguite dritti la vostra strada?

L’eco dei Sanpietrini: Sicuramente sì, amiamo le sfide. Questo progetto è nato come una sfida, lo abbiamo portato per la prima volta davanti ad un pubblico molto ampio,-non romano- non conoscendo-chiaramente –aspettative , impressioni, gusti. In quell’occasione –e anche in altre- abbiamo agito di testa nostra e per impulso. Poi, lentamente, il progetto è cresciuto, ed è in continua evoluzione. Cerchiamo molto il rapporto con il pubblico,(anche perché è uno spettacolo in cui l’interazione è fondamentale)  adattando in maniera naturale  il nostro  linguaggio  al pubblico Intervista di Pietro De Bonis alla compagnia L’eco dei Sanpietrini e al loro spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioniche di volta in volta incontriamo.

P.D.B.: Andrete in scena a San Valentino, direi non ci fu data più azzeccata per passare una serata super romantica… Consigliate “Roma, tra storie e canzoni vizi e passioni” a tutti i nuovi amanti della capitale scommetto.

L’eco dei Sanpietrini: Beh, questo spettacolo non può far altro che alimentare qualcosa che magari sta nascendo tra due persone. È una particolare occasione per passare un po’ di tempo mano nella mano e avere poi un bel ricordo vissuto assieme. Il teatro, la musica, la poesia e la cultura in generale possono solo che far bene alle nostre anime e aprire in noi nuove strade, nuove visioni, nuovi sogni. Sognare è quella cosa che facciamo 24 ore al giorno ininterrottamente e che ci fa vivere.

P.D.B.: Grazie di questa intervista!

L’eco dei San pietrini: Grazie a te!

 Written by Pietro De Bonis

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