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Intervista di Rebecca Mais alla band Sabba e Gli Incensurabili e il loro nuovo album “Nessuno Si Senta Offeso”

Creato il 05 marzo 2015 da Alessiamocci

“Chi difenderà, chi ne avrà il coraggio, la stupidità? Tanto la storia, questa storia, la conosce già. Oh, cara, ora conosci la verità, comincia tutto con un sogno nel cassetto ma vince sempre la realtà.” (Da: “Chiamatemi Nerone”)

Sabba e Gli Incensurabili si incontrano nel 2010, provengono da esperienze differenze ma hanno in comune la voglia e la necessità di creare musica che funga da mezzo di denuncia. Vi è in questo modo una fusione di idee e di generi: la loro musica va infatti dal Cantautorato Italiano al Folk, dal Blues al Cabaret Rock al Swing ‘n Roll. A comporre la band sono Salvatore Lampitelli (voce, chitarra, kazoo, storie), Luca Costanzo (basso e backing vocals), Alessandro Grossi (sax, flauto traverso, chitarra, tastiere, armonica, programmazione), Alessandro Mormile (lead guitar e backing vocals) e Andrea De Fazio (batteria, percussioni).

Nel 2012 esce il loro primo album dal titolo “Nessuno Si Senta Offeso” ((BulbArtWorks/Audioglobe), una raccolta di brano che parlano di vita quotidiana: protagonisti sono panettieri e impresari, donne gioiose, emigranti ed innamorati persi, osservati attraverso un occhio lungimirante ed uno spirito umoristico che si accosta alla provocazione. Il 14 Ottobre 2012 ricevono il premio M.E.I.“Rete dei Festival” ai Disco Days presso la Casa della Musica di Napoli come rivelazione nei festival del 2012 in collaborazione con il Mei (Meeting dell’Etichette Indipendenti).

Il 21 novembre 2014 esce nelle radio il singolo “Per Resistere” come anticipazione del secondo disco intitolato “Sogno e Son Fesso”. Dieci brani simbolo di una generazione che si sente rinnegata dalle sue stesse radici e che si ritrova a sostenere il peso di una storia a cui non sente di appartenere. Canzoni che dentro l’ironia racchiudono tante verità concernenti la società in cui viviamo. Una voce graffiante e degli arrangiamenti ben pensati che rendono la loro musica molto piacevole all’ascolto e capace di far riflettere.

Sabba e Gli Incensurabili hanno dedicato a noi un po’ del loro tempo, in questo modo tutti voi avrete l’opportunità di conoscere meglio loro e la loro musica.

 

R.M.: Sabba e Gli Incensurabili nascono in modo separato e s’incontrano nel 2010. Com’è avvenuto questo incontro?

Sabba e Gli Incensurabili: Eravamo ad una jam session. Loro erano forti, fighi, suonavano bene e ognuno veniva da un genere completamente diverso dall’altro, si andava dal folk al metal, e ho detto tutto. Gli proposi delle bozze che gli sono piaciute. Siamo entrati in sala, abbiamo suonato insieme per mesi, registrato un disco, fatto un tour. Ci è piaciuto e così abbiamo deciso di non fermarci più. Per il momento siamo ancora solo al secondo album.

 

R.M.: Quali sono i vostri punti di riferimento e/o d’ispirazione nel panorama musicale italiano e non?

Sabba e Gli Incensurabili: Attingiamo soprattutto dal punto di vista della scrittura dei testi e della scelta comunicativa ad artisti come Rino Gaetano, Gaber, Jannacci, Edoardo Bennato, Fred Buscaglione, così come sicuramente si avvertono molto Caparezza, Daniele Silvestri. Musicalmente c’è molto blues, c’è del rock, ci sono Elton John, i Coldplay, c’è Capossela, c’è appunto Bennato, c’è il rock’n'roll, c’è Elvis, ci sono i Sikitikis, c’è Daniele Silvestri. Insomma, non ci sono dei riferimenti precisi ed omogenei: si mischia, l’anima del nostro sound è l’idea di mischiare le carte ignorando gli schemi.

 

R.M.: Il 21 novembre 2014 è uscito nelle radio il singolo “Per Resistere” che anticipa il vostro secondo disco. Cosa rappresenta per voi e come mai avete scelto proprio questo brano come apripista del nuovo album?

Sabba e Gli Incensurabili: Per Resistere è la sintesi perfetta di ciò che significa per noi “Sogno e Son Fesso”, e anche di ciò che ha significato per noi lavorare a questo disco. Per Resistere è l’urlo di rabbia che abbiamo scelto, contro ogni logica commerciale, radiofonica, mediatica in generale, per presentare il disco perché volevamo che si sapesse che siamo simpatici e divertenti sì, senz’altro, ma che in questo secondo lavoro ci siamo concessi momenti di intimità, dolcezza, malinconia, e che una canzone che può sembrare ad un ascolto superficiale, la classica ballad pop italiana, invece è un pezzo molto rock nell’atteggiamento e che racconta esattamente ciò che per noi è questo album. E cosa è per noi “Sogno e Son Fesso” è sintetizzabile in un solo verso in verità, che è “via dall’idea che noi non meritiamo di più”. Volevamo che si capisse che ci siamo dedicati anche all’istinto, alla magia del momento in cui le parole più semplici che ti venivano in mente, forse erano le migliori, quelle più adatte a rappresentarti, senza fronzoli, senza limatura, senza modifiche, senza filtri. Volevamo dare l’idea che Sabba e Gli Incensurabili fossero divertenti, sarcastici, simpatici, insomma tutto quanto si sa già, ma questa volta anche dell’altro.

 

R.M.: Qual è il significato del titolo del vostro nuovo disco “Sogno e son Fesso”?

Sabba e Gli Incensurabili: Semplicemente risponde all’idea che il Sognare e l’esser Desti non siano in antitesi. Si può sognare ed essere perfettamente coscienti, si può sognare e credere nelle proprie ambizioni. Ne abbiamo il diritto in fondo. Chi ce lo nega? Noi stessi, forse. Si può sognare, in un mondo in cui i sognatori sono considerati Fessi e in questo mondo in cui Sognare è da Fessi Sabba e Gli Incensurabili sono orgogliosamente Sognatori e Fessi.

 

R.M.: Quale brano di “Sogno e son Fesso” ritenete vi rappresenti maggiormente?

Sabba e Gli Incensurabili: Risposta secca: Per Resistere.

 

R.M.: Le vostre canzoni sono tutte molto attuali e irriverenti: a quale pubblico vi rivolgete e quale messaggio vorreste venisse recepito?

Sabba e Gli Incensurabili: Abbiamo la fortuna di avere un pubblico eterogeneo anche sull’età: giovani e meno giovani, tutti ugualmente interessati alla nostra musica. In poche parole, il nostro messaggio è un messaggio di rivalsa, più che di speranza. L’idea di fare dell’ironia, del sarcasmo, di denunciare col sorriso, è l’elemento positivo e precipuo del progetto. Un sorriso in questo secondo disco sicuramente smorzato ma senza dubbio più maturo e consapevole.

 

R.M.: Qual è la vostra opinione nei confronti della scena musicale italiana indipendente della quale voi siete uno dei tanti rappresentanti?

Sabba e Gli Incensurabili: C’è del materiale davvero incoraggiante. Citiamo i dischi dei nostri amici Riva, Katres, Giovanni Block, Foja, La Maschera, Le Strisce, tutti dischi che abbiamo ascoltato e accolto davvero positivamente. Potremmo fare tantissimi nomi. C’è tantissima musica buona. Il punto è sempre quello: radio e televisioni ci abituerebbero a pensare che tutta la musica italiana moderna è una merda come quelle cagate da 4 soldi scritte in 2 secondi che ascoltano le ragazzine arrapate. E invece no, a noi piace pensare che con un briciolo di curiosità avventurandosi tra le produzioni italiane recenti si può scoprire qualcosa di cui essere orgogliosi. Non siamo costretti a fare riferimento alle produzioni inglesi o americane per ascoltare roba interessante, c’è moltissimo materiale di cui essere orgogliosi, orgogliosi di essere musicisti che fanno musica italiana o ascoltatori di musica italiana.

 

R.M.: I vostri progetti futuri?

Sabba e Gli Incensurabili: Anzitutto: Suonare, Suonare, Suonare!

In secundis: Fare Dischi, Fare Dischi, Fare Dischi!

Senza troppe aspettative. Macinare chilometri per concerti a testa bassa.

 

Written by Rebecca Mais

 

 

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