Diana Lama, napoletana, scrive con il cuore perché il cuore lo conosce bene. È medico, ed è specializzata in Chirurgia del Cuore e Grossi Vasi. Professore universitario, ecocardiografista, nonché titolare dell’insegnamento di Epidemiologia Geriatria alla Seconda Università di Napoli dove lavora. Ha vinto il prestigioso Premio Alberto Tedeschi per la Narrativa Gialla Italiana e si definisce “affetta da incontenibile e insaziabile passione per i gialli fin dall’infanzia”. I suoi ultimi romanzi Solo tra ragazze e La sirena sotto le alghe sono stati pubblicati da Piemme. In questi giorni è uscito il suo thirller L’anatomista per i tipi della NewtonCompton.È tradotta in Francia, Germania, Russia, USA. Ogg, 6 giugno 2013, è in uscita il suo ultimo romanzo "L'anatomista" per i tipi della NewtonCompton.Diana ha accettato di fare una chiacchierata con gli amici de “La vibrazione nera”.
Nella prefazione al tuo ultimo lavoro "Non toccatemi il sangue" (ebook, Mezzotints), Alan D. Altieriscrive di te "Diana Lama ovvero: l’insostenibile precisione del talento". Ritieni che il tuo approccio alla scrittura sia completamente "ingenuo" e innato o piuttosto si sia plasmato e costruito negli anni?
Bella domanda, grazie Luca. In parte è sicuramente innato, io penso, vedo e interpreto la realtà con lo sguardo di un cannibale affamato. Distorco quasi ogni cosa con una chiave di lettura gialla, mi pongo la fatidica domanda “e se…” e da lì la mia immaginazione parte. Poi certamente c’è anche costruzione, moltissime buone letture, grandi maestri e la voglia di fare sempre meglio.
La tua produzione letteraria si concentra sul genere thriller/noir. Che cos'è il noir per Diana Lama e quali autori ti hanno influenzato maggiormente?
Io penso che questo genere, thriller, giallo, nero o come lo si voglia definire sia quello che maggiormente permette di unire una approfondita valutazione dei moventi psicologici più intimi di un essere umano a un ritmo, una logica e una consequenzialità che tengano il lettore avvinto alla pagina. Ovviamente sapendo bene dosare gli ingredienti. Sono tanti gli autori che amo, per citarne alcuni: Thomas Harris, P.D. James, Ruth Rendell, Ed Mc Bain, JefferyDeaver, Fruttero & Lucentini, Elisabeth George, ma ce ne sono tanti altri, sono un lettore bulimico.
I tuoi libri sono stati tradotti all'estero. La versione francese di "Solo tra ragazze" ha riscosso un grande successo in e il tuo romanzo "Il circo delle maraviglie" è stato tradotto in Germania prima ancora di essere edito in Italia. Cosa pensi sia apprezzato maggiormente dei tuoi romanzi all'estero?
Mi hanno detto che sono particolarmente apprezzati i dialoghi, che io preferisco veloci, e il fatto che bado molto al ritmo di una storia, i tempi della suspence, in modo che non ci siano tempi morti. Poi dipende dal libro, Solo tra ragazze è il tipo di impianto narrativo che in Francia è apprezzato, sette donne sole, intrappolate, la tensione che cresce. Invece per La Sirena sotto le alghe e Il Circo delle Maraviglie credo che in Germania sia piaciuta molto l’ambientazione cilentana, il contrasto tra luce e calore dell’ esterno e il buio e le tenebre dell’ anima dei protagonisti.
Nell'ebook "Non toccatemi il sangue" ci sono moltissimi richiami alla "napoletanità". Quanto conta il tuo essere partenopea nella scrittura?
Generalmente molto nei racconti. Amo i racconti brevi, non più di dieci pagine, e la sapidità, l’inventiva e la crudeltà intelligente tipiche del napoletano sono molto adatte a quel che voglio raccontare. Nei romanzi fino a ora Napoli non c’è stata, ma lo sarà nel libro che ho in uscita in questi giorni.
Nel tuo lavoro di prossima pubblicazione con la casa editrice NewtonCompton "L'anatomista" troviamo una brillante criminologa alle prese con un serial killer. Come è nata la figura di Artemisia e quanto di te c'è in lei?
Mi piacciono i personaggi con una doppia pelle. Il passato di Artemisia la rende particolarmente adatta a indagare nella mente oscura di un mostro. Non so quanto di me ci sia in lei, certamente la curiosità e la voglia di non arrendersi mai. Poi, in realtà, temo che ci sia molto di me proprio nell’Anatomista.
Quanto ha pesato la tua professione medica nel plasmare i protagonisti di questo nuovo romanzo?
Moltissimo. Sono specializzata in Cardiochirurgia, e anche se non lavoro più in sala operatoria da tanti anni, la passione per il sangue, i dettagli anatomici del corpo umano e la corrispondenza tra ciò che siamo nel profondo delle nostre cellule e quello che mostriamo all’esterno mi affascina sempre. In più mi incuriosisce tutto ciò che ha a che fare con la psiche umana, anche nei percorsi meno standardizzati e convenzionali, e tutto questo mi è servito nel romanzo.
E, infine, che cosa bolle in pentola?
Sono già al lavoro su una nuova storia, anche qui ci sarà Napoli e i suoi segreti, poi un antico palazzo misterioso che cela orribili ricordi, e una donna troppo curiosa che si trova dove non dovrebbe…
Grazie a Diana. Se volete approfondire, potere andare sul sito dell'Autrice cliccando qui. Vi lascio il booktrailer de "L'anatomista":