Intervista Doppia: L'illustratore Daniele Gaspari e Valentina Camerini ci parlano di Gelidi Abbracci + GA

Creato il 28 ottobre 2014 da Susi
Intervista Doppia     L'illustratore Daniele Gasperi e Valentina Camerini ci parlano di Gelidi Abbracci + GA  
Oggi sono felicissima di proporvi un appuntamento unico: doppia intervista per conoscere meglio i retroscena che hanno portato alla realizzazione della cover di Gelidi Abbracci attraverso il lavoro dell'illustratore Daniele Gaspari e l'autrice Valentina Camerini che si presenta qui per la prima volta come scrittrice di YA Paranormal.     Quando viene mandata in uno sperduto collegio sulle Alpi, Cat è decisa a scappare alla prima occasione: lei è uno spirito ribelle, non può certo arrendersi a una vita di rigide regole. Durante la fuga, però, una misteriosa creatura la salva dalla caduta in un burrone e la riporta al collegio, dove tra professori ambigui e compagni di classe reticenti, aleggia un altro enigma: la scomparsa di Lily, una studentessa sparita da settimane, di cui nessuno parla volentieri. È lo zio Edoardo, uno scienziato in pensione che vive tra quelle stesse montagne, ad aprire gli occhi alla nipote: dietro l¿apparenza impeccabile, il collegio cela un segreto. Divisa tra la ricerca della verità e i sentimenti sempre più complicati per Arturo, il magnetico compagno di classe che prima la evitava e ora fa di tutto per conquistarla, Cat deve compiere una scelta cruciale: solo lei può decidere se continuare a custodire questo straordinario segreto oppure rivelarlo al mondo, cambiando per sempre le sorti dell'umanità.             Valentina Camerini ci presenta il suo nuovo libro:  
  • Com'è nata l'idea di fondo di Gelidi Abbracci?
Tutto è cominciato durante un viaggio in Scozia: le atmosfere, i castelli, la natura, i cieli grigi, i cimiteri antichi, mille dettagli mi hanno fatto immaginare una storia cupa, ricca di mistero e segreti da proteggere. Era tutto troppo bello, per non ambientarci un romanzo!  
  • In questo romanzo YA si uniscono paranormal/thriller e romance. Come si riesce a bilanciare il tutto riuscendo a realizzare un buon risultato finale che soddisfi il pubblico?
Perché il romanzo tenga l'attenzione del lettore, capitolo dopo capitolo, bisogna scegliere una strada principale e poi intrecciarci le sottotrame. Volevo che ci fosse un mistero forte, che spingesse la protagonista Cat a indagare. Tutti gli altri “ingredienti” sono andati a insaporire questa idea principale.  
  • Puoi descriverci senza svelare nulla di rilevante la relazione tra i due protagonisti?
Complessa, sofferta, definitiva: ci sono persone che non dovrebbero stare insieme, perché razionalmente tutto suggerisce il contrario. Eppure qualcosa di magnetico avvicina Cat e Arturo, i miei protagonisti; sono le differenze, che uniscono più che dividere.    
  • Gelidi Abbracci è il tuo lavoro d'esordio come scrittrice YA Paranormal. Hai già in mente il tuo prossimo romanzo?
Sì: sarà una storia piuttosto truce, perché a volte la realtà si spinge oltre le finzioni “paranormal”. Non è necessario avere tra i personaggi vampiri, zombie o fantasmi, per mettere i brividi. E avrà un finale di quelli imprevedibili, che lasciano il lettore sorpreso e turbato allo stesso tempo.     
  • La cover realizzata rispecchia quella che per te è l'anima del romanzo?
Assolutamente sì. E devo ammettere che è difficile essere contenti completamente di una copertina, ma questa è proprio bella!
  
  Ora la parola a Daniele Gaspari:    
  • Com'è nata la tua passione per l'illustrazione grafica?
La mia esperienza è un po anomala se consideriamo che fino a 9 anni fa lavoravo in banca. Ragionavo con i numeri e non c'erano margini di interpretazione. Non sapevo cosa fosse un Mac e mi chiedevo cosa ci fosse di tanto speciale nel fare una fotografia… Il mio cervello non era stimolato. Ma ero attratto dalla pubblicità: mi trasmetteva delle emozioni che realizzavo consumando i prodotti che promuoveva. Poi mi piacevano gli artisti impressionisti, in particolare Van Gogh e la sua "grezza" maniera di esprimersi sulle tele e di arrivare al cuore. E' un processo attraente, una sensazione fantastica che mi ha ispirato a mollare i numeri e la ragione per dedicarmi allo studio delle immagini e alle emozioni. Mi sono licenziato e ho iniziato a studiare comunicazione visiva e pubblicità. Durante il mio percorso mi sono avvicinato alla fotografia digitale considerandolo uno strumento dalle potenzialità infinite se unito a tutta la tecnologia digitale a disposizione. In questo modo, parallelamente al lato commerciale della mia professione, ho iniziato a sviluppare anche quello più artistico sperimentando la foto-composizione, evolutasi poi in foto-illustrazione, un procedimento che mi permette di realizzare immagini iper realistiche, emozioni esasperate al limite fra il reale e il surreale.    
  • Come si diventa un grafico per professione? Molte persone si dilettano, lo fanno come hobby.
Vorrei fare una premessa; il grafico è colui che ha la padronanza degli strumenti tecnici per realizzare fisicamente un'idea, quindi prima serve l'idea, quella giusta, e qui entra in scena il cosiddetto "creativo". Spesso si è in grado di essere entrambi allo stesso tempo, in altri casi no, ma il fine resta sempre uno; dare la garanzia di un risultato efficace fra idea e tecnica. Si possono intraprendere corsi di studio inerenti, che forniscono le basi umanistiche e tecniche per iniziare, ma sta poi in ognuno di noi trovare le proprie ispirazioni, avere un senso critico verso ciò che ci circonda e verso noi stessi, comprendere i meccanismi della mente umana e trovare un percorso da perseguire ed approfondire. Quindi bisogna sviluppare innanzitutto capacità di interpretazione, adottare una creatività funzionale ad un risultato, trovare l'idea giusta ed avere la capacità tecnica per realizzarla. Se non si ha quest'ultima ci si avvale di coloro che ce l'hanno, ed il nostro compito sarà semplicemente guidarli. Quindi partendo dalla fine, un grafico professionista è colui che è capace di costruire tecnicamente esattamente ciò che la mente immagina. E' questa la differenza sostanziale fra un professionista ed un dilettante, la garanzia per la quale chi commissiona un lavoro è disposto a pagare.    
  • Come si riesce a trovare lavoro presso le case editrici?
Mettete alla prova le vostre abilità reinterpretando cover già fatte e proponetele inviando portfolio, mostrandovi sui social network, partecipando alle fiere. E' la maniera più semplice e diretta, con esempi reali, pratici. Non si vende più niente con le parole. Siamo nell'era dell'esibizione, del dimostrare, e spesso per farlo dobbiamo percorrere i tempi in locali piuttosto scomodi. Andiamo verso una società che tecnologicamente ci porta a velocizzare tutto, a cambiare la nostra filosofia di vita; alla gente non interessa più viaggiare ma arrivare. Quindi mentre una volta si entrava in un'azienda, si imparava il lavoro e lo si affinava nel tempo, oggi non c'è più capacità di assorbimento. Non c'è tempo. Le aziende scelgono fra una miriade di portfolio, e puntano il dito sugli esempi migliori. Il come uno ci sia arrivato non interessa. Si cerca il risultato immediato. Tutto ciò che ci sta dietro è a carico nostro. Purtroppo questa è la cruda realtà, ma se si ha passione e perseveranza, i risultati arrivano e ci si ritaglia il proprio posto.    
  • Raccontaci della parte più bella del tuo lavoro. La soddisfazione di creare un lavoro che piace al pubblico.
La parte più bella del mio lavoro è l'idealizzazione estrema. Cosa vuol dire? Vi faccio un esempio. Quando andiamo al ristorante e ci consegnano il menù, veniamo attratti da un bel piatto di pasta fumante e ben condita su un piatto elegante nero e quadrato, con la fogliolina di prezzemolo perfetta che regna in cima. Lo ordiniamo e ci arriva una cosa confusa, su un piatto graffiato e rotondo, con la foglia di basilico fiappa mischiata nel sugo. Se ce lo avessero presentato in questo modo reale lo avremmo acquistato? Probabilmente no. Lo abbiamo ordinato perché ce lo hanno fatto immaginare, quindi desiderare. Il bello del nostro lavoro è che non creiamo un documentario che descrive un'oggetto o una scena, ma possiamo idealizzare un sogno, e più è bello, più viene desiderato dal pubblico.    
  • Cosa prevede il processo di realizzazione di una cover? Raccontaci i passi salienti.
A volte si segue un processo che si pensa possa portare molto materiale su cui lavorare, ma ci si sbatte la testa per settimane e non ci si cava un ragno dal buco. Poi arriva il giorno prima della presentazione e da chissà quale pensiero o esperienza arriva l'idea giusta. Si passa la notte al computer e il giorno dopo si presenta una proposta convincente e funzionale, ricevendo il via per portarla a definizione. Troppi processi offuscano la mente quindi spesso ascolto l'istinto. Ma torniamo a noi, forse un'iter più o meno standard c'è, quantomeno questo è quello che adotto io con il team di Mondadori. C'è un punto di incontro nel nostro lavoro nel quale ragione e sentimento si incontrano: il briefing. Ci si riunisce con l'editor, il redattore e il team creativo per la presentazione del libro che verrà pubblicato. Cerchiamo di capirlo a 360 gradi e per fare questo ci riempiamo di informazioni, contenuti, dati e tabelle per capire il mercato, chi li leggerà, che novità porterà in se, ecc. Un approccio logico che deve diventare emotivo e al quale segue subito la fatidica domanda: come rappresentiamo tutto questo in un'immagine? Trovata l'idea si fanno un paio proposte mostrando dei bozzetti. Per i bozzetti si lavora molto velocemente. Nel mio caso recupero le immagini che mi servono con il cellulare e le assemblo digitalmente completandole con effetti abbastanza grezzi per riuscire a rendere bene l'idea di quale dovrà essere l'impatto finale. Ricevuta l'approvazione da tutto il team parte l'iter per la realizzazione definitiva. Cerco i personaggi, le location e gli oggetti che mi servono e parto a fotografarli a volte spostandomi anche all'estero. Alcune fotografie invece le scatto in studio. Una volta fotografato tutto il materiale procedo con la foto-composizione consegnando nei tempi prestabiliti la cover finale in alta risoluzione sulla quale verranno poi apposti i testi dai grafici interni. A volte è possibile che mi occupi anche di quelli, completando la cover al 100% in tutte le sue parti.    
  • Come è nata la cover di Gelidi Abbracci? C'era un'idea di fondo che hai seguito? Hai avuto campo libero?
Per la cover di Gelidi Abbracci in realtà l'idea mi era già stata posta sul tavolo dai colleghi. Il mio compito in questo caso era appunto interpretarla, idealizzarla all'estremo, renderla efficace. Anche in questo caso ho presentato un bozzetto con immagini scattate con il telefono e con una piccola macchina fotografica compatta. I due ragazzi utilizzati per il bozzetto erano due miei amici vestiti in modo normale. Mi interessava presentare l'effetto del movimento, della corsa in mezzo ad un bosco gelido ed innevato, avvolto da un'atmosfera fredda, cupa, ma speranzosa allo stesso tempo. Approvata l'idea sono partito con il recupero e la realizzazione del materiale fotografico che mi serviva. Ho cercato i due modelli ideali, vestendo lei con un'abito d'epoca per evocare al massimo il lato romantico del libro. Così è nata questa cover che spero sia apprezzata dai lettori e comunichi bene ciò che contiene.    
  • Una delle tue opere più conosciute è senza dubbio la serie Eroi dell'Olimpo. Qual è la reazione nel vedere le tue cover tra i libri più venduti?
La serie Eroi dell'Olimpo mi ha permesso di essere considerato ufficialmente un illustratore e posso dire senza ombra di dubbio che più che l'apice del mio percorso ne segna invece proprio l'inizio. Devo ringraziare i miei responsabili ed i miei colleghi perché tutto questo è anche merito loro; il successo di una cosa è di tutti coloro che ci credono e partecipano al progetto, ognuno con il proprio ruolo. Ora la strada ha solo un verso; la salita. Vedere le mie cover fra i libri più venduti crea un'alta aspettativa e smuove molta critica. Tutto questo produce un logico stato di ansia che bisogna imparare a gestire, ma è piacevole e lo vorrei fare proprio assieme al pubblico, coinvolgendolo e rendendolo partecipe di questo processo. E' per questo che ho creato una mia pagina pubblica su Facebook dove tutti possono seguirmi, esprimersi e comunicare con me. Poi c'è anche una reazione pratica. Rivedendo i miei lavori li trovo ad esempio sempre privi di qualcosa… In questo momento mi sto concentrando molto sulla ricerca della prospettiva e del movimento per generare scene meno "statiche"; un percorso di sviluppo che mi servirà proprio per la cover dell'ultimo libro della saga che uscirà la prossima primavera.    Uno sguardo interessantissimo su un aspetto dell'editoria che toppo poco viene presentato non trovate?
  Passiamo al GA che vi permetterà di vincere una copia messa a disposizione dalla CE, questo il banner:

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- A presto Susi


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