Intervista esclusiva a Francesco Cijecam Bonini
Creato il 08 settembre 2011 da Apeiron
E' ancora caldo e l'afa rallenta i movimenti e i
pensieri, nonostante tutto decido di trovarmi con Francesco Cijecam Bonini per
quest'intervista; si decide per un aperitivo sul mare e il vento che si alza ci
aiuta ad ingranare. Francesco è un designer-artigiano che si occupa
principalmente di re-design con ottimi risultati, dimostrati dal successo che
sta riscuotendo in rete attraverso il suo blog e i vari social network.
- Francesco, chi sei? Raccontaci di te?
Francesco: Livornese, ventotto anni, studi in
Scienze ambientali, passione per il design, per il riciclo e da sempre recupero
mobili cercando di dargli un carattere, diciamo particolare.
- Come mai questo nome Cijecam?
F: E' un nome ironico il cui significato
preferisco non rivelare, mi piace come suona però, l'accostamento delle lettere
richiama l'Est europeo.
- I tuoi studi non hanno trattato i campi
in cui lavori, come nasce questa passione?
F: Questa passione nasce da prima degli
studi universitari, il primo lavoro che ho fatto è stato cambiare il colore ad
una sedia della mia bisnonna. L'idea nasce dalla voglia di recuperare un
oggetto caduto in disuso e fare tutto questo con pochi materiali.
- Da qui ti sei avvicinato al re-design?
F: Si, in questo ha avuto una parte
importante anche il mio percorso universitario, dove ho imparato le
caratteristiche di riciclo dei vari materiali ed il ciclo dei rifiuti.
- Bricolage/fai da te/artigianato/design
a quali di queste categorie ti senti di appartenere?
F: Sicuramente i miei oggetti fanno parte
del fai da te, le persone restano sorprese ma i processi per la realizzazione
sono alla portata di tutti, non sono mai troppo elaborati. Poi mi sono “montato
la testa” e lo chiamo design, anche se l'impronta artigianale è forte in ogni
creazione.
- Nei tuoi lavori manca la parte della
produzione in serie, tipica degli oggetti del disegno industriale, cosa ne
pensi?
F: La parte della produzione è assente
perché sono tutti pezzi unici, il lavoro che svolgo è più legato al campo della
decorazione; le idee si modellano sull'oggetto che trovo a disposizione volta
in volta.
- Riportando quello che dici nel mio
campo, l'architettura, è interessante pensare di poter lavorare solo
sull'esistente andando a modificare il patrimonio edilizio pregresso, ma senza
costruire nulla di nuovo.
F: Si, mi trovo completamente d'accordo con
questa considerazione, a Livorno in particolare, mi sembra ci sia un'eccessiva
voglia di cementificare tutto. E' il discorso che porto avanti anche nei miei
lavori, perché comprare una sedia ad una determinata cifra prodotta in serie,
che ha un certo impatto ambiental, quando puoi avere un pezzo unico, probabilmente
ad un costo inferiore, evitando inoltre che vada a finire nel ciclo dei rifiuti
prima del tempo.
- Da quello che dici sembra che le idee
nascano sempre da un oggetto e non avvenga mai il contrario, è una giusta
considerazione?
F: Si, fondamentalmente è così che funziona,
però mi capita anche di avere un'idea e di aspettare fino a quando non trovo
l'oggetto giusto per l'ispirazione.
- Non ti sei mai interessato alla
produzione ex-novo di un oggetto?
F: Mi piacerebbe, ma non credo di avere le
conoscenze tecniche; mi faccio più ispirare dalle forme che già esistono. Per
esempio avevo delle sedie anni '50, quelle classiche da osteria, che io chiamo innumerevoli
perché ne ho ammassate tante nel
corso del tempo, fino a quando non sono andato nel pollaio del mio babbo e non
ho avuto l'ispirazione per combinarle con la rete per i polli.
- Le sedute sono una parte importante
della tua produzione, è un fatto casuale o voluto?
F: All'inizio le sedie sono stati gli
oggetti più facili da reperire e trasportare, però mi sono reso conto col tempo
che mi riesce meglio lavorare su una sedia piuttosto che su un altro prodotto.
Ci vedo possibilità che altri mobili invece non hanno.
- Il colore è un altro tema fondamentale
della tua produzione, cosa ci puoi dire a riguardo?
F: Sono molto estemporaneo in questo, vedo
un colore che mi colpisce e allora lo uso sull'oggetto, mi piace provare colori
particolari come il blu acceso, fucsia, arancione. Poi molto della resa finale
dipende dalla marca scelta, alcuni smalti rendono i colori eccezionali; inoltre
bisogna considerare anche la superficie su cui vado a lavorare, a seconda del
tipo la resa finale è molto diversa.
- Alcuni oggetti sembrano delle
rivisitazioni di pezzi di design internazionale, penso soprattutto a poltronadicartone,
hai dei particolari punti di riferimento?
F: Solo una volta mi sono reso conto che un
oggetto che avevo realizzato in realtà già esisteva…il cestello-lampada, la
poltronadicartone invece è stato uno sfizio che mi sono voluto togliere sapendo
di imitare qualcosa di già fatto.
- Il tuo blog raccoglie molti link di
varia natura, cerchi di trarre ispirazione anche da mondi diversi tra loro?
F: Si, alcuni siti servono da ispirazione
per i miei lavori, ma sono anche amici e persone che ho conosciuto su internet,
IDA interior lifestyle, Casa Andersen che mi ha avvicinato al mondo del
tessile…
-Anche questo aspetto è molto
interessanti, come ti sei avvicinato alla tessitura, sei autodidatta anche in
questo aspetto?
F: Ho iniziato con la macchina da cucire
della mia nonna, facendo delle prove, poi per PercorsiMusicali, una scuola di
musica di Livorno, ho realizzato dei divani, quasi dei pouf, partendo da zero.
-Allora degli oggetti ex-novo li hai
fatti!
F: (ride) si, non ci avevo pensato.
-Altri progetti futuri?
F: Ho una soffitta piena di mobili che
attendono! E poi ho un altro progetto che parte a settembre che unisce la mia
passione per i mobili con quella della progettazione; è un'iniziativa con altre
due ragazze che hanno dei blog IDA interior lifestyle e Appunti di casa che si
chiama Redecorate, 3 minds 1 project. Prendiamo in esame un progetto, lavorando
ognuno sul proprio blog, io curo la parte progettuale, Ilaria (IDA) cerca un
ispirazione del motivo conduttore e Valentina (Appunti di casa) propone altre
situazioni simili. E' da un po' che avevo questa idea ma solo ora sono riuscito
a concretizzarla.
Molti
impegni quindi. Bene io ho finito, è stato un piacere e in bocca al lupo per
tutti questi progetti paralleli.
Potrebbero interessarti anche :