Se uniamo un giovane regista e la sua creatività insieme ad una giovane designer che ama l'originale retrò, cosa ne viene fuori?
Ve lo dico io, un' associazione di talenti immensa. Questo è quello che possiamo dire dei due protagonisti della nuova intervista di Your Fashion Chic che in questo caso ha deciso di immergersi tra Cinema e Moda, due mondi che hanno molto in comune tra loro e che tantissimo possono dare al mondo dell'arte e della stessa creatività.
Lui è Brando De Sica - figlio d'arte di Cristian e nipote del grande Vittorio De Sica - che come ogni giovane ha un sogno nel cassetto e la cosa più bella è che lui ci è riuscito, riuscito soprattutto a fare e mettere in pratica ciò che ama senza nessuna restrizione e censura. Lei è Catrinel Marlon, la conoscete già - come conoscete il suo brand ( CLICCA QUI) -giovane attrice rumena e designer del brand Catherinelle.
Dalla loro unione è venuto fuori un corto/fashion film "unendo un glamour tutto italiano da neorealismo ad un finale " L'Errore" che ha vinto il premio noir". Best Advertising ad ASVOFF7. Un corto nato come promozione del brand Catherinelle, il cui simbolo è il buco nella serratura antico e misterioso (da cui poter scorciare segreti mai detti e cose mai viste), Insieme cercheremo di conoscere entrambi e come sia nata questa loro unione professionale che li ha portati fino a Cannes 2015 riscuotendo grandissimi successi e moltissimi applausi.
Cat, la conosciamo bene e conosciamo bene il suo brand, la serratura delle sue borse è divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica di Catherinelle e anche nuovo Trend. Brando cercheremo nel nostro piccolo di conoscerlo attraverso questa chiacchierata.
L'Errore nasce come spot per una borsa della linea Catherinelle. Nonostante le agenzie pubblicitarie ci dicessero che era sbagliato fare uno spot così "nero", ho avuto totale libertà creativa e l'appoggio della produzione. Insieme, ci siamo divertiti a far rivivere questa favola senza titolo e scritta da un ignoto, letta in un libro che teneva Matteo Garrone nel suo ufficio quando collaboravo con lui alla scrittura del Racconto dei Racconti. Io e Alessandro Fabbri l'abbiamo riadattata riscrivendo il personaggio su Catrinel e facendo diventare la borsa parte integrante del racconto. Volevamo realizzare un cortometraggio, non uno spot, e volevamo traghettare il mondo della moda in quello dell'horror.
B:Prima di Cannes, l'Errore ha avuto un fortunato percorso in molti festival: abbiamo vinto il Nastro D'argento per la regia, ottenuto una nomination ai David e vinto A Shaded View on Fashion Film a Parigi. Non lo dimenticherò mai. Come già detto, molti creativi e pubblicitari ci avevano avvisato del rischio che correvamo, nessuno di noi si aspettava di vincere Best Advertising contro i giganti della moda. È stato davvero bellissimo e per la follia che avevamo fatto totalmente inaspettato.
C: E' vero, la moda e il cinema si incontrano spesso. Ma è raro osservarli con la naturalezza e la sintonia che trasmette Brando nel raccontare "un viaggio ispirato da un'antica e anonima fiaba". Ed è stata proprio tale difficoltà a renderci onorati e orgogliosi di aver partecipato a festival di livello internazionale e vinto premi importanti come ASVOFF e il Nastro d'Argento.
B: Se sono quello giusto a raccontarla perché no.
B: Penso che non sia importante "chi dici di essere", è quello che fai che ti qualifica.
La qualità prima di tutto. ASVOFF, Cannes, il Nastro D'Argento e Vancouver non arrivano se non c'è impegno, professionalità e umiltà. Abbiamo investito denaro, impegno e tempo per realizzare L'Errore. Siamo orgogliosi del progetto, cosa non possibile nel caso in cui se ne parlasse male.
Sicuramente ma non so come spiegartelo. La famiglia è parte di noi, è dentro di noi, lavora inconsciamente. Il lavoro di mio padre e di mio nonno ha insegnato a tanti, incluso me.
La moda e il cinema sono, come altre forme d'arte, lo specchio della società. Proprio per questo ne mostrano le stesse difficoltà tra cui lo smarrimento. Crisi culturale, economica, politica... Al di là di tutto credo ci sia l'assenza di curiosità, immaginazione e poesia. Con qualche eccezione naturalmente.
B: Non voglio farmi abbattere dalle difficoltà ma sfruttarle come trampolino. Io credo alla nuova generazione del Cinema Italiano. I soldi sono pochi e bisogna lavorare sodo ma la crisi porta nuove idee e cambiamenti e questi sono il sale della creatività. Si cominciano ad affrontare nuove strade e le piattaforme online sono delle importanti vetrine se il progetto è valido. Bisogna sviluppare nel sistema una propria identità che non può avvenire lavorandoci contro, parte della "regia" è anche questo. Bisogna crederci veramente altrimenti gli altri non li convinci.
B: Sto lavorando insieme a Ugo Chiti e la mia fidanzata Irene alla sceneggiatura del mio primo film che sarà prodotto dalla Paco Cinematografica.
Your Fashion Chic vi ringrazia per la vostra disponibilità e per questa intervista, è stato molto interessante scoprire due mondi paralleli che in realtà hanno tantissimo in comune.